Il linfonodo ingrossato é possibile che sia legato al dente?
Scritto da teresa / Pubblicato il
Buongiorno,
circa un anno fa ho devitalizzato un molare superiore, ma subito dopo ho avuto una grande infezione alla radice del dente.
Ho cambiato dentista, visto che il precedente aveva eseguito la devitalizzazione in modo molto veloce e senza diga di gomma. Il mio attuale dentista ha eseguito un ritrattamento, con diverse sedute di lavaggi dei canali. Ora vuole "chiudere il dente", anche se dai raggi si vede che l'infiammazione é regredita ma non sparita, mi ha detto che il dente verrá ricontrollato con lastra fra 3 mesi per vedere come risponde. Se l'alone nero sulla lastra non sará notevolmente ridotto, mi ha proposto di "tagliare la radice". Da quando ho cominciato il ritrattamento, ho notato che il linfonodo sotto alla mandibola in quel lato del viso si é ingrossato (non mi fa male, ma lo avverto gonfio muovendo la testa). Mi potete dire se é possibile che sia legato al dente e se il decorso sembra normale? Vivo all'estero, mi rincuorerebbe molto... Grazie in anticipo.
Pubblicato il 12-05-2016
Cara Signora Teresa, buongiorno. E' vero che i Linfatici dell'apparato Stomatognatico costituiscono una "ragnatela che si interseca in tutto il sistema maxillo Facciale, per cui linfatici mascellari portano linfa anche a quelli mandibolari, e cervico laterali ma ci sono dei linfonodfi sentinella che sono in posti anatomici ben precisi ed il primo ad infiammarsi per un molare superiore è un linfonodo che si trova grosso modo a livello Facciale Zigomatico (molto in senso lato ma per farle capire) e solo dopo si infiamma ed ingrossa il secondo linfatico sentinella che si trova nello spessore della Guancia più o meno a livello dellla line di Spee che individua l'incontro dei due piani masticanti occlusali posteriori superiori ed in feriori. Superati queste due stazioni Linfatiche, il percorso si complica verso la zona posteriore retromandibolare ed inferiore sottomandibolare. Questi Linfonodi però sono ipertrofici solo dopo che siano stati colpiti quelli descritti prima. Questo per farle capire che solo localizzando e palpando il o i linfonodi, saggiandone la mobilità sui piani sovra e sottostanti e la dolorabilità ed integrando semeiologicamente ed anamnesticamente con tutte le Diagnosi Differenziali che possono entrare in causa in un ingrossamento linfonodale, di origine anche Sistemico, ossia per patologie di Organi anche distanti dell'intero organismo, può essere fatta una Diagnosi e quindi si può rispondere alla Sua Domanda! Quanto a "tagliare la Radice" le raccomando di farsi spiegare bene cosa vorrebbe fare il Dentista: Si fa una rimozione della vecchia terapia canalare e si rifà una terapia endodontica! Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Però, attenzione, potrebbe anche non essere dovuta ad una Necrosi Ossea ma osteolisi periapicale, sappia che non sono solo batteriche ma possono anche non avere origine solo da una necrosi endodontica, ma hanno origine, parlo di cisti, anche dai residui epiteliali del Malassez, rete cellulare embrionale deputata alla formazione di cementoblasti che formano a loro volta le cellule del cemento della radice. Queste cellule dette del Malassez prendono origine dalla guaina di Hertwig e stabilisce il limite inferiore dell'organo dello smalto e della futura corona del dente, tra i due si forma la zona del colletto. Da queste cellule possono prendere origine le cisti o più in senso lato le zone di osteolisi periapicale. Come vede, la Visita Odontoiatrica deve essere Accurata e impegna Dentista e Paziente per tanto tempo! Non basta un'occhiata e via! Non Bisogna valutare solo il Dente in questione ma analizzare tutto l'apparato Stomatognatico, Gnatologicamente, Parodontalmente, Conservativamente, Funzionalmente, Esteticamente. Tutto questo, senza estrapolare la "bocca" dal contesto dell'Organismo intero in cui si trova che va valutato quindi insieme alla "bocca", Clinicamente, Anamnesticamente, Semeiologicamente per fare Diagnosi Differenziali che Nascono Solo dalla conoscenza delle varie patologie ed emettere infine un sospetto Diagnostico che diventa poi Diagnosi Certa con "Ragionamento Clinico e Strumentale e eventualmente analitico ematologico". Si emette così una Prognosi ed infine la Terapia ed ho detto "La", non "Una" Terapia che sceglie il Dentista e solo il Dentista! Una visita Odontoiatrica è un atto medico importante e colto che richiede almeno un'oretta oltre un'altra mezzoretta per informare il paziente (consenso informato). Una Visita Odontoiatrica è la massima espressione Culturale e di conoscenza