Il dente è da devitalizzare?
Scritto da Fiorenzo / Pubblicato il
Gentili dottori
come credo in molti la pensano, poter salvare un dente dalla devitalizzazione sia una cosa da ricercare ad ogni costo, sopratutto quando si tratta di denti premolari che se giàotturati in modo abbastanza consistente (amalgama) come il mio caso, poi si indeboliscono, bisogna incapsularli, e poi si spezzano come mi è giàsuccesso con quello superiore, che si vede in alto sopra e che ora dovrei fare un impianto, ma non ho i soldi per farlo.
In definitiva il dente con quel foro nero sotto indicato con la freccia rossa mi dice il dentista che per lui è da devitalizzare subito, dice che non è neanche il caso di tentare di tenerlo in vita perchè poi dopo poco avrei problemi, la radiografia è di circa un mese fa, non mi fa attualmente male, ma forse più di un mesetto fa qualcosa avevo sentito sopratutto di notte.
Il tentativo di tenerlo in vita potrei sentire molto male mentre opera con il trapano, insomma troppo vicino al nervo e la polpa ? ...e pensare che il posto tra i due denti è quello in cui passavo più spesso lo scovolino ....
Chiedo gentilmente a voi cosa ne pensate, grazie molte
Pubblicato il 10-10-2016
Sig, Fiorenzo, lasci perdere il molto male durante l'operazione che è lo stesso per l'otturazione che per la devitalizzazione. Questa RX e indicativa ma non certa, poco indicata per questo scopo, per cui andrebbe eseguita un endorale o ottenere un riscontro clinico obiettivo della carie; se è presente essa va curata, se poi c'è l'interessamento dell'endodonto, anche lui andrà trattato. Vista la mola di cure conservative della sua bocca le consiglio un programma di prevenzione della carie presso un igienista dentale, questo le permetterà di debellare la carie dalla sua bocca, evitando future mutilazioni.
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Pubblicato il 10-10-2016
Gentile Fiorenzo, la diagnosi viene effettuata solo ed unicamente con visita accurata con test di vitalità, sondaggio gengivale ed Rx endorale (la panoramica non è indicata per questo tipo di problematiche. Solo in questo modo si può stabilire se il suo dente necessita o meno di devitalizzazione. Purtroppo a distanza via web è impossibile eseguire una visita accurata. Lasci stare tutti i suoi dubbi che rivolgerà esclusivamente al suo dentista che sarà felice di poterle rispondere in modo esauriente. Cordialmente
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Pubblicato il 10-10-2016
Caro Signor Fiorenza, Buongiorno. Anzitutto la OPT non è la lastra idonea a valutare le patologie endodontica. Lo si fa con una Rx endorale e soprattutto Clinicamente e semeiologicamente!!! Il Suo dire "poter salvare un dente dalla devitalizzazione sia una cosa da ricercare ad ogni costo" è assolutamente un "concetto" errato! La "Devitalizzazione", più correttamente detta Terapia Endodontica, la si deve fare o la si deve non fare! Essa è parte importante della Terapia stessa per "salvare" (curare" un dente! La sua idea è una idea errata, non medica, al di fuori di ogni "Logica Odontoiatrica Clinica, Semeiologica e Terapeutica"! Lei è un "paziente" e come tale, non essendo Medico (in questo caso Medico Dentista), non può assolutamente valutare Diagnosticamente, Prognosticamente un a Terapia e la sua Validità! Il Dente deve essere devitalizzato perché la carie. formatasi sotto l'otturazione, sulla radice, è praticamente a contatto con il canale dentale e la sua polpa endodontica (vasi e nervi e linfatici! Non si "tenta di non devitalizzare!!! Si valuta solo se il Dente DEVE o non DEVE essere devitalizzato. Riguardo al fatto dell'indebolimento il discorso si complica. La sua carie è quasi certamente sottogengiva ed allora si deve fare prima un allungamento della corona clinica (la parte di dente che emerge dalla gengiva) per "portare fuori" la carie in modo da poterla trattare e da poter far si che la otturazione o il perno-moncone o la Corona protesica siano al di sopra (fuori) dalla gengiva altrimenti essa non si "attaccherebbe" al dente per la presenza di materiale artificiale che lo impedirebbe! Per fare questo bisognerebbe fare una Gengivectomia se in presenza di sufficiente banda di Gengiva Aderente o un Lembo riposizionato apicalmente ed osteotomia-osteoplastica se in assenza di tale banda! (Le lascio una foto che le mostra un intervento simile su un molare ma il principio vale anche per i premolari e qualsiasi altro dente). Lei, tra l'altro ha una età che è tra le più colpite dalla Parodontite e quindi bisogna accertare che non vi siano tasche parodontali che andrebbero altrimenti curate prima, ovviamente e questo lo sottolineo con decisione perché , purtroppo, l'ignoranza in "materia" è tanta, dato che sento ancora, nel 2016, Colleghi che affermano (non so se per mancanza di Cultura o se perché, non sapendo intervenire Parodontalmente, non dicono la verità al Paziente) che affermano, dicevo, che la Parodontite non si può curare! Ignoranza o Malafede Assoluta! La Parodontite si cura eccome, con la Parodonrologia che è la Specialità che si occupa delle malattie del "Parodonto" ossia dei tessuti duri e molli di sostegno del Dente! Sono Parodontologo da 39 anni ed ho dedicato e dedico la mia vita a questo, all'insegnamento di questo,Universitario e Privato, alla Ricerca su Questo, alle Pubblicazioni numerosissime su questo e tanto altro, sulla amata Parodontologia tanto da avere intitolato il mio Sito web Scientifico