Dopo la visita mi sono state diagnosticate diverse carie
Caro Signor Mattia buongiorno. Si lasci dire che non è così che "vanno le cose"! Non è corretto e non serve interpellare on line altri Dentisti per avere conferma della Diagnosi del proprio Dentista e tra l'altro postando un OPT (panoramica) che non serve allo scopo! Cercherò comunque di spiegarmi bene :)
Le carie sono quasi sempre visibili oggettivamente dal Dentista. Basta avere l'occhio esercitato per riconoscere e valutare cambiamenti di traslucentezza o di opalescenza in corrispondenza proprio delle creste marginali mesiali e distali che sono l'espressione appunto di carie interprossimali (che sembra che non si vedano)! Qualsiasi Dentista che faccia Odontoiatria di Qualità sa riconoscere queste carie, ci mancherebbe anche e la "Policarie" e qualsiasi Dentista che pratichi Odontoiatria di Qualità, sa bene come si curano e come si "mantiene sotto controllo la situazione Clinica particolare"! In bocca al Lupo, sinceramente e stia tranquillo perché in "mani buone", tutto si risolve. Ho spiegato che la Diagnosi è Clinica valutando la traslucentezza dello smalto e la presenza di porosità con lo specillo ed altro, quindi stia e sia Serena. Si faccia spiegare dal Suo Dentista come mantenere l'igiene orale a casa e faccia una Igiene Orale Professionale con anche Curetage e Scaling e Root Planing ogni tre mesi, in Studio. Si faccia visitare per un consulto, riguardo alle gengive ed al parodonto ed alla Gnatologia della sua bocca da un Parodontologo Gnatologo e vedrà che i suoi "problemi" verranno risolti. Bisogna fare anche una accurata Anamnesi Sistemica ed eventuali Analisi Ematologiche che ogni Medico Dentista conosce bene per queste patologie! Vanno curate anche le cosiddette carie secche, nel suo caso, Cari Saluti si tranquillizzi! Occorre solo grande qualità!
Esistono Carie Secche e Floride! Tornando alla Carie secca, a costo di ripetere concetti già espressi, ed alla membrana di Nasmyth (o cuticola esterna dello smalto che riveste per intero, come fosse un "cappotto" che lo protegge), essa deriva nell'embriogenesi dall'Epitelio Pavimentoso Esterno dell'Organo dello Smalto e tralascio il resto dell'embriogenesi e dei tre strati di cellule del Sacco Follicolare e che formano i cementoblasti e l'apice radicolare dissolvendo la Guaina Epiteliale dell'Hertwig importante perché i suoi residui possono innescare la formazione di cisti apicali e formano l'altra il ligamento alveolo dentale e la terza la corticale ossea alveolare (cemento radicolare, ligamento alveolo dentale e corticale e teca ossea costituiscono il Parodonto: un po' di "Cultura" non fa mai male :) anche perché così si spiega che non tutte le osteolisi periapicali sono conseguenza di una terapia canalare fatta male e soprattutto se fosse fatta bene, si potrebbe avere una osteolisi di tale origine, questo per far capire quanto sia complessa la patologia odontoiatrica e possa trovare pareri diversi in particolare sul numero di carie presenti dato che basta non tener conto di quanto ho spiegato, che le carie sono di meno di quelle trovate da un Professionista che invece abbia valutato in modo diverso le carie "secche" o l'osteolisi ed il suo contesto clinico ) e, riprendendo il discorso delle carie secche "nerastre", non si approfondiscono quindi nello smalto tra i prismi, nella sostanza amorfa di esso. Hanno una evoluzione molto lenta, spesso di mesi od anni! Ovviamente non basta il colore scuro (nerastro) e la localizzazione (nei solchi e nelle fossette delle superfici occlusali e del termine del solco intercuspidale vestibolare e palatale dei molari dei denti posteriori e palatali di quelli anteriori). Occorre anche che lo specillo, passato su esse, non penetri e non senta una superficie rugosa, che indicherebbe che le carie si sarebbero "attivate" e starebbero per diventare "floride" e quindi andrebbero curate! Quindi, come vede, ci sono carie Secche nerastre in cui lo specillo non penetra, Carie secche e nero-brunastre in cui lo specillo penetra, carie floride, visibili Clinicamente anche solo per una diversa traslucentezza diversa dello smalto, tutte carie, specialmente le secche, che devono essere valutate nel contesto della salute della bocca e dell'intero organismo in cui si trovano. Per esempio, una persona che soffre di Parodontite o ha patologie Gnatologiche od Ortodontiche od occlusali, spesso bisogna curare anche le carie Secche. In bocche perfettamente sane no! E così via! Nei Diabetici, si. E come bisogna tenere in considerazione il Diabete, così bisogna tenere in considerazione e valutare le carie in relazione a qualsiasi patologia locale e sistemica. La Diagnosi di Carie da curare, va quindi al di là della semplice constatazione che c'è una carie (o più carie)! Ecco che le Valutazioni diventano Soggettive e soprattutto la diagnosi deve essere nel contesto semeiologico di una valutazione di tutto l'organismo perché esistono malattie che aggravano o localmente o sistemicamente la patologia cariogena come quelle immunitarie specialmente legate ai Linfociti T! Ha fatto delle analisi anti-ANA, anti-ENA, anti-SSSB con studio della salivazione come qualità e come quantità? e tanto altro! E' il Dentista che Decide se una Carie deve essere curata o deve essere tenuta sotto controllo! E' chiaro questo discorso?
Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Non tutte le recessioni vanno quindi curate :)Le spiego qualcosa sulle Recessioni Gengivali. Questo lo si può decidere solo clinicamente con adeguata visita parodontale. Diciamo che ogni Recessione ed ogni zona della bocca necessitano di interventi adatti e mirati! Questa è serietà! Non si vende il "fumo", si vende "l'arrosto"! :) Infatti la morfologia delle recessioni è varia: possono assumere l'aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l'aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all'estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione.
Si faccia visitare da un Parodontologo Gnatologo. Cari Saluti
Da una radiografia panoramica, salvo lesioni cariose particolarmente estese e quindi situazioni macroscopiche sia a livello endodontico che a livello parodontale, una diagnosi corretta non è attuabile. La OPT è molto utile come quadro generale ma necessariamente supportata da una diagnosi clinica diretta e radiografie endorali mirate.
L'unico aspetto che sembra evidente, ma una radiografia endorale rimane d'obbligo, è che la cura canalare del premolare superiore sia corta e quindi l'elemento da ritrattare.
Cordiali saluti.
Dentista Puglia, Brindisi
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Dentista Abruzzo, L'Aquila
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Dentista Lombardia, Milano
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Dentista Piemonte, Torino
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Dentista Emilia Romagna, Parma
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