Medico-Odontoiatrica e, se fatta come si deve , impegna il Cervello del Dentista per un'ora circa più una mezzora per le informazioni doverose di "consenso informato"! Legga come faccio io una Visita leggendo sul mio Profilo "VISITA PARODONTALE", ma vale come visita Odontoiatrica generale, perché la visita che si fa nel mio studio, a prescindere dal motivo per cui è venuto il paziente, è questa! Non faccia estrarre il Dente per sostituirlo con un impianto. Mi raccomando!La Retrograda si fa arrivando chirurgicamente all'apice del dente, aprendo l'apice a becco di flauto, lavorando endodonticamente in zona iustapicale e soprattutto concludendo con un Sigillo dell'apice stesso con MTA od Amalgama d'argento chirurgica e quindi sterile e priva di zinco affinché non sia idroscopica e non una inutile e nociva apicectomia e rimozione del granuloma che molto probabilmente se non certamente, si riformerà! L'apicectomia classica, retaggio del passato e di alcuni Chirurghi Maxillo Facciali od Orali che non si "intendono" di Endodonzia e chirurgia endodontica, non permette il sigillo apicale, accorcia, indebolendola , la radice del dente e non solo non serve a niente ma è causa di recidive per reinfezioni per mancanza del sigillo apicale che non può essere indiscutibilmente realizzato se l'apice non è preparato in modo particolare (a becco di flauto e ritrattato per via retrograda)! Le spiego : di regola basta ed avanza una buona terapia canalare e rifarla se succedesse quello che è successo a lei. Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Le osteolisi periapicali non sono solo batteriche, però, ma possono anche non avere origine solo da una necrosi endodontica, ma hanno origine, parlo di cisti, anche dai residui epiteliali del Malassez, rete cellulare embrionale deputata alla formazione di cementoblasti che formano a loro volta le cellule del cemento della radice. Queste cellule dette del Malassez prendono origine dalla guaina di Hertwig e stabilisce il limite inferiore dell'organo dello smalto e della futura corona del dente, tra i due si forma la zona del colletto. Da queste cellule possono prendere origine le cisti o più in senso lato le zone di osteolisi periapicale. Cosi è! Le lascio una Retrograda affinché capisca meglio. Cari Saluti
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Pubblicato il 12-05-2016
Non ë proprio normalissimo dover affrontare così tante sedute per una devitalizzazione, considerando che una terapia canalare si risolve in una oppure in due sedute (con medicazione intermedia). Il collega, probabilmente, o non riesce ad ottenere un buon sigillo apicale radicolare o non giudica soddisfacente in ogni caso il trattamento standard per cui ha ipotizzato la necessità di un ritrattamento retrogrado (il cosiddetto "tagliare la radice"), che, in diversi casi, può essere risolutivo in positivo. Rientra nella logica clinica, essendo presente una infezione peri-apicale (premettendo che non abbiamo nessuna radiografia che lo confermi, quindi faccio riferimento soltanto a quanto lei scrive), avere un linfonodo leggermente ingrossato indicativamente in corrispondenza del dente in questione.
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Pubblicato il 13-05-2016
Sig. Teresa, se quel linfonodo è interessato lo deve dire il suo odontoiatra che conosce il suo quadro clinico e radiologico. L'utilizzo di sistemi a diga nelle cure conservative e endodontiche è consigliato, ma questo non è sinonimo di successo endodontico, infatti anche il secondo odontoiatra ha trovato qualche difficoltà e le ha prospettato un trattamento chirurgico. L'endodonzia è basata su degli studi ben precisi, ma l'esperienza di chi ha capelli bianchi è basilare per poi rendere poi operativa questa branca.
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Pubblicato il 13-05-2016
Un linfonodo ingrossato in quella regione, sotto la mandibola può essere certamente la risposta dell'organismo alla infezione del dente. Consigliabile una ecografia del linfonodo stesso, ma quasi certamente è una reazione all'ascesso. Anche se è in cura e anche se non c'è dolore. Se il dentista ha lasciato "aperto" il dente per dei periodi, alo scopo di far fuoriuscire il pus, questo spiega benissimo il linfonodo: infatti secondo le idee più attuali in endodonzia, ben difficilmente si propone di lasciare aperto un dente perche alla fine.. sono più i germi che entrano di quelli che escono! E' una pratica del tutto superata e abbastanza nociva. Ma non ho certezza di questo, perchè un parere a tanta distanza non è facile darlo
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