Ho scoperto che la devitalizzazione non era avvenuta correttamente
Scritto da Marina / Pubblicato il
Salve, Ho 26 anni e tempo fa mi fu devitalizzato un dente inferiore (il sesto partendo frontalmente). Un anno dopo attraverso un secondo dentista ho scoperto che la devitalizzazione non era avvenuta correttamente in quanto si era presentato un ascesso dentale sulla gengive sottostante il dente. Avrei dovuto procedere all'estrazione, purtroppo ho una vera e propria fobia dei dentisti, per di più soffro di attacchi di panico e stati d'ansia, questi disagi non mi hanno mai portata a concludere l'estrazione, e dopo 3 anni mi ritrovo ancora con questo problema. Il dente non mi causa dolore, solo un po' di fastidio quando la bollicina si gonfia, ma facendo fuoriuscire il pus passa subito. Un mesetto fa spazzolandolo mi si é staccato un pezzetto, ora da un paio di giorni mi si é gonfiata la gengiva e mi da un leggero fastidio seppur non in modo costante. Ho seriamente paura di essermi rovinata con le mie mani, voglio prendere coraggio e presentarmi dal dentista per risolvere questo problema. Me ne vergogno anche a scriverlo visto il tempo che ho fatto passare... vorrei chiedervi un parere, vorrei capire a cosa sto andando incontro e quali passi dovrò affrontare. Mi sarebbe d'aiuto saperlo per ridurre un po' l'ansia e andare un pochino preparata su quella poltrona... so che può sembrare una sciocchezza, ma un parere mi sarebbe di grande aiuto. Grazie
Pubblicato il 24-03-2015
Gentile Marina, purtroppo si riscontrano sempre più frequentemente problemi simili al suo specialmente da quando, con le liberalizzazioni, siamo stati invasi da compagnie low-cost che offrono cure odontoiatriche a prezzi stracciati facendo credere che la qualità sia compatibile con il basso prezzo. Tornando al suo problema, se la devitalizzazione non è corretta, prima di decidere per l'estrazione sarebbe utile farsi visitare da un buon endodontista poichè spesso è possibile eseguire un ritrattamento dei canali recuperando quindi il dente. Ovviamente è necessario eseguire una accurata visita con sondaggio parodontale e radiografia endorale con centratore. Le consiglio di affrettarsi prima che la lesione che ha provocato l'ascesso possa peggiorare ulteriormente. Cordialmente
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Pubblicato il 24-03-2015
Cara Signora Marina, buongiorno. Perché mai avrebbe dovuto far procedere all'Estrazione di un Dente che si può e si deve curare. L'ascesso è segno di infezione endodontica o parodontale od endoparodontale. Bisogno solo fare Diagnosi differenziale e procedere con la terapia. Evidentemente al momento della terapia canalare di un anno fa è mancata la diagnosi. Era stata valutata la risposta di quel dente e dei denti viciniori e controlaterali ed antagonisti agli stimoli termici? Spiego: gli stimoli che servono per diagnosticare la presenza di una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, o di una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Se il dente fosse positivamente normale allo stimolo freddo, bisogna portare su esso uno stimolo caldo per valutare la presenza di una sintomatologia radicolare della polpa o una Necrosi! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certa che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Tutto qui! Per venire alla sua domanda, l'ansia e soprattutto gli attacchi di panico immotivato, sono una Patologia Seria che deve essere compresa e non sottovalutata. Le consiglio, precisandole che la Fobia che lei descrive, è una vera e propria patologia psichiatrica dato che è indominabile ed irragionevole e che può essere espressione di patologie psicogene che non devono essere prese sottogamba come sembrerebbe avesse fatto fino ad ora, perché potrebbe essere la punta di un iceberg che ha base nell'inconscio e le cause in eventi traumatici, in genere dell'infanzia e che il suo io più profondo ha rimosso ed esteriorizzato in comportamenti diversi da quelli che avrebbe in situazioni di salute e benessere dell'inconscio! Ha bisogno quindi di una terapia Cognitivo Comportamentale Psicoanalitica ad opera di uno Psicoanalista se no per tutta la vita si porterebbe dietro queste patologie che le rendono difficile affrontare