SEGUITO ALLA DOMANDA: MI È STATA RISCONTRATA UNA CARIE SUL DENTE DEL GIUDIZIO
Buonasera, giorni fa avevo scritto di un bruciore alla mandibola e un dolore dentro la orecchio destro, a 15 giorni da un'otturazione di una carie del dente del giudizio inferiore. Alcuni di voi dentisti mi dicevano trattarsi di pulpite. Sto prendendo ibuprofene ma ancora non ho iniziato a prendere l'antibiotico, che mi è stato prescritto solo oggi. Il bruciore quando mi sdraio a letto è assente, si ripresenta leggermente la mattina quando mi alzo e si acuisce soprattutto la sera dopo la cena, per una ventina di minuti o quando bevo acqua anche a temperatura ambiente o mangio una gomma da masticare. Ieri ho provato a mettere un cubetto di ghiaccio sopra il dente otturato ma non ho sentito nulla. La sensazione di bruciore la sento anche sul palato e adesso persino al dente del giudizio dell'arcata superiore destra che mi sembra un pò tagliente se vi passo la lingua. Ad ogni modo se premo la mandibola vicino al mento sento un indolenzimento e lo stesso se premo vicino all'orecchio. Vi allego ad ogni modo foto di entrambi i denti del giudizio che non avevo inviato precedentemente. Grazie!
Il dolore che lei accusa ha una indiscutibile relazione con l'intervento di restauro, reso molto probabilmente in modo adeguato, ma associato ad una risposta reattiva forse imprevedibile. Lei ci dice che soffre di nevralgia trigeminale, che può insorgere anche in assenza di carie, ma che certamente ne può dipendere come fattore aggiuntivo di insorgenza.
Per quanto mi riguarda ritengo che una corretta valutazione imponga una visita odontoiatrica, e che somministrare i classici farmaci della nevralgia essenziale trigeminale ( non i Fans e gli altri sintomatici sinora consigliati ) sarebbe un eccesso senza una valutazione precisa.
Talvolta basta un semplice molaggio del contatto dentale per ridurre l' insorgenza del dolore.
Io però non concordo con i colleghi nello stare a casa in cambio di una somministrazione " cautelativa" di analgesici ed antibiotici. Per quanto tempo poi? Il Covid19 durerà ancora parecchio...
Io nei suoi panni sarei già andata da un Dentista. Che come tutti i Medici ha fatto un giuramento ( di Ippocrate, che è il nostro padre professionale e che ci ispira da quasi tremila anni ) e che ha degli obblighi etici e deontologici innegabili, davanti ai quali si deve spendere, pur con tutte le precauzioni antiinfettive, per alleviare le necessità del paziente. E che diamine, un mal di denti che dura da più di una settimana in paziente che allatta e che rischia di far bere al neonato gli stessi farmaci sintomatici, non è forse un urgenza? Noi non siamo militari ma il nostro giuramento ed il nostro dovere configurano un obbligo morale di pari portata, visto che la salute è un bene primario e il medico ne è difensore sul campo! Altrimenti la negazione equivale a diserzione.
Ho lavorato per mesi in ambulatorio dove il Sabato prestavo cure routinarie ai sieropositivi AIDS, ma non ho nè rifiutato le cure né contratto la malattia. Malattia che per un Medico vero è niente altro che un rischio calcolato come la guerra per un militare. E si affronta come da giuramento e necessità. Punto.
Per cui se non sta meglio e se i sintomi persistono vada da un Dentista, gli spieghi il problema e se egli si rifiuta lo cancelli dalla lista dei dentisti veri. O faccia altre scelte magari più incisive..
La saluto perché non amo dare consigli al buio come faceva il celebre Dott. Tersilli! O lavarmi le mani come Pilato.
Quello lo faccio io ed il paziente prima di lavorare!
Dentista Lazio, Roma
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Dentista Piemonte, Novara
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