La diga di gomma mi crea attacchi di panico e conati di vomito
Scritto da Alessandro / Pubblicato il
Buonasera, ho un problema con una devitalizzazione che per me è molto frustrante e motivo di ansia. In pratica non sopporto la diga di gomma.. mi crea attacchi di panico/conati di vomito, forse dovuti a claustrofobia. Mi rendo conto e mi vergogno un pò del problema, perchè dovrebbe essere una cosa superabile ma il fatto è che proprio mi sento oppresso da questo strumento. conosco la sua importanza ma è proprio più forte di me, come posso superare questo problema? Grazie in anticipo!
Pubblicato il 23-03-2015
Con un pò di sedazione se consigliabile e usandola di dimensioni ridotte modificandola. Non è raro succeda stia tranquilla. Cordiali saluti
Pubblicato il 23-03-2015
Sig. Alessandro, non è di certo lei che deve avere queste preoccupazioni, al tutto ci pensa il suo odontoiatra, la sua preoccupazione si limita al solo controllo di chi sta operando su di lei, che deve essere iscritto all'ordine dei medici. Un buon odontoiatra saprà renderle piacevoli le cure eliminando le sue ansie utilizzando tutte le migliori e corrette metodiche.
Pubblicato il 23-03-2015
Caro Signor Alessandro, buongiorno. Non si deve vergognare assolutamente. Gli "attacchi di Panico" sono una Patologia Seria che deve essere compresa e non sottovalutata. Le consiglio, precisandole che la Fobia che lei descrive esserci da molti anni, è una vera e propria patologia psichiatrica dato che è indominabile ed irragionevole e che può essere espressione di patologie psicogene che non devono essere prese sottogamba come sembrerebbe avesse fatto fino ad ora, perché potrebbe essere la punta di un iceberg che ha base nell'inconscio e le cause in eventi traumatici, in genere dell'infanzia e che il suo io più profondo ha rimosso ed esteriorizzato in comportamenti diversi da quelli che avrebbe in situazioni di salute e benessere dell'inconscio! Ha bisogno quindi di una terapia Cognitivo Comportamentale Psicoanalitica ad opera di uno Psicoanalista se no per tutta la vita si porterebbe dietro queste patologie che le rendono difficile affrontare la realtà di tutti i giorni. Esiste la Sedazione Cosciente come ausilio (ne parlerò ampiamente più sotto precisando anche che sull'argomento il Dottor Paolo Passaretti può dirle molto di più essendo un validissimo e Colto esperto in questo tipo di Sedazione), ma certamente non per combattere e curare il Panico e i disturbi caratteriali presenti, perché sarebbe come prendere un antidolorifico per non sentire il dolore senza interessarsi delle cause e senza curarle! Spero che il concetto sia chiaro! Quindi, a prescindere dalla utilità della sedazione Cosciente che le consente giustamente di sottoporre se stesso ad una terapia che, ora, data una relativa certa urgenza, deve fare, la via corretta dal punto di vista medico per il bene della sua Salute è quella indicata! Per fare l'Odontoiatra occorre "polso" (polso che dipende dall'autorevolezza ed autorevolezza che dipende dalla Cultura, Preparazione, Professionalità). "Polso" e "Dolcezza"!Personalmente useremmo, mia figlia che esercita anche la Pedodonzia ed io, solo un approccio giusto, calmo, affabile con lei e riusciremmo a curarle il dente in modo tradizionale. In 36 anni di Onorata Professione non ho mai avuto bisogno di sedare un paziente anche il più "difficile", Fobico e con attacchi di panico o anche molto piccolo! Basta saperlo "prendere, per così dire"! Poi affrontata la sua eventuale "Patologia Psicogena", niente e nulla le vieta di avere la Sedazione Cosciente con Protossido d'Azoto se lo desiderasse, che può indubbiamente esserle di aiuto collaterale o magari anche solo con una blanda sedazione con benzodiazepine ma solo dopo accurata visita Clinica ed Anamnestica Locale e Generale Sistemica! Restando fermo quanto detto! Le dico però che col giusto approccio del Dentista, che deve avere pazienza, rispetto, "dolcezza" ma anche "polso" ed autorevolezza, si superano queste paure! In 36 anni, come le ho già detto, non "è fuggito" mai nessun paziente da me semplicemente con le "doti" su descritte! Ben venga comunque la Sedazione Cosciente che la seda tranquillamente. Cari saluti e stia sereno. Mi lasci aggiungere che chi pratica la sedazione cosciente ed Il Team intero deve essere formato ed abile in tutte le procedure mediche e di rianimazione d'urgenza! In particolare, deve essere esperto in protezione delle vie aeree, apporto di ossigeno e farmaci per uso d'emergenza. La Sedazione Cosciente ha il pregio di poter affrontare la cura in una sola seduta e non in molte sedute come avviene con l'approccio Psicologico, cosa per Lei molto scomoda se non addirittura irrealizzabile nel caso il Dentista fosse molto lontano e scomodo da raggiungere. In ogni caso, non bisogna essere "fondamentalisti" e con le bende sugli occhi: in una situazione così come in diverse altre, l'uso della Diga di Gomma può essere sostituito da altre metodiche di isolamento del dente che sono efficaci e corrette e se il problema fosse solo questo, e consentisse di portare a termine la terapia, ben vengano, senza irragionevoli pregiudizi e senza la minima elasticità intellettuale da parte del Dentista. Ed ora faccio una precisazione che reputo