Ho appena devitalizzato un dente che risultava spaccato
Scritto da Franco / Pubblicato il
Sono molto preoccupato. Ho appena devitalizzato un dente che risultava spaccato. Dopo aver curato la carie e devitalizzato il premolare, tutto ok. Il dentista non provvedeva a inserire i coni, in quanto vi era perdita ematica importante. Ad ogni modo mi veniva precritto un antibiotico per poi chiudere il tutto dopo una decina di giorni. Il dente non mi ha dato particolari disagi, solo ora mi da un fastidio durante la masticazione e un notevole disagio durante la notte. E' durante la notte che mi da fastidio alla pressione. E' un fastidio che io conosco: e' lo stesso che provai durante l'Ortodonzia con il cosiddetto "Baffo". Uguale! Ad ogni modo, ed e' questo il motivo della mia preoccupazione, dal dente devitalizzato una decina di giorni fa` e non chiuso, mi sta uscendo del sangue anche con una certa abbondanza e stanotte mi ha fatto proprio male. A pressione mi da disagio. Domani ho la visita con il Dentista ma sono molto molto preoccupato. Spero di non avere una infezione estesa; la mia mente vola all'apicectomia, patologia questa che mi inquieta. Voi cosa ne pensate? Gradirei risposte,s e possibile, brevi non essendo un tecnico. Non so dire se il sangue fuoriesca dal buco enorme che ho o dalla gengiva. Grazie.
Pubblicato il 28-04-2015
Il mio primo pensiero è che un dente, trattato endodonticamente, non dovrebbe mai essere lasciato aperto (viene inevitabilmente contaminato); se proprio si vuole intraprendere questa strada (comunque sbagliata), massimo per 24 - 48 ore. Sul resto non posso pronunciarmi, ma tenga conto che l'approccio di "lasciare il dente aperto per 10 giorni" di per sé non è corretto come suggerito ormai da diverso tempo dalle linee guida. Per tutto il resto, sono sufficienti una radiografia endorale ed una visita clinica corretta, per poter fare diagnosi.
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Pubblicato il 28-04-2015
Caro Signor Franco, Buongiorno. Faccio una piccola Premessa esprimendo "perplessità" su questo "infrenabile" sanguinamento" che farebbe sospettare una lesione da perforazione o del pavimento della camera pulpare o della radice! Solo il Dentista che ha effettuato la Terapia può saperlo ma se così fosse avrebbe dovuto informarla, quindi è solo un sospetto che rimane tale anche se ho il dovere di esprimerlo, visto che si è rivolto a Noi e quindi anche a me! In ogni caso il Dente non andrebbe avulso (estratto) ma curato con varie metodiche o chiudendo la perforazione con materiale idoneo quale MTA o Amalgama d'argento Chirurgica sterile e priva di Zinco perché non sia idroscopica o altri materiali o separando le radici che verrebbero trattate endodonticamente separatamente e poi riabilitate con perni monconi individuali come vedrà nella foto poster che le lascio. Detto questo, mi associo pienamente al bravo e Colto Dottor Sbarbaro. Di solito si preferisce chiudere in prima seduta ma solo se la situazione clinica lo permette altrimenti si fanno due o tre sedute e si chiude in seconda o in terza! L'importante è che tra una seduta e l'altra il dente venga chiuso con materiali simil-osmotici. Se non si fa questo , il dente lasciato aperto o con una medicazione parzialmente aperta farebbe si che uscisse la pressione dovuta al formarsi del gas del catabolismo microbico che è la causa del dolore per compressione delle terminazioni nervose e con l'uscita di questo gas , non si crea pressione e non si crea dolore! Però, e qui sta il GRAVE, entrano altri microbi nel dente che aggravano l'infezione! Per questo, personalmente uso chiudere il dente in una seduta o se in più sedute, chiudere provvisoriamente con una sorta di membrana simil osmotica che fa uscire il gas e non fa entrare i microbi! Ma questa è alta Odontoiatria. Grave poi perché se si lascia il dente in necrosi chiuso con medicazione non similosmotica, come spiegato, o peggio chiuso definitivamente evidentemente in una situazione clinica che non avrebbe dovuto prevedere la chiusura in prima seduta, la pressione che si forma nel dente chiuso, senza sfogo, per il catabolismo del batteri per lo più anaerobi gram negativi implicati nell'infezione, è talmente gravosa ed intensa da scatenare dolori insopportabili! Evidentemente è mancata la Diagnosi oltre che la Terapia Corretta! Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti. E' sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo. Valutare la Vitalità dei denti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Se il dente fosse positivamente normale allo stimolo freddo, bisogna portare su esso uno stimolo caldo per valutare la presenza di una sintomatologia radicolare della polpa! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata,si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi,e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certa che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, ripeto,nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Ves e PCR mosse verso l'alto possono indicare la pesenza di infezioni pericolose per le Malattie Focali. Dovrebbe completare le analisi col titolo ASLO e RA Test oltre che Emocromo con Formula. Spero di esserle stato utile ed esaustivo. Cari saluti
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Pubblicato il 28-04-2015
L'apicectomia è solo una "carta in più" da giocarsi quando non sia possibile trattare correttamente il dente per via "normale". Il sanguinamento invece può accadere durante la cura, ma a distanza di giorni fa pensare a qualche difficoltà aggiuntiva. Certo che se il dente è stato lasciato aperto per 10 giorni prima di chiudere sarà necessario "lavare" i canali molto a lungo (almeno 30 minuti), in campo isolato con diga di gomma, prima di provare ad asciugare il canale per sigillarlo a caldo. in prima seduta sarebbe stato meglio...
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Pubblicato il 28-04-2015
Sig. Franco controlli se chi opera su di lei è iscritto all'ordine dei medici, se lo trova iscritto può stare tranquillo, se non lo trova ci riscriva perché tutti i suoi dubbi sono leciti.
Pubblicato il 29-04-2015
I problemi li lasci risolvere dal suo dentista di fiducia che è molto professionale perchè non ha tolto il dente per mettere un impianto come fanno presso i franciaising odontoiatrici
Pubblicato il 30-04-2015
Gentile sig. Franco, veda che una perdita di sangue non ci deve essere quando si devitalizza un dente, da nessuna parte. Esiga una radiografia di controllo e se è perplesso si astenga da ogni intervento, cordiali saluti
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