Ho accusato un dolore diffuso a tutta l'arcata superiore
Scritto da Marialetizia / Pubblicato il
Buongiorno, sono una ragazza di 19 anni in cerca di qualche spunto per risolvere la mia complessa questione. A maggio di quest'anno ho accusato un dolore diffuso a tutta l'arcata superiore e mi sono recata dal mio dentista. Avevo la sensazione che l'origine del dolore fosse un dente ben preciso (il 25), otturato qualche mese prima. In quella zona ho altri due denti che hanno subito lo stesso trattamento. Secondo il dentista, il dente che indicavo come possibile causa era stato danneggiato meno dalla carie rispetto agli altri e quindi era meno probabile che fosse il colpevole del mio dolore. Dopo il test del freddo, dato che era ancora insicuro, ha deciso non di procedere alla devitalizzazione ma di applicarmi una medicazione provvisoria che avrebbe dovuto "calmare" il mio nervo per 2-3 mesi. In effetti non accusai alcun sintomo per diverso tempo, anche dopo aver tolto la medicazione e richiuso il dente definitivamente. Dopo qualche tempo il dolore è ricomparso e ho devitalizzato il dente: durante la seconda seduta ho provato un grandissimo dolore e due giorni dopo ho notato una fistola. Ho assunto l'antibiotico e ho riscontrato uno "strano" sintomo: sentivo il dente pulsare costantemente, ma senza dolore. Il dentista ha deciso di chiudermelo ugualmente e in effetti sono stata completamente bene per un mese. Poi di nuovo dolore. Cambio dentista, dalla radiografia riscontra che i canali non sono stati puliti completamente e mi propone un ritrattamento. Accetto, ma nell'attesa dell'appuntamento fissato ecco un nuovo sintomo: un formicolio alla gengiva tra il canino e l'incisivo laterale. Il nuovo dentista effettua un'ortopantomografia e riscontra una forte opacità al seno mascellare. Preciso che non ho mai avuto i sintomi tipici della sinusite. Ho concluso il ritrattamento, assunto nuovamente antibiotico, ma i fastidi sono rimasti e sono mutati nel tempo: prima di nuovo una pulsazione indolore, poi un senso di pesantezza molto forte a tutta l'arcata accompagnato da formicolio (a volte "si sposta" verso il dente devitalizzato ma si concentra quasi sempre nello stesso punto). Ogni tanto per alcuni giorni non ho avuto alcun sintomo, facendomi sperare in una guarigione improvvisa. Tuttavia, da pochi giorni la sensazione di fastidio ha "incluso" un nuovo dente, l'incisivo laterale, dandomi la sensazione di avere qualcosa tra questo dente e quello adiacente. Il mio dentista non sa più cosa dirmi (secondo lui il ritrattamento ha avuto successo) e mi ha consigliato di aspettare e sperare. Sospetta un danneggiamento del nervo al momento dell'anestesia ma io mi chiedo come mai il formicolio sia comparso ben un mese dopo dalla prima devitalizzazione (se la causa fosse l'anestesia, il formicolio non sarebbe dovuto comparire subito dopo?) Mi scuso per questo messaggio molto lungo. Sono consapevole del fatto che non sia possibile una diagnosi via web ma spero comunque di ricevere consigli sul da farