Cura carie e devitalizzazione dente
Scritto da Andrea / Pubblicato il
Salve a tutti gentilissimi medici, dopo 2 mesi e mezzo dalla cura di un premolare superiore con una carie molto profonda (quasi vicino al nervo) le varie sensibilità sono ormai quasi scomparse del tutto! Il medico tentò di essere più conservativo possibile dandomi però il 50 % di possibilità che il dente in seguito sarebbe dovuto essere devitalizzato, mi dette circa un mese di tempo, e bene ora dopo due mesi e mezzo potrei ritenermi fuori pericolo? cioè che la semplice cura sia stata sufficiente, o è possibile che il dente possa ancora manifestare complicanze e quindi un imminente endodonzia? in attesa di una vostra gentile risposta vi saluto cordialmente!
Pubblicato il 24-02-2010
Caro Signor Andrea...ahhh ... non è così che si affronta il problema di un dente sensibile con carie profonda...non si deve aspettare...non si improvvisa niente...SI DEVE FARE SOLO UNA ADEGUATA DIAGNOSI E GIUSTA TERAPIA.....le possibilità in percentuali sono semplicemente "pazzesche".... le spiego : ora LE SPIEGO LE ORIGINI ED IL SIGNIFICATO DI UN DOLORE PULSANTE: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti...o dal "picchiettarvi sopra"...o dagli stimoli termici...in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile...la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!......se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esci più con la vena danneggiata...si ha pressione che può anche scatenare dolori forti...o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta..le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono= necrosi...e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti...IL DOLORE DA NECROSI O DA FRATTURA MICROSCOPICA DI UN DENTE DEVITALIZZATO è invece sordo profondo e non pulsante.......... Per fare DIAGNOSI si procede così:basta fare una visita...percussioni trasversali ed assiali , una Rx endorale e prove termiche per fare la diagnosi.....:...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre....il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...........ovviamente si deve fare una Rx endorale in diverse proiezioni se necessaria...ed una visita clinica accurata con percussione assiale e trasversale...una analisi occlusale-gnatologica del dente e stia sicuro che si arriva ad emettere una diagnosi certa ed a formulare una terapia idonea.....Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 24-02-2010
Gentile signor Andrea le possibilità che il suo dente non vada incontro a necrosi della polpa e debba quindi sottoporsi alla terapia endodontica sono legate alla residua vitalità della polpa stessa, accettando per validissime le informazioni dello stimato dott. Petti, tenga presente che lo stato di benessere attuale non necessariamente è indicativo di una guarigione clinica. L'unico modo che ha di sapere qual'è lo stato vitale della polpa del dente in questione resta una accurata visita con i test descritti, possibilmente ogni sei mesi. Cordialmente
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Pubblicato il 24-02-2010
Caro signor Andrea, purtroppo il dente non si può ritenere fuori pericolo.La mancanza di sintomi negativi non vuol dire che automaticamente il nervo (che in realtà si chiama polpa) stia bene. Ciò dipende dal fatto che non c'è una diretta correlazione tra la clinica (cioè i sintomi)e l'istologia(cioè la situazione cellulare). In sostanza uno stato di infiammazione della polpa stessa può iniziare, progredire e terminare,portando alla necrosi ,in maniera del tutto ASINTOMATICA,senza cioè dare alcun segno di ciò che accade.Il fatto che le siano passati i problemi potrebbe voler dire che tutto è ok, ma potrebbe anche voler dire che la polpa nel frattempo è andata in necrosi, cioè morta.Ed anche nell'ipotesi che tutto sia ok, non vuol dire che lo sarà per sempre....in questo momento l'infiammazione potrebbe essere in fase avanzata,senza che lei si accorga di nulla. Magari poi i sintomi potrebbero venir fuori tra un mese, un anno, dieci anni...... Come fare allora per stabilire le reali condizioni del suo dente? Semplicemente monitorandolo periodicamente con dei test pulpari (test del freddo,test elettrico di vitalità) e con delle radiografie endorali, che ci possono dire se la polpa è viva e libera da stati infiammatori. Ma il tutto sempre su un piano CLINICO.Sul piano istologico purtroppo nulla , se non una biopsia della polpa stessa (che però comporterebbe, paradossalmente, l'estrazione del dente!!!!!! )potrà mai darci la certezza che tutto sia ok. In definitiva, se si sospettava inizialmente uno stato di infiammazione della polpa più o meno reversibile, probabilmente era meglio devitalizzare il dente. Cordiali saluti Dott. Alessandro Francini
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Pubblicato il 24-02-2010
Sig. Andrea, i rischi sono minimi ma esistono sempre anche dopo 20 anni.
