SEGUITO ALLA DOMANDA: Sono una ragazza di 27 anni con problemi di recessione gengivale
Buongiorno gentili dottori, vi scrivo a seguito di una domanda da me pubblicata la scorsa settimana. Come spiegavo in precedenza da ottobre e per i due mesi successivi, in seguito all'otturazione del secondo premolare superiore, spezzatosi questa estate, ho avvertito dolori a tutta l'arcata destra e forte sensibilità al freddo e al caldo, placabili solo con due bustine di antinfiammatorio al giorno. Dopo questi due mesi e dopo aver consultato due diversi dentisti, i quali hanno entrambi appurato che si trattasse di sensibilità dentale dovuta al colletto scoperto, ho deciso di cambiare dentifricio e spazzolino e ciò mi ha giovato da subito e per ben due mesi. Il dolore è scomparso ed è rimasta solo la sensibilità agli stimoli termici. La scorsa settimana improvvisamente è ricomparso il dolore. Stavolta lo sentivo chiaramente sul dente in questione e l'antinfiammatorio risultava efficace solo al momento, poi dopo un'oretta il dolore si ripresentata spontaneamente, crescendo, raggiungendo un picco e poi decrescendo fino a scomparire. Questo si ripeteva molte volte nel corso della giornata ed è durato circa quattro giorni. Venerdì mi sono invece svegliata con un dolore diverso. Il dente risultava dolente solo alla percussione, se masticavo sopra oppure se lo toccavo lateralmente con la lingua. Inoltre è insensibile al freddo e al caldo. La gengiva attorno al dente mi da fastidio come se la pungessi con uno stuzzicadenti, inoltre sento un riflesso al dente del giudizio inferiore(ma non doloroso).Ho già avuto esperienza di due denti necrotici, per questo ho subito pensato ad una necrosi del dente, probabilmente morto a causa dei ripetuti traumi. Nel frattempo da sabato sto assumendo un antibiotico, sotto consiglio telefonico del dentista, e ho appuntamento mercoledì mattina. Entrambi gli altri due denti sono stati curati senza anestesia e fortunatamente senza dolore. Stavolta però ho letto su vari forum e siti dentistici che il dente spesso può non essere in necrosi totale e che pertanto è fondamentale eseguire sempre l'anestesia per evitare spiacevoli sorprese. Il mio dentista però non esegue anestesia per i denti necrotici e questa volta sono fortemente terrorizzata al pensiero di poter sentire qualcosa. C'è un modo per capire se il mio dente è totalmente morto prima di recarmi dal dentista? Vorrei precisare che il dolore non è forte, ho assunto un antinfiammatorio solo sabato mattina(per paura che il dolore aumentasse)e ad oggi riesco tranquillamente a mangiare(dall'altro lato)e a dormire. A meno che non tocco il dente rimane solo un leggero fastidio e pulsa un poco. Inoltre ora per me è un sollievo poter bere cose fredde o calde. Inoltre, ipotizzando di riuscire a convincere il dentista a farmi un'anestesia prima di procedere posso star tranquilla che questa prenda? Considerando anche che fino a mercoledì avrò terminato quattro giorni di antibiotico l'infezione dovrebbe essere passata e quindi l'anestesia dovrebbe fare effetto al 100%. Vi ringrazio in anticipo per il vostro aiuto.
Le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato*** previa anestesia. Per quanto riguarda la tasca parodontale, essa deve essere differenziata da una falsa tasca: ha bisogno di due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling e Root Planing per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia se ovviamente ci fosse la Malattia Parodontale o Endoparodontale che fosse!
Per le Recessioni Gengivali: La prima Diagnosi da fare è se c'è, in concomitanza delle Recessioni Gengivali, anche una Parodontite che si manifesta con Tasche Parodontali e Difetti Ossei ad una o più pareti residue. Solo dopo si può pensare di curare le Recessioni.Le spiego qualcosa sulle Recessioni Gengivali. Questo lo si può decidere solo clinicamente con adeguata visita parodontale. Diciamo che ogni Recessione ed ogni zona della bocca necessitano di interventi adatti e mirati! Questa è serietà! Non si vende il "fumo", si vende "l'arrosto"! :) Infatti la morfologia delle recessioni è varia: possono assumere l'aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l'aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all'estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Non tutte le recessioni vanno quindi curate :) Spero di essere stato chiaro ed esaustivo. Si faccia visitare da un Bravo Parodontologo. Le lascio un Poster con Recessioni Gengivali da me curate con varie metodiche affinché comprenda meglio l'argomento.
Per quanto riguarda l'uso dello spazzolino, attenzione: Lei sbaglia, non si usa uno spazzolino a setole morbide che non piliscono e non massaggiano le gengive. Si ricordi solo che lo spazzolino deve essere duro e a testa piccola e lo deve cambiare ogni mese almeno! Si ricordi poi che non esistono bocche senza placca batterica. La placca batterica si forma in circa 3-4 ore e l'igiene orale domiciliare serve per controllarne la formazione non certo per eliminarla totalmente. Ecco perché la pulizia dei denti professionale dal Dentista serve sempre periodicamente. Faccia una prova: compri in farmacia le pasticchette rivelatrici di placca, ne sciolga una in bocca passando la saliva e la lingua su tutti i denti, sulla faccia esterna, interna e sopra masticante e si guardi allo specchio. Se vedrà colore su denti, colletti, gengive, lingua, quella è placca batterica! Solo se non vedesse colore significherebbe che non ci sarebbe placca. allora passi uno scovolino tipo cotonfioc nei solchi gengivali e veda se si colora perché allora la placca sarebbe lì! Faccia la prova e poi mi dica! Ricordi anche di pulire il dorso della lingua dove si annida la placca con dedicati spazzolini piatti che trova in farmacia! Usi il filo interdentale per pulire gli spazi interprossimali dalla gengiva a salire fino al punto di contatto. Il dentifricio non ha nessuna importanza se non quella di rendere più gradevole questa operazione. Ovvio che è meglio sia di Marca conosciuta per evitare "pasticci nocivi"! La cosiddetta tecnica di Bass modificata, di cui dicevo sopra è questa: si usa lo spazzolino orientato verso le gengive a 45° e va usato con movimenti di rotazione, vibrazione e verticali che terminano con un movimento circolare deciso! Ma va insegnato in sede di Igiene Orale in Studio! Ora passando dal morbido al duro avrà dolore e sanguinamento. Non ci faccia caso: in pochi giorni passa tutto! Per la chirurgia è inutile non volerla se si dovesse fare. Le recessioni si curano solo chirurgicamente ma non tutte necessitano di terapia come detto :)
Cari saluti e stia tranquilla, in mani esperte è normalissima Routine Parodontale
Dentista Sardegna, Cagliari
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