la realtà di tutti i giorni. Quindi la soluzione non è certo la Sedazione Cosciente per combattere e curare il Panico e i disturbi caratteriali presenti, perché sarebbe come prendere un antidolorifico per non sentire il dolore senza interessarsi delle cause e senza curarle! Spero che il concetto sia chiaro! Quindi, a prescindere dalla utilità della sedazione Cosciente che le consente giustamente di sottoporre se stessa ad una terapia che, ora, data una relativa certa urgenza, deve fare, la via corretta dal punto di vista medico per il bene della sua Salute è quella indicata! Per fare l'Odontoiatra occorre "polso" (polso che dipende dall'autorevolezza ed autorevolezza che dipende dalla Cultura, Preparazione, Professionalità). "Polso" e "Dolcezza"!Personalmente useremmo, mia figlia che esercita anche la Pedodonzia ed io, solo un approccio giusto, calmo, affabile con lei e riusciremmo a curarle il dente in modo tradizionale. In 36 anni di Onorata Professione non ho mai avuto bisogno di sedare un paziente anche il più "difficile", Fobico e con attacchi di panico o anche molto piccolo! Basta saperlo "prendere, per così dire"! Poi affrontata la sua eventuale "Patologia Psicogena", niente e nulla le vieta di avere la Sedazione Cosciente con Protossido d'Azoto se lo desiderasse, che può indubbiamente esserle di aiuto collaterale o magari anche solo con una blanda sedazione con benzodiazepine ma solo dopo accurata visita Clinica ed Anamnestica Locale e Generale Sistemica! Restando fermo quanto detto! Le dico però che col giusto approccio del Dentista, che deve avere pazienza, rispetto, "dolcezza" ma anche "polso" ed autorevolezza, si superano queste paure! In 36 anni, come le ho già detto, non "è fuggito" mai nessun paziente da me semplicemente con le "doti" su descritte! Ben venga comunque la Sedazione Cosciente che la seda tranquillamente se serve per superare questa fase acuta. La Sedazione Cosciente ha il pregio di poter affrontare la cura in una sola seduta e non in molte sedute come avviene con l'approccio Psicologico e Lei ha bisogno di una Terapia Immediata. Quella "pallina" che spreme non è altro che una fistola con gemizio di pus che si raccoglie al suo forame di emergenza sulla gengiva. Una volta spurgato, il dolore cessa per il venire meno della pressione interna. Cosa succede se non cura questa patologia che ha origine probabilmente periapicale da necrosi endodontica, sempre che non sia una Parulide ed allora avrebbe origine da una Tasca Parodontale. Bisogna fare una Diagnosi Differenziale che è semplicissima, clinica, strumentale con sondaggio parodontale e radiolologica con una Rx endorale! Cosa può succedere se non facesse curare il dente (NON ESTRARRE!!!). Sappia che a prescindere dal fatto che lo "perderebbe", un Focolaio infettivo cronico, non curato e non tenuto sotto controllo, può essere causa etiopatogenetica di Malattie Focali a distanza di organi importanti (Rene, Cuore, Cute, Occhio etc) che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali o la necrosi endodontica e l'Osteolisi periapicale ascessualizzata o la Fistola infetta che poi non è altro che un tramite tra il centro dell'infezione e l'esterno per far "spurgare" il pus! Spero di essere stato chiaro. Sono "sbalordito". Questa è normalissima Routine Odontoiatrica di tutti i giorni e se parla già di "estrazione". Assurdo! Le lascio un Poster di Denti con le più svariate e serie patologie, curati e salvati ed in bocca quale da oltre 30 anni, quale da 20 anni, in piena salute come testimonianza che i Denti si Curano e non si Estraggono :) Cari saluti
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Pubblicato il 24-03-2015
E' più saggio rifare meglio la devitalizzazione e poi ricostruire il SUO dente. Cordialmente
Pubblicato il 24-03-2015
Probabilmente il suo dente si potrebbe anche recuperare, con opportuno ritrattamento endodontico mirato a pulire i canali radicolari e quindi a risolvere il processo infettivo peri - apicale da cui è colpito. L'estrazione deve essere considerata soltanto come un'ultima spiaggia. Valuti una consulenza da un Collega, che sia esperto di endodonzia e che le trasmetta fiducia e tranquillità, per cercare di salvare il suo dente e non di condannarlo ad estrazione certa!
