A seguito di una visita dal dentista, mi è stata trovata una carie
Scritto da Elisabetta / Pubblicato il
A seguito di una visita dal dentista, mi è stata trovata una carie. Il dente non mi dava disturbo. Comunque ho fatto una prima seduta dove il dentista decise di sondare la gravita' della carie. Dopo avermi fatto una lastra e trapanato un po' disse che sarebbe stato meglio devitalizzare, perchè la carie era molto vicino al nervo. Dopo mezz'ora (dall'inizio seduta) di trattamento sono andata via, e mi ha detto che sarei dovuta ritornare un'altra volta per finire. Preciso che il dottore doveva inizialmente solo sondare il dente. Mentre prendevo il secondo appuntamento è venuto fuori che non solo aveva sondato, ma secondo lui aveva anche estratto il nervo. (io non l' ho visto....boh!). Il tutto è venuto fuori perchè essendo convinta che avessero solo sondato il dente, speravo si potesse chiudere e riprendere a settembre, ma il dottore ha asserito che lasciato cosi avrebbe potuto gonfiarsi. Quindi, fissata la seconda seduta ieri, secondo le spiegazioni date, il dottore avrebbe dovuto solo rientrare nel canale, ripulire e inserirmi l'otturazione, perchè il grosso era stato gia' fatto. Ma il dottore dopo 40 minuti di seduta non è riuscito a rientrare nel canale (ha provato con vari attrezzi: trapano, ferri e aghetti), e quindi non è riuscito a farmi niente, mi ha mandato via perchè s'era fatta la fila fuori e mi ha ridato appuntamento per domani. A me tutta questa storia mi ha messo l'ansia e mi ha fatto sorgere dubbi. 1) è possibile che mi hanno tolto un nervo ed io non ne ho visto neanche un pezzetto? 2) è possibile che dopo aver estratto un nervo ed aver aperto un canale, la seconda volta non si riesce ad entrare? 3) nel normale procedimento di devitalizzazione, se le sedute sono 3 è necessario fare ogni volta un'anestesia, iniettando con siringa e che l'anestesia duri 4 ore? O si puo' applicare un anestetico locale meno invasivo? Oppure è possibile iniettare con siringa, ma con un effetto piu breve? A parte le mie domande, è che non sono troppo sicura che il dentista abbia avviato gia' la devitalizzazione. E se cosi non fosse preferirei curare la carie, chiudere e riprendere a settembre. Al momento ho qualche fastidio e un mal di testa che non saprei se attribuire ai denti o ad altro. Grazie anticipatamente per le risposte, se riusciste a rispondermi entro domani mattina sarebbe grandioso! Perchè ho il nuovo appuntamento domani alle 15 e vorrei andarci informata.
Pubblicato il 28-07-2009
Sig.ra Elisabetta, non tutti i trattamenti canalari sono uguali, in alcuni possono nascere delle complicanze, che non sempre si possono risolvere facilmente. Difficilmente un paziente riconosce un "nervo dentale", se non è mostrato direttamente dall'odontoiatra. Esistono varie scuole di endodonzia che sono tutte valide, un buon odontoiatra, cerca di applicare un protocollo adatto al caso, che varia in base alle problematiche che deve affrontare. Domani torni dal suo dentista, chieda il perché dell'anestesia, domandi quali sono le difficoltà che si devono affrontare e quali rischi corre il suo dente. Spero che siano state eseguite delle radiografie... Ci faccia sapere.
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Pubblicato il 28-07-2009
Signora, ai suoi dubbi rispondo: 1) si, è possibile. 2) si, è possibile. 3) dopo aver tolto il "nervo", il dente è devitalizzato e non c'è più bisogno di fare altre anestesie, salvo quando resta qualche frammento di nervo vitale per cui, per evitare il dolore, occorre fare ancora anestesia con la siringa. Questi suoi dubbi nascono però dal sospetto che il dottore non ha operato come le ha dichiarato e, da come lei racconta, questo sospetto lo fa nascere anche in chi la legge...! Ogni rapporto medico-paziente è basato sulla fiducia! Le consiglio di andare all'appuntamento e di sottoporsi alla seconda seduta. Se vede che ci sono ancora problemi, non esiti a parlarne ed a chiedere chiarimenti al dottore, che è l'unico che può spiegarle bene le difficoltà che ha incontrato. Così potrà regolarsi se confermargli la sua fiducia o decidere di rivolgersi ad un altro.