opportuna in questa circostanza. La diga è molto importante, essenziale per alcune terapie, importante per altre, consigliabile per altre facoltativa per altre, inutile per altre. Dipende dal contesto clinico ed anatomico in cui viene fatta la terapia! Ne parli tranquillamente col suo Dentista, invece di andare a cercare irrispettosamente pareri altrove scambiando chi cerca di alleviare le sofferenze altrui per Giudici che si permettono di "giudicare" un collega! Questo è il risultato di un "fondamentalismo" nel fare informazione, da parte di molti colleghi. Il risultato è che il Paziente si permette di dubitare del proprio Dentista per simili "banalità"! Banalità nel contesto clinico del suo apparato stomatognatico. Non banalità nel senso che la Diga non si debba usare, anzi, si deve usare, ma come tutto, in Medicina, in Chirurgia, in Odontoiatria secondo il Giudizio del Medico Odontoiatra chirurgo curante! Non si "fissi" su dettagli la cui mancanza può essere dovuta a mille circostanze che non hanno niente a che vedere con la qualità della prestazione o la Cultura del Dentista. Mi riferisco alla Diga di Gomma ma potrei fare tanti altri esempi! Questo dimostra quanto sia "pericoloso" internet. Basta capire non bene un concetto che "crolla tutto" :( Per quanto riguarda la diga di gomma è la stessa cosa. E' ovvio che bisogna usarla ma è anche vero che ci sono situazioni anatomiche locali o contingenti che possono far preferire l'uso di altri tipi di isolamento del dente. Un conto è la teoria. Un altro conto è la cruda realtà! Dire quindi che la diga di gomma va sempre usata in ogni caso e comunque è una "mistificazione" della realtà e della quotidianità della Professione Odontoiatrica! E' "ipocrita" come affermazione assolutistica!Capisca quindi bene quanto dico e mai in senso assolutistico. Detto questo è palese che bisogna dare un messaggio da questa rubrica, ossia che la diga di gomma vada sempre usata, ma poi, se la si possa sempre usare lo decide il Dentista. Ecco un altro pericolo di internet. Il paziente legge certe nozioni e non si rende conto che dietro tutto questo ci sono anni ed anni di Studi, una Laurea, una o più Specializzazioni, un Percorso di Continua Educazione ed Aggiornamento, una continua attività culturale, didattica, di ricerca. Certi concetti quindi il paziente, come lei dimostra, non li può capire nel modo in cui dovrebbe! Le dico tutto questo rivolgendomi a tutti Voi pazienti per farvi capire quanto sia limitata internet come mezzo di comunicazione tra medico e paziente su tematiche cliniche e discuterne senza una visita diretta! Dobbiamo però pur rispondere nel migliore dei modi e nei termini più utili a voi pazienti. E' un compito difficile. Il consiglio è sempre quello di prendere tutto proprio come solo, appunto, un consiglio relativo e non in modo "assolutistico"! Ancora cari saluti.
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Pubblicato il 23-03-2015
Stia tranquillo. Al di là della possibilità della sedazione cosciente (anche io, personalmente, non ho mai dovuto ricorrervi, ma è comunque un valido aiuto soprattutto per terapie chirurgiche complesse ed indaginose), premesso che, come dice il collega Petti, le linee guida suggeriscono di utilizzare comunque la diga di gomma, la realtà è che può tranquillamente non utilizzarla. Chiaro, meglio utilizzarla (questo è il messaggio che dovremmo e dobbiamo trasmettere anche noi), ma in determinate situazioni, con il collega assistito dal personale di studio (aspirazione, campo asciutto), può farsi trattare il suo dente anche senza e andrà tutto bene.
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Pubblicato il 23-03-2015
Gentile Sig. Alessandro, il suo problema non è poi così raro. Sicuramente la sedazione aiuta, poi serve anche un pò di italica inventiva nel mettere un diga non proprio secondo i canoni ma efficace. Cordiali saluti
Pubblicato il 23-03-2015
La diga è importantissima, ma come dice il dr. Petti non del tutto insostituibile. Oppure può provare una sedazione con protossido
Pubblicato il 24-03-2015
Caro Alessandro, come ho già spiegato in precedenti interventi, la diga di gomma é uno strumento che fu inventato molti, molti anni orsono, quando i sistemi di aspirazione moderna non esistevano e i dentisti operavano alla poltrona senza l'ausilio di assistenti. Oggi le ditte produttrici sono riuscite a riproporla e a farla diventare un "must" imprescindibile assolutamente irrinunciabile per il buon esito delle cure. Salvo pochissimi casi non é affatto cosi e un operatore di adeguata esperienza con attrezzatura ed assistenza adeguata puó benissimo devitalizzare un molare, sopratutto con corona integra, senza ricorrere al fasidioso atrezzo e, sopratutto senza dover ricorrere a pratiche anesiologiche di alcun genere.
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Pubblicato il 24-03-2015
Se proprio non si riesce a mettere la diga vorrà dire che il suo dentista le devitalizzerà il dente senza...
Pubblicato il 28-03-2015
Come le ha suggerito il dr. Petti, la strada maestra è quella psicologica. Oppure dovrà rassegnarsi a farsi curare i denti senza, pur nella consapevolezza che saranno terapie di bassa qualità.
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