Lo sbiancamento dei denti è dannoso?
Scritto da Luigi / Pubblicato il
Salve, volevo una delucidazione sullo sbiancamento dei denti. Sinceramente, ad oggi, informandomi in rete e leggendo i pareri di vari dentisti, non ho ancora ben capito se esso è dannoso o meno per i denti e tutto ciò che è collegato ad essi. C'è chi dice di no, chi dice sì (se viene errato il procedimento), chi invece dice di sì a prescindere dalla procedura seguita, cioè anche se viene svolto perfettamente, lo sbiancamento risulta dannoso.
Possibile capire una volta per tutte se è dannoso o meno?
Grazie.
Pubblicato il 28-04-2016
Caro signor Luigi, buongiorno. Lo si può capire solo visitandola perché dipende anche dalla situazione Clinica e dal Contesto Clinico in cui verrebbe realizzato lo "sbiancamento"! Ecco perché, apparentemente i pareri sembrano contrastanti! L'assoluto e l'assolutismo come il Suo, in Medicina non esistono! Sappia che lo sbiancamento si ottiene con gli ioni O- e HO2- derivanti dalle due modalità di scissione di H2O2 In genere si usa il perossido di idrogeno ma anche il perossido di carbamide è molto potente. E' importante sapere che gli ioni ossidanti vanno a colpire anche il collagene, l'azione sul collagene pulpare determina un lento rilascio di agenti dell'infiammazione che possono danneggiare la polpa radicolare. Ho parlato di queste due sostanze per semplificare, ma ne esistono tante altre cosi come esistono diverse metodiche. Però tutte possono essere nocive per il collagene che è presente soprattuto nel connettivo delle gengive ed in particolare dell'attacco di esse al dente ed al periostio sottostante, per cui lo sbiancamento è potenzialmente pericoloso per esse con formazione speso di danni parodontali anche seri. Poi consideri che dopo diversi mesi bisogna ripeterlo e così per tutta la vita e questo danneggia lo smalto dei denti.Questo a mio giudizio! Ovviamente durante lo sbiancamento le gengive devono essere protette con la diga di gomma se possibile, per i motivi spiegati anche se questo non è sempre sufficiente ad evitare e scongiurare le complicanze descritte! Quindi la sua bocca per ricevere lo sbiancamento deve essere sana, lei deve mantenere una igiene orale corretta, fare l'igiene professionale in studio ogni tre mesi, all'incirca. Lo deciderebbe il Dentista dopo una accurata visita Parodontale perchè non ci deve essere assolutamente Gengivite, Parodontite, Recessioni Gengivali, patologie del colletto dentale o discromie pericolose dovute non a semplici cambiamenti di colore ma ad alterazioni della sintesi e formazione e sviluppo dello smalto! Ecco perchè si deve domandare: "Posso fare uno sbiancamento?" e non "Voglio fare uno sbiancamento". Sappia ancora che esistono delle faccette estetiche correttive per la zona frontale ma bisogna saperle usare senza creare sovradimensionamenti e sottosquadri nocivi per il parodonto e le papille!Non è il dente che si deve adattare come colore alla otturazione! E' esattamente il contrario! Basta avere molta più cura nel fare l'otturazione estetica per avere un colore uguale a quello del dente, sfumato e per far questo bisogna saper non solo scegliere il colore adatto, ma anche saper preparare i margini della cavità, in particolare coronali, con uno "smusso" di adeguata estensione per sfumare il materiale da ricostruzione estetico affinché non ci sia un passaggio netto tra otturazione e smalto dentale ed ottenere così una estetica perfetta! Preciso però , come già detto, che non conosco la situazione clinica e che quindi bisogna "recepire" quanto dico, con le dovute precauzioni e non "alla lettera"!Sappia che una otturazione come quella di cui stiamo parlando, tra le varie fasi ha quella della mordenzatura dello smalto. Mordenzatura che potrebbe essere alterata fino ad essere vanificata con gravi conseguenze per la terapia conservativa, dalle sostanze che si usano per lo Sbiancamento! Insomma Sbiancare un Dente su cui c'è o si deve fare una otturazione, non è "saggio" né "prudente". Questo sempre a mio avviso. E' indispensabile una Visita Clinica per Pianificare una Corretta