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Pubblicato il 28-07-2009
E' difficile fare una diagnosi senza dati oggettivi, ma dalla descrizione degli eventi posso presumere che il collega nella visita preliminare abbia ritenuto necessario e importante intervenire per eseguire la devitalizzazione del dente, ma ha incontrato imprevisti non calcolabili quali ad esempio la difficoltà di sondare il canale o i canali del dente interessato. La cura canalare di solito non presenta particolari difficoltà di esecuzione e una volta sondati, puliti i canale/i ed eliminato il nervo non necessità di ulteriore anestesia locale nelle sedute successive. Certamente il suo dentista sta cercando di fare il meglio per lei, ma forse, non è riuscito a spiegarsi e a farsi capire e per evitarle spiacevoli conseguenze come ascessi, gonfiore e/o dolore intende intervenire al più presto per risolvere il problema. Si sottoponga con fiducia alle cure del suo medico, ma se non riesce a comprendere quello che fa o dice insista nel chiedere spiegazioni.
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Pubblicato il 28-07-2009
Cara signora Elisabetta... tutto questo perchè non si va per tentativi...non si decide mano a mano che la terapia prosegue...-si fa una diagnosi prima e si pianifica la terapia...E NON SI HANNO SORPRESE... tutto qui...si affidi ad un buon dentista privato endodontista...che lavori su appuntamento...così non si forma la fila dietro come dice lei...le spiego come si procede quando il dente deve essere curato in più sedute...perchè in necrosi...PER ATTENDERE...CHE COSA?...basta fare una DIAGNOSI SUBITO E PROCEDERE CON LA TERAPIA ADEGUATA...un semplice esame che si chiama di stimolazione termica serve per capire tante cose cliniche...ma la valutazione del dentista per devitalizzare si basa su tante altre cose complesse che non sto qui ad elencare ma che il dentista se è un dentista conosce bene...per arrivare ad una diagnosi, ricordando che un dente devitalizzato non è un dente morto ma è un dente vivo e non vitale...mentre il dente sano normale è un dente vivo e vitale: si saggia la risposta del dente ad un liquido che abbassa la temperatura istantaneamente a qualche grado sotto zero...dai 37 gradi che abbiamo in bocca...a -4 , il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente và devitalizzato ...Dopo avere accertato la diagnosi, le spiego come mi comporto io nel fare una terapia canalare ad Hoc: ...in linea di massima perchè non l'ho vista clinicamente... mettiamo un pò d'ordine le spiego come ci si comporta (o meglio come mi comporto io nel mio studio...) in un caso così...= = bisogna procedere così: 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico (Rocefin f.i.m. 1 Gr.) in fiale intra muscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per via web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì...la seconda un Giovedì/Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari..se ci fossero.. e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana osmotica per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi dolore! E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana osmotica... 4-infine in terza seduta si chiude il dente... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana osmotica affinchè non avesse dolore...! Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di impedimenti insormontabili nella radice (raro...ma possibile)...si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice ...senza fare una apicectomia..come molti purtroppo ancora fanno... con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: Ecco tutto ...MI faccia sapere... ...Cordialmente e sua disposizione Gustavo Petti Parodontologo in Cagliari, riabilitazioni orali complete in casi clinici complessi
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Pubblicato il 28-07-2009
Gentile Paziente, Da quanto si evince dalla Sua narrazione, è presumibile che il Collega, benché abbia avuto delle difficoltà, è pensabile che abbia, forse parzialmente praticato la devitalizzazione. Nella sua descrizione non ha indicato di quale dente si tratta, ma presumo si parli di un elemento pluriradicolare. Non avendo avuto modo di constatarne lo stato precedente alla cura in oggetto è per me un po’ difficile stabiire a posteriori se effettivamente avesse o meno urgenza di terapia canalare. Ritengo però certamente che, così come sembra che sia, questa è ormai in stato di avanzato compimento, indipendentemente dal fatto che sia stata parzialmente eseguita, Và comunque completata onde evitare futuri e più seri inconvenienti. Forse sarebbe opportuno verificare quali ragioni abbiano reso tanto difficoltoso il compimento di tale prestazione, dal momento che, a quanto riferisce, originariamente il dente non presentava lesioni rilevanti. Spero di esserle stata d’aiuto, Saluti
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