Pubblicato il 24-02-2010
Gentile sig. Andrea, alcune volte su un dente può anche essere effettuata la cosiddetta tecnica dell'incappucciamento diretto. Ciò significherebbe a grosse linee, andare a interporre tra la camera pulpare aperta, anche accidentalmente e l'otturazione un appropriato sottofondo. Vengo comunque a dirle che questa tecnica ha poche opportunità di successo, perché spesso è più difficile delle tecniche endodontiche, per una difficilissima asepsi del campo interno alla cavità. Quindi sicuramente quel dente che apparentemente, sembra stato risolto, un giorno esploderà in un ascesso enorme dato dai batteri che proliferano all'interno della polpa e dei canali. Un consiglio che posso darti è di venire al più presto per trattarlo endodonticamnte, al mio studio di Ceprano, attuando insieme una sterilizzazione dei canali con terapie laser, per combattere eventuali superinfezioni, prima di chiuderlo in modo definitivo. CIAO
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Pubblicato il 25-02-2010
Gentile signore il non aver riscontrato problemi di sicuro non esclude la effettuazione di controlli periodici tesi ad appurare il mantenimento della vitalità pulpare, cordialmente.
Pubblicato il 25-02-2010
Caro signor Andrea se la polpa ha conservato la sua integrità e se la fase di iperemia dovuta all'infiammazione non ha danneggiato i capillari e quindi il nervo, è probabile che l'otturazione, se è stata eseguita correttamente e con le dovute precauzioni, possa essere risolutiva, deve sapere che all'interno la camera in prossimità della superficie della polpa ci sono delle cellule chiamate odontoblasti che iniziano, a causa dello stimolo irritativo esterno, a produrre dentina secondaria. Un processo che naturalmente tende a proteggere la polpa. Resta comunque valido il consiglio dei colleghi nel doversi sottoporre a visite semestrali al fine di valutare la vitalità del dente in questione.
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Pubblicato il 25-02-2010
Gentile Andrea, i miei colleghi sono stati più che esaustivi nel risponderLe. Data la Sua giovane età , vorrei elogiare l'operato del collega che gli ha svolto la cura CONSERVATIVA. E'certo che il monitoraggio con le dovute stimolazioni per verificare la vitalità nel tempo da parte del dentista, devono essere gestite periodicamente.
Pubblicato il 25-02-2010
Caro sig Andrea, non credo che la diminuzione della sensibilità attuale possa essere indice di successo. Sicuramente dovrà comunque eseguire dei controlli periodici per essere certo di aver mantenuto la vitalità del dente. Qualora questa sensibilità venga a mancare completamente sarà necessario eseguire la devitalizzazione. Cordiali saluti
Pubblicato il 26-02-2010
Egr sig Andrea, non siamo indovini, ma i rischi ci sono, ed è stato onesto il suo dentista nell'informarla correttamente: pertanto si lasci guidare con fiducia da lui. Saluti, Dr Angelo Beghini Cassano D'Adda MI e c Comazzo Lodi
Pubblicato il 27-02-2010
Caro Andra, il suo dentista è il solo a poterla consigliare avendo "visto". I metodi sono non pochi, se il "nervetto" è esposto, si tenta un incappucciamento della polpa, se è solo vicino si tenta un incappucciamento indiretto, altrimenti il suo dentista metterà dell'ossido di zinco ed eugenolo. Scongiurata la devitalizzazione poichè e' un dente vivo, dopo circa tre mesi si è abbastanza sicuri ma Le consigio una corona, una capsulina con la quale proteggere il dente poichè si presume che una carie così profonda dia luogo ad una grande cavita'....
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