Pubblicato il 24-03-2015
Gentile Marina, se la situazione lo permette probabilmente potrà salvare il dente rifacendo la terapia canalare e ricostruendo o ricoprendo il dente con un intarsio o una corona. L'estrazione è l ultima spiaggia e vi si ricorre solo se non ci sono altre possibilità. I trattamenti sono assolutamente indolori, non si può lavorare se il paziente ha male. Vedrà che con calma e pazienza risolverà il problema. Cordialmente
Pubblicato il 24-03-2015
Cara Marina probabilmente il dente necessita solo di un ritrattamento canalare cioè va devitalizzato di nuovo, questa volta in maniera corretta. Le terapie odontoiatriche oggi sono assolutamente indolore. Stai tranquilla ed affidati ad un professionista. Saluti
Pubblicato il 24-03-2015
Come è stato già detto, prima di prendere la pinza ed estrarre, è da valutare,se è possibile, ritrattare endodonticamente il suo molare.
Pubblicato il 24-03-2015
A Napoli troverà sicuramente un collega esperto che le farà ricuperare il dente. (cerchi sulla homepage di questo sito). Inoltre, per eliminare il suo terrore, le consiglio di rivolgersi a qualcuno che pratichi anche la SEDAZIONE SENZA FARMACI, mediante l'IPNOSI. Le posso assicurare che con questa metodica, vincerà la paura del dentista. :-) . https://youtu.be/BmZCsPD8O3U
Pubblicato il 24-03-2015
Gentile Sig.ra Marina, generalmente un caso come il suo si risolve con un ritrattamento, non con una estrazione. Poi ci sono le eccezioni, ma prima di togliere un dente bisogna sempre percorrere vie meno drastiche. Cordiali saluti
Pubblicato il 25-03-2015
Sig. Marina, qui i rischi di gravi patologie non mancano per cui le consiglio di correre dall'odontoiatra.
Pubblicato il 25-03-2015
Lei chiedeva le conseguenze che potrebbe avere arrivati a questo punto. Premesso che quello che hanno detto i colleghi e' corretto, è inutile che lo ripeta; ma lei chiedeva anche cosa potrebbe succedere. Un granuloma/cisti non curato provoca un riassorbimento delle radici coinvolte nonche' un corrispondente riassorbimento osseo che potrebbe estendersi anche ai denti vicini minandone la stabilita' e la vitalità. Quindi lei dovrebbe fare una radiografia per vedere se il dente e' recuperabile e per giudicare se conviene recuperarlo. Naturalmente deve affidarsi a mani competenti, preferibilmente a mani il cui padrone è lo stesso scritto nella targa di pubblicita' davanti alla porta.
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Pubblicato il 25-03-2015
Gentile Signorina, magari dopo aver sentito tanti pareri lei sarà anche un po' confusa. Non se la prenda con il suo dentista perché sono cose che succedono anche ai più bravi, mi creda. E se qualcuno dirà che a lui non è mai successo, due sono le possibilità o mente o non ha ancora devitalizzato un dente. Le cose stanno così : Si tranquillizzi perché non fino ad ora, non è successo nulla di grave, e guardi non succederà mai nulla di grave, ma solo i fastidi che lei ha già descritto. Non stia a sentire chi cerca di spaventarla sperando di convincerla ad andare subito dal dentista, si vede che non ha studiato psicologia, non funzione così, spaventare il paziente pavido, aumenta solo la sua ansia e la sua odonto-fobia! è lei che si deve convincere spontaneamente a togliere questo dente, ho detto togliere, perché, dalle sue parole, si comprende chiaramente che il dente non è recuperabile, oltretutto un tentativo di recupero, sarebbe ad alto rischio di fallimento ed aumenterebbe a dismisura i sui problemi di odonto-fobia. Quindi si convinca a togliere questo dente o meglio a ciò che resta del suo dente, prenda un appuntamento ed eventualmente potrà avvalersi della sedazione cosciente. Ma soprattutto si tranquillizzi e stia serena e vedrà che andrà tutto bene.
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Pubblicato il 25-03-2015
Cara Marina, da come hai decritto il problema è evidente che si deve intervenire con estrema urgenza provvedendo alla devitalizzazione del dente, prima che l'infiammazione diventi cronica. Non ti preoccupare che si tratta di una procedura indolore. Rivolgiti ad un professionista esperto. Saluti
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