Devitalizzazione e anestesia
Scritto da Fabrizio / Pubblicato il
Per la prima volta nel tentativo di devitalizzarmi un premolare, l’anestesia non ha avuto effetto. Il dentista mi ha messo una pasta disinfiammatoria e mummificante e mi farà tornare tra una settimana. Volevo sapere quali sono i motivi per cui un’anestesia locale non ha l’effetto auspicato: iniezione fatta male? oppure ha aspettato troppo poco? (non avevo ancora il formicolio al labbro) oppure infiammazione particolare al dente? Cosa ne dite voi? A me è parso strano e spero si riuscirà a devitalizzarlo. Grazie
Pubblicato il 11-02-2008
Caro paziente, i motivi per cui un'anestesia non fa effetto sono diversi, non necessariamente legati alla "malpractice". Probabilmente si tratta di un dente inferiore; l'osso è più spesso, e l'anestetico potrebbe avere avuto difficoltà a penetrare. Ma si può ovviare con un pò di pazienza, ripetendo l'anestesia con un altro anestetico (per esempio l'articaina, che ha una migliore penetrazione nell'osso), effettuando un'anestesia nel legamento del dente (intralegamentosa) o direttamente dentro l'osso (intraossea). Parliamo della pratica della "pasta mummificante". Si tratta di una metodica desueta da decenni, con moltissimi rischi, che viene aborrita in ogni sede scientifica, e bandita dalla buona pratica clinica. Tragga lei le sue conclusioni. Cordiali saluti
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Pubblicato il 11-02-2008
Caro Fabrizio, non posso che concordare con il collega Formentelli, da quanto ci scrive vi sono alcune cose che mi lasciano perplesso: l'anestesia che non fà effetto, la metodica usata. Che dire, come dice Formentelli tragga lei le sue conclusioni. Un saluto
Pubblicato il 11-02-2008
Gent. paziente: talvolta in presenza di processi infiammatori l'anestetico non risulta molto efficace per cui, evidentemente, il collega, non riuscendo a rendere insensibile l'elemento ha preferito usare, sì una tecnica desueta, ma l'unica arma che, al momento, ha avuto a disposizione e che gli è venuta in mente. Nessuno di noi dovrebbe e Lei meno ancora, trarre conclusioni affrettate. Non abbiamo visto il dente, nè la radiografia, nè conosciamo il Paziente e lo stato d'animo del momento,nè capito se c'erano o meno delle difficoltà o ostacoli tecnici. cordiali saluti Prof. Finotti Marco
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Pubblicato il 11-02-2008
gent. paziente : mi trovo in disaccordo totale con il collega che utilizza dela pasta mummificante ,vista le varietà di metodiche a disposizione in campo anestesioloigico sia in termini di anestetico che di metodiche, in ultima analisi vi è l'anestesia intrapulpare ,un pò dolorosa ma molto efficace. cordiali saluti dr . CASELLA FRANCO ( Torino)
Pubblicato il 11-02-2008
Nella bocca, di premolari ce ne sono 8 con posizioni e innervazioni differenti, qual è il suo? Nel caso si trattasse di un secondo premolare inferiore, che può trovarsi prima del foro mentoniero, occorre un’anestesia al tronco del nervo mandibolare, in quanto un’anestesia di tipo plessico non sempre da risultati. Sicuramente il suo odontoiatra avrà praticato l’anestesia più idonea, purtroppo senza successo. Comunque, concordo con la risposta del Prof. Finotti "È l'unica arma rimasta a disposizione" per cui si fidi, le responsabilità di eventuali incidenti provocati da queste paste devitalizzanti sono del suo odontoiatra, che sicuramente conosce l’eventuali controindicazioni, dopotutto la vendita di tali materiali devitalizzanti esiste ancor oggi, per cui ritengo lecito l'uso professionale assumendosi le proprie responsabilità. Cordiali saluti. Dott. Ruffoni Diego.
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Pubblicato il 12-02-2008
Egregio signore, Da quello che lei descrive suppongo che si tratti di un premolare inferiore. Beh succede spesso che i denti inferiori molto infiammati risultino meno sensibili all'effetto dell'anestesia. Quando il nervo dentario viene raggiunto dalla carie la sua soglia di dolore si abbassa talmente tanto che continua a trasmettere anche in presenza di un tronco nervoso totlmente anestetizzato. in tal caso si esegue una anestesia detta intrapulpare, che per una frazione di secondo risulta molto dolorosa ma che elimina definitivamente ogni sensibilità. Un giudizio sulle paste mummificanti? Pessima scelta. Anche perchè a volte possono risultare molto pericolose. Alessandro Gionfriddo
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Pubblicato il 16-02-2008
Caro Fabrizio, alcune volte nel caso in cui ci sia in atto un processo di infiammazione, l' anestetico può non dissociarsi bene nei tessuti per un ph molto acido derivante dall'infiammazione stessa. Altre volte per un'anestesia fatta male o facendo eventuali rinforzi intraligamentosi, o anche intrapulpari si ha la possibilità di accedere alla cavità e di continuare il trattamento endocanalare. Personalmente non posso dare giudizi sul tuo caso, ma almeno per quanto mi riguarda io non uso assolutamente alcuna pasta mummificante ma mi limito ad utilizzare al massimo un antipulpitico imbibito in una pallina di cotone nella cavità pulpare, ma ovviamente dopo aver avuto accesso alla cavità della polpa stessa. Distinti saluti Dr. Vincenzo Bifaro vinbi@inwind.it
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Pubblicato il 20-02-2008
Caro Fabrizio, credo che sia dovuto al grosso grado di infiammazione del tuo dente. Sarebbe stato meglio una cura con antibiotici ed antinfiammatori prima di procedere all'apertura della camera pulpare. Nel momento che il dente è stato aperto però, e residua ancora una certa sensibilità al dolore, esistono varie tecniche, come l'anestesia intrapulpare, che addormentano il dente senza avere più nessun fastidio; si avverte una piccola scossetta dolorosa che passa in pochi secondi. Personalmente sono contro alle paste mummificanti. Distinti saluti Dr Gerardo Cafaro
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