La settimana scorsa ho cominciato ad avvertire un leggero fastidio al dente del giudizio inferiore
Scritto da Michela / Pubblicato il
Buongiorno,
La settimana scorsa ho cominciato ad avvertire un leggero fastidio al dente del giudizio inferiore sinistro. Ad una prima occhiata allo specchio, il dente risultava scuro. Quindi ho preso l'appuntamento con il mio dentista, avvenuto due giorni fa. Durante il controllo e' emerso che avevo due carie ad entrambi i denti del giudizio inferiori. Il mio dentista ha dunque proceduto all'otturazione del primo con una forte dose di anestetico avendo purtroppo i denti molto sensibili a causa di radici molto lunghe e inserendo un nuovo materiale che rilasciando fluoro dovrebbe aiutare la ripresa del dente. La carie in questione era profonda e al limite della camera pulpare. Finita l'otturazione sembrava andare tutto bene ma una volta terminato l'effetto dell'anestesia ho cominciato ad avvertire dolori lancinanti con coinvolgimento anche di orecchio,gengiva e gola. Essendo allergica a ibuprofene e derivati, ho solo potuto avvalermi di un forte antidolorifico ogni 4 ore che mi ha aiutata, ma appena finiva l'effetto, i dolori tornavano forti.
Ieri ho dunque chiamato il dentista per chiedere se questo dolore fosse normale e mi è stato detto che essendo la carie profonda avrei dovuto aspettare ancora qualche giorno per capire se il dente stava reagendo bene e che il dolore era normale ma se fosse continuato senza l'uso di antidolorifici sarebbe stato da estrarre. Da ieri sto prendendo un antiinfiammatorio ogni 12 h che mi sta facendo molto bene. Il dolore e' quasi scomparso a parte qualche piccola fitta sporadica e la gengiva non mi fa più tanto male.
Ovviamente preferirei non dover ricorrere all'estrazione ma vorrei anche qualche altro parere in merito.
Grazie
Pubblicato il 21-05-2015
Cara Signora Michela, buongiorno. Non capisco, se è stato deciso di curare la carie dei "denti del Giudizio", significa o almeno dovrebbe significare che questi denti dovrebbero essere ben allineati nelle arcate dentali ed in occlusione corretta, altrimenti non avrebbe avuto senso curarli. Ciò premesso, non capisco perché non vengano curati endodonticamente, essendo in Pulpite od almeno in sofferenza pulpare. Chi ha mai detto che un dente del Giudizio non si possa "devitalizzare"? Perché mai procedere alla loro avulsione (estrazione)? I Fans (antidolorifici non steroidei) in ogni caso non servono a niente perché è in corso una infezione. Servono quindi gli antibiotici ma soprattutto procedere alla "terapia endocanalare" per affrontare e curare la vera causa! Bisogna fare le prove termiche per saggiare la Vitalità del dente e la salute della Polpa. Bisogna portare su di esso degli stimoli termici e valutare la risposta al freddo ed al caldo. Mettiamo che ci fosse, come risposta un dolore. Il dolore sarebbe dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile e significa che il dente ha la polpa sana se durasse pochi secondi o in iperemia attiva reversibile come spiegato sopra se il dolore perdurasse molti secondi ma non oltre il minuto, circa. Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta, o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi,e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certa che si arriverebbe ad una diagnosi sicura. Se si decidesse in base alla Diagnosi di iperemia passiva e quindi di pulpite acuta o cronicizzata o di sintomatologia radicolare della polpa (in questo ultimo caso, ci sarebbe una porzione di polpa in necrosi ed una ancora vitale e il dente risponderebbe negativamente ad uno stimolo freddo ma positivamente a quello caldo con guttaperca incandescente), allora si dovrebbe procedere alla terapia endodontica. Ovviamente queste sono solo ipotesi per farle capire cosa sta accadendo nella sua bocca e per rispondere alla sua domanda. Solo la Visita Clinica potrebbe confermare la Diagnosi e la relativa Terapia. Ne parli tranquillamente col suo Dentista. Forse i canali dei denti sono particolari, non raggiungibili con radici fuse e non trattabili endodonticamente ma, mi creda, è estremamente raro che non si possa fare endododonzia lo stesso in condizioni anche apparentemente "difficili". Questo per chiarezza. Cari saluti ed in bocca al "Lupo"
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Pubblicato il 21-05-2015
Penso si debba fare la devitalizzazione (se possibile). Se ha dubbi vada dal dott Petti che a Cagliari è un'autorità mondiale nel nostro campo e che le dirà perfettamente quanto sia o no possibile la salvezza dei suoi denti del giudizio. Cordialmente
Pubblicato il 21-05-2015
E' difficile stabilire che approccio terapeutico fare se non c'è una radiografia endorale ma indipendentemente dal suo giudizio i denti del giudizio per la loro inutilità se hanno dei problemi non si devono otturare ma estrarre, di questo deve parlare con il suo dentista
Pubblicato il 21-05-2015
Le posso soltanto suggerire che, in caso di regressione completa dei sintomi, può mantenere senza problemi la situazione invariata. Qualora i sintomi non scomparissero e/o si ripresentassero (giusto il discorso del collega sull'interessamento della polpa), come alternativa all'estrazione può valutare anche una terapia canalare (se fattibile).
Pubblicato il 22-05-2015
In assenza di un riscontro clinico diretto e senza valutazione con rx endorali è difficile dirle se i suoi denti del giudizio possono essere curati (terapia conservativa o endodontica) o se sarà meglio estrarli.
Pubblicato il 24-05-2015
Sig. Michela, la lunghezza delle radici di quei denti non influenza l'effetto dell'anestesia, perché le terminazioni nervose di queste radici afferiscono al nervo mandibolare che viene anestetizzato con piccole dosi di anestetico in un determinato punto, ottenendo un effetto completo di tutta l'emiarcata. Sarà il suo odontoiatra al prossimo controllo ad esprimere giudizi sul da farsi.
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