E' opportuna una devitalizzazione del 31?
Scritto da Andrea / Pubblicato il
Salve, a seguito di un dolorosissimo ascesso mandibolare accaduto lo scorso luglio, il mio dentista mi ha fatto fare una OPT e dental scan, dalla quale risulta un'ampia area di lisi ossea di tipo granulomatoso che ingloba gli apici radicolari del 41 e del 31 e inizialmente l'apice del 42, determinando interruzione della corticale vestibolare e marcato assottigliamento della corticale linguale e riassorbimento delle pareti delle diramazioni distali del canale del nervo alveolare di destra. A fine luglio il mio dentista, dopo terapia antibiotica, mi ha devitalizzato il dente 41 che tra l'altro era leggermente più scuro rispetto agli altri e scheggiato da parecchi anni, tuttavia non ha potuto chiuderlo definitivamente in quanto c'era del siero e pertanto lo ha medicato e messo un'otturazione provvisoria. A distanza di un mese, dopo altre 3 medicazioni del 41, c'era ancora del siero e poi ho avuto un secondo ascesso localizzato sul dente 42 che risultava anch'esso insensibile al freddo. Dopo un'altra terapia antibiotica è stato devitalizzato anche il 42 e chiuso definitivamente dopo una settimana, mentre il 41 devitalizzato ormai 2 mesi fa, presenta ancora del siero, ed il 31 ha una sensibilità al freddo molto ridotta. A questo punto il mio dentista mi consigliera di effettuare la devitalizzazione anche del 31 che a suo parere potrebbe essere fonte dell'infezione e causa dell'essudato del 41, ma io incomincio ad avere dei dubbi se possa essere una soluzione definitiva. Secondo voi è opportuna una devitalizzazione del 31 per risolvere tale problema, o è necessario procedere con una apicectomia e/o rimozione di un dente?
Pubblicato il 21-09-2015
Caro Signor Andrea, buongiorno. Con tutti questi numeri mi sa che "sono stati dati i numeri" per usare un eufemismo. Quanta confusione in una semplicissima patologia Odontoiatrica di Routine! Opt e Dental Scan quando sarebbero bastate un paio di Rx endorali, semplici e che non la caricano di inutili radiazioni pericolose e che si accumulano nel tempo! Se non si sanno affrontare queste patologie comunissime, meglio cambiare "mestiere" anche se la nostra non è un "Mestiere" ma è una "Professione"! Si devono semplicemente curare endodonticamente e conservativamente i dente coinvolti. Tutto qui. Le spiego: Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Si riassorbe anche la fistola che è solo un tramite epiteliale che mette in comunicazione l'osteolisi con l'esterno per fare uscire il pus! Le lascio un Poster di una Retrograda. Cari saluti e si metta in mani buone e sapienti. Ricordi sempre che non esiste il facile o il difficile ma solo ciò che si sa fare e ciò che non si sa fare! Ricordi anche che un Dentista è tanto più "bravo" quanto meno denti estrae e quanto meno impianti fa, come dice il "Buon" Collega Dottor Carpinteri, da queste stesse pagine! Ancora cari saluti
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Pubblicato il 21-09-2015
Gentile Andrea, molto spesso è capitato e capita continuamente di rispondere a domande simili alla sua. La devitalizzazione è un atto medico e come tutti gli atti medici deve essere preceduta da una corretta diagnosi fondamentale per una giusta terapia. Non si può e non si deve procedere per tentativi che di solito non portano ad alcun risultato utile. Qualsiasi decisione deve essere presa dopo una accurata visita con test di vitalità, sondaggio gengivale e radiografia ENDORALE con centratore ( la panoramica non è assolutamente sufficiente non essendo molto precisa a causa della distorsione derivante dalla tecnica radiologica). Da tutte queste manovre di ottengono una serie di dati che ci sono utili per la diagnosi certa. Senza certezza non si può procedere ad alcuna terapia efficace. Per tornare al suo problema a volte sono necessarie molte medicazione con idrossido di calcio prima di ottenere un canale asciutto e procedere alla sigillatura del canale stesso. Sarebbe opportuno controllare periodicamente con RADIOGRAFIA ENDORALE ripetuta con la stessa tecnica per evitare alterazioni, l'andamento della misura del granuloma cistico. Se a distanza di qualche mese non dovessero esserci miglioramenti sarà opportuno consultare un chirurgo per l'eventuale rimozione chirurgica della cisti. Cordialmente
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Pubblicato il 21-09-2015
Carissimo Andrea, anamnesi, esame obiettivo e rx endorale sono sufficienti per fare diagnosi. L'opt proprio se si vuole indagare l'area più vasta. le risposte che mi hanno preceduto sono perfette! Cordiali saluti
Pubblicato il 21-09-2015
Sig. Andrea lei posta delle immagini di TAC non di OPT e queste andrebbero lette approfonditamente indagando anche sull'area radiotrasparente circolare inglobata nell'osso nella terza immagine, poi si conclude una diagnosi e si programmano le corrette cure evitando tentativi che non sempre vanno a buon fine e che a volte peggiorano il problema. Le consiglio di far presentare dal suo odontoiatra il suo caso nel nostro Forum a lui riservato.
