Ho effettuato una normale otturazione al secondo molare inferiore
Scritto da sara / Pubblicato il
Buongiorno, ad inizio agosto ho effettuato una normale otturazione al secondo molare inferiore. Ho sempre avuto dei leggeri fastidi che dopo 2 mesi si sono trasformati in dolore intenso. Il dentista mi ha detto che la carie probabilmente era molto più profonda, che avevo una pulpite ed è intervenuto con la devitalizzazione (prima ho fatto una cura antibiotica con l'amoxicillina). Mi ha lasciato per 1 settimana il dente aperto dicendo che così l'infiammazione poteva "sfiatare". L'otturazione era rimasta leggermente alta e dopo 3 settimane che avevo concluso la devitalizzazione il dente ha iniziato a farmi molto male, addirittura solo sfiorandolo con la lingua sentivo dolori fortissimi, non riuscendo nemmeno lontanamente a masticare. Sono tornata per abbassare il dente. A quel punto però il dolore non è passato, addirittura ho una sensazione di "intorpidimento" nella zona della mascella fino al mento. Mi hanno consigliato una nuova cura antibiotica ma il dolore è solo diminuito leggermente. Oggi ho chiamato nuovamente e mi hanno detto che probabilmente si è infiammato il nervo alveolare e che dovrò aprire nuovamente il dente per lasciarlo aperto molto più tempo!!! Si parla di settimane!!! Il dentista dice che così finalmente l'infiammazione potrà "sfogarsi". Inizio ad avere dei dubbi...è giusta questa profilassi? Grazie mille PS: venerdì prossimo (4/12) ho fissato l'appuntamento, che faccio?
Pubblicato il 30-11-2009
La profilassi che "le hanno consigliato" non trova un razionale in nulla. Lasciare aperto un dente vuol dire lasciare aperta la porta di casa ai ladri.. in questo caso ai batteri che saranno liberi di entrare a piacimento. Andando ad intaccare strutture anche a distanza. Non voglio che lei si spaventi..per fortuna non accade sempre, ma accade. "copio" la classica frase del sapiente dott. Ruffoni: è sicura che il suo curante sia un vero dentista? E attendo le risposte degli illustri dott. Petti e De Felice. Cordialmente, Gianluigi Renda
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Pubblicato il 30-11-2009
Ho sentito dire da diversi noti endodontisti (coloro che sono specialisti nelle devitalizzazioni) che il protocollo aggiornato non prevede il fatto di mantenere il dente aperto in bocca, per evitare che i canali si possano infettare con germi provenienti dalla bocca, altrimenti assenti all' interno dei canali, pur gangrenosi. In talune, rarissime, circostanze può però essere necessario. Difficile, come può capire, aiutarla a decidere. Nel sito della società italiana di endodonzia, endodonzia.it, può trovare ben descritto il giusto protocollo aggiornato. In bocca al lupo!
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Pubblicato il 30-11-2009
La storia clinica di questo trattamento ha più ombre che luci...non sono d'accordo nel lasciare aperto un dente...da valutare se la terapia endodontica è stata ben eseguita...più che mai indispensabile esame obiettivo ed rx per consigliarla.
Pubblicato il 30-11-2009
Carissima Sara, mi sembra strano che a Bergamo ci siano ancora colleghi che lavorano come 50 anni fa, lasciando i canali aperti per far sfiatare Cosa???? E addirittura settimane. Le consiglio vivamente di fare una terapia antibiotica e di trovarsi subito un collega all'altezza della sua situazione clinica. Cordiali saluti
Pubblicato il 30-11-2009
Cara Signora Sara ... i canali non si lasciano aperti...le spiego:ECCO: la terapia deve essere fatta solo dopo avere accertato la diagnosi...: ...i microbi stanno e vivono nella radice in necrosi come in una "provetta" trovando un terreno ideale...sono microbi cattivi...anaerobi e gram negativi...le loro tossine escono fuori dal dente e causano una zona di osteolisi ( quella macchia nera che vede in radiografia, che mi auguro sia stata fatta e sotto forma di RX endorale) per stimolazione degli osteoclasti che distruggono l'osso (per intenderci gli osteoblasti sintetizzano e formano osso...gli osteoclasti lo distruggono)...una volta curata e sterilizzata e sigillata in modo perfetto la radice...queste tossine scompaiono dall'osso...perchè non ci sono più i microbi a sostenerle da dentro la radice...e il granuloma ( o la cisti) si riassorbe da solo...a questo punto mi permetto di spiegare come procedo io in caso di terapia di un Granuloma con fistola (che può esserci o non esserci ) e dente naturalmente in necrosi: si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì...la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente...questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!...Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente ma il mio parlare è supportato dal fatto che il suo dentista avesse fatto la terapia e quindi ciò dimostrerebbe che il dente è stato giudicato salvabile ecco perché le ho fatto tutto questo discorso. Inoltre guarire un granuloma (che è molto probabile che lei abbia...o possiamo chiamarla più genericamente area di osteolisi periapicale, espressione dell'infezione) è importante per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza “in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno”, in questo caso la zona di osteolisi periapicale, granuloma o anche cisti che siano o parodontite acuta periapicale o tasche parodontali o altre infezioni presenti in bocca appunto in una cavità del corpo umano, comunicante con l’esterno...Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia in Cagliari, Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi
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Pubblicato il 30-11-2009
Penso che le risposte dei saggi colleghi siano esaustive . non ho mai sentito trattare un caso clinico come quello da lei descritto in maniera cosi "strana". Rimango anche perplesso sulla parestesia o intorpidimento che lei descrive e che mi preoccupa un po'
Pubblicato il 30-11-2009
Sig. Sara, lo stimatissimo, Dott. Renda G., mi legge nel pensiero e ha già risposto egregiamente alla domanda, controlli e in caso di dubbio cambi operatore.
Pubblicato il 01-12-2009
Signora Sara L'appuntamento il 4/12 lo prenda da un'altro dentista,magari lo scelga tra uno degli endodontisti che può trovare in questo sito endodonzia.it Cordialmente Orazio Ischia
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