Terapia dando le giuste priorità per arrivare alla migliore Funzione ed Estetica possibile. Bisogna anche valutare Esteticamente e Funzionalmente la relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l'estetica rosa (dovuta alle gengive) e l'estetica bianca (dovuta ai denti). Se la proporzione tra queste due componenti viene meno e si ha il prevalere, rispettivamente, dell'una (Gummy smile, ossia Sorriso Gengivale), come nelle ipertrofie gengivali o dell'altra (White smile, ossia sorriso bianco) per eccesso della componente dentale come avviene per esempio nelle recessioni gengivali e nella Parodontiti. Tutto qui! E' Normalissima Routine! Spero di essere Stato Esaustivo, Professionale certamente :) Cari Saluti
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Pubblicato il 28-04-2016
Sig. Luigi, difficilmente un odontoiatra o un igienista dentale, iscritti all'ordine dei medici le farebbero delle cure che le recano dei danni permanenti. Chiaramente i rischi aumentano in modo esponenziale se lei si rivolge a figure diverse non abilitate a queste procedure, che non conoscono i protocolli e soprattutto che non sanno eseguire la diagnosi della discromia. Legga questo mio articolo condiviso da molti colleghi: http://www.dentisti-italia.it/dentista/denti-e-bellezza/sbiancamento-dentale/640_trattamenti-sbiancamento-dentale.html
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Pubblicato il 28-04-2016
Gentile Sig. Luigi, in una persona con la bocca sana non è assolutamente dannoso. Se però vi sono recessioni, malattia parodontale in atto, ipoplasia dello smalto ecc. ecc. uno sbiancamento va attentamente valutato perché potrebbe dare problemi. Cordiali saluti
Pubblicato il 28-04-2016
Dipende dalle condizioni in cui si trova il paziente che deve essere sottoposto a sbiancamento. Su una bocca sana sia da un punto di vista dentale che da un punto di vista parodontale, se correttamente eseguita, non è dannoso; comporta una lieve - moderata ipersensibilità transitoria (alcuni giorni), gestibile con dentifrici specifici per denti sensibili e null'altro. Se invece sussistono patologie dello smalto o parodontali, allora il discorso cambia, ma il collega che la segue può valutarlo senza difficoltà.
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Pubblicato il 29-04-2016
Il Council of European Dentists (CED) cui sono iscritte le associazioni di categoria rappresentative di 27 paesi europei (tra cui anche AIO e ANDI) ha pubblicato un documento sulle lampade per lo sbiancamento dentale. Documento importante, per continuare a leggere cosa dicono le associazioni di categoria sull'argomento vada su http://www.odontoiatriestensi.it/in-evidenza/lampade-sbiancanti---la-posizione-del-ced_476c34.html e troverà la risposta alle Sue domande. In sintesi lo sbiancamento senza lamapada si.... con la lampada no. Sopra i 18 anni altrimenti la polpa dentale è più sviluppata nei giovani e i denti soffrono con più facilità.
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Pubblicato il 29-04-2016
Gentile Luigi, va fatta una valutazione attenta della bocca del paziente. In una bocca sana e fatto nel modo corretto lo sbiancamento non è assolutamente dannoso. Alcuni pazienti possono avere una leggera sensibilità che passa nel giro di 24/48 ore. Cordiali saluti.
Pubblicato il 04-05-2016
Lo sbiancamento dei denti è oggi una pratica ampiamente propagandata e praticata sopratutto a scopi meramente commerciali,basti pensare che vi sono studi che traggono il loro maggior sostentamento da tale prestazione. Personalmente non lo pratico poiché spessissimo le controindicazioni superano ampiamente i benefici, peraltro temporanei, senza contare gli spiacevoli effetti collaterali spesso presenti. Quindi, a mio parere, è un trattamento riservato alle gravi discromie dentali, peraltro assai rare. Spesso una attenta ed efficace pulizia e lucidatura dei denti è sufficiente a donare un aspetto estetico piacevole, superiore ad un innaturale biancore gessoso di una dentatura con gravi problemi di sensibilità termica.
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