Pubblicato il 21-09-2015
Come correttamente sottolineato di miei colleghi, sarebbe il caso di effettuare una serie di radiografie endorali mirate e specifiche (una panoramica ci sta, se si vuole avere una visione d'insieme, una Tac Dental Scan può in questo caso addirittura complicare le cose) e relativa diagnosi clinica endodontica. Le terapie canalare vanno eseguite, sulla base dei dati diagnostici raccolti, sui denti che devono riceverle. Tenga conto che oltre a queste problematiche, la sua appare anche una bocca parodontale (nel senso di affetta da problemi parodontali), ma anche per questa diagnosi occorrono rx endorali e sondaggio parodontale in primis.
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Pubblicato il 21-09-2015
Caro Andrea, come teste' detto dai colleghi, bastava una endorale per fare diagnosi; mi sfugge il rapporto fra canale alveolare destra e gli incisivi inferiori, magari non ho capito; comunque mi sembra una cosa molto di odontoiatria giornaliera; forse le è stata spiegata più grossa di quello che è
Pubblicato il 21-09-2015
Gent.mo sig. Andrea sarebbe stato opportuno devitalizzare fin da subito i 4 incisivi perché tutti gli apici sembrano colpiti dalla lesione. Resta soprattutto da capire la causa di questa situazione che non è frequente interessi i quattro denti. Come le hanno già detto i colleghi il procedimento a step fin qui seguito è discutibile ma, per quanto la sua descrizione sia molto precisa, il modo corretto di valutare una situazione non è certo quello attraverso una serie di mail e di screenshot.
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Pubblicato il 22-09-2015
Gentile Sig. Andrea, qualcosa non torna, personalmente prenderei in considerazione anche il 32, ma mi pare di capire che non è stato considerato. Mancano le endorali, che forse è l'esame radiologico più appropriato. Cordiali saluti
Pubblicato il 22-09-2015
Gent.le Sig. Andrea, personalmente non mi sentirei in grado di disperdere "sic et sempliciter" i Suoi dubbi, poichè (francamente) non conosco i dettagli sia della c.d. "storia clinica" (anamnesi) ... sia degli eventuali test dentali di vitalità/percussione/ecc. (esame obiettivo) ... sia degli eventuali altri reperti (radiografie) precedenti (e/o successivi) ... di quella che mi pare un'area affetta (con ogni verosomiglianza) da una lesione (quanto meno) "simil-cistica". Detto ciò, l'unico parere che mi sentirei di proferire sulla terapia di un caso "simile" a quello fotografato in questa TAC è che personalmente (salvo particolari impedimenti consensuali ...) agirei seguendo essenzialmente 2 "steps": (1) tarapia endodontica ortograda (cura canalare con efficace sigillo apicale) dei 4 incisivi ( 4.2 - 4.1 - 3.1 - 3.2 ) e (si badi) "monitoraggio"; (2) [solo in caso di sintomatologia e/o mancata guarigione entro 2 anni ... allora "upgrade" con] terapia endodontica (complementare) retrograda (lembo chirurgico, rimozione della lesione (ove residuata) e pulitura della cavità, preparazione e sigillatura dell'apice del dente attraverso l'accesso chirurgico, condizionamento della cavità residua, suture) e (si badi) "monitoraggio". Fatto ciò, salvo ci si trovi oramai di fronte a "quadri infettivi cronici" particolarmente difficili da 'epurare' (e indi altamente recidivanti) ..., come (ad esempio) nei casi di "osteomieliti" o patologie similari ..., dal canto mio potrebbe guarire (e perchè no, anche) definitivamente. Con l'auspicio di una pronta guarigione!
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