Cuturale " Parodontologia...l'Anima più Nobile dell'Odontoiatria"! Se la Parodontologia non desse Risultati, in 39 anni avrei "perso tutti i pazienti", questo per rendere comprensibile il "concetto" a Lei ed a quei Colleghi, OK? La radice fratturata dell'arcata superiore non si vede e non si può valutare con questa OPT, come detto! Le spiego: ha bisogno di una Visita Parodontale che è costituita da due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche (sei misure in sei punti di ogni dente di tutta la bocca) che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Si metta nelle mani, sia per la Diagnosi che per la terapia di un buon Parodontologo! La "resistenza dei premolari, la si deve sanare con una adeguata terapia e stia certo che il dente si salverà e bene ed a lungo! La radice del suo premolare inferiore mi sembra buona e ben dimensionata e se la terapia sarà corretta e la sua riabilitazione conservativa o con perno moncone corona in lega aurea ceramica o Zirconio Ceramica, il dente non avrà problemi. Per quanto poi riguarda il "devitalizzare" o il non "devitalizzare" sappia che questo lo si accerta clinicamente: Vede quando c'è una sofferenza pulpare succede questo: La Sofferenza Pulpare che provoca il "fastidio doloroso" va valutata clinicamente e con Rx Endorale (la panoramica non serve a niente), con stimoli termici con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. LE SPIEGO QUALCHE COSA: Nella iperemia attiva *** (legga sotto , in fondo, attentamente agli asterischi)grazie , il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dagli stimoli termici, in questo caso il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti, tipici della Pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx endorale) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI è invece sordo profondo e non pulsante. Potrebbe avere delle sinalgie, infatti esistono dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano. Quindi bisogna fare una accurata visita Odontoiatrica completa ed accurata. Per valutare il Parodonto basta fare un sondaggio Parodontale con un sondino parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti (senza limitarsi a quello in causa apparente) se vi fossero misure superiori a 4 mm (fino ad un massimo di 14 mm, ci sarebbero delle tasche Parodontali , sintomo di una Parodontite DNDD. Per le patologie Endoparodontali, esse sono un sovrapporsi o un "misto" delle due descritte!*** Il confine tra iperemia attiva e passiva non è a volte così ben distinto e distinguibile e si può diagnosticare una iperemia attiva mentre invece la polpa si trova in un momento di passaggio tra la attiva e la passiva ed ecco che si può allora fare una otturazione come è stata fatta ed avere poi il dolore per l'esplosione immediata o a distanza di tempo della iperemia passiva e quindi della pulpite che porta alla terapia endodontica del dente! Chiaro? Cari Saluti e non faccia estrarre la radice superiore prima che non sia stata valutata da un Parodontologo e Riabilitatore Orale Esperto!
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Pubblicato il 10-10-2016
L'otturazione viene rimossa e la carie interprossimale pulita dal collega. Se durante queste procedure si arriva alla camera pulpare (cioè la carie interessa tutta la dentina fino al tetto camerale compreso), il dente deve essere trattato endodonticamente, cioè devitalizzato. Se invece non sarà così, con il vantaggio che il suo premolare è fondamentalmente asintomatico, allora la cura canalare potrà essere evitata ed il dente ricostruito fin da subito o con una medicazione intermedia eventualmente. Questi aspetti vengono previsti dal collega, ma non decisi a tavolino, bensì valutati a tutti gli effetti in corso d'opera.
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Pubblicato il 10-10-2016
Gentile Sig. Fiorenzo, se la corona è molto compromessa si spezza a prescindere se il dente è devitalizzato o no. Per il male si fa l'anestesia. Cordiali saluti
Pubblicato il 13-10-2016
La rx ed i sintomi sono da devitalizzazione! Se lo trascura, si trasforma in infezione ed ascesso. Quanto al destino successivo, si, va fatta una capsula, specie essendo un premolare. Sennò poi col tempo si sgretola e lo perde. La cosa migliore di tutte, col senno di poi, è farsi visitare e fare rx periodiche di controllo, per intercettare carie iniziali, e curarle prima che arrivi il sintomo dolore: quando fa male, quasi sempre è già da devitalizzare, e quindi questo vuol dire che le carie iniziali troppo spesso non danno segno di sè, e bisogna intercettarle precocemente con visite periodiche e rx periodiche, specie in un soggetto che forse per errori igienici ed alimentari, già spesso ne va incontro..
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Pubblicato il 09-11-2016
La cosiddetta devitalizzazione, che non è un trattamento pre-tumorale come molti ormai pensano ma un sofisticato trattamento odontoiatrico (e come tale è giusto sia remunerato) si rende necessaria in molti casi di carie profonde su denti sintomatici o quando ormai la polpa è compromessa. Una volta era considerato un trattamento elitario che permetteva di salvare un dente piuttosto che estrarlo, e così ancora dovrebbe essere. La frattura insorge se il dente devitale non è ricostruito a regola d'arte, e in molti denti posteriori ciò significa intarsio a copertura o meglio corona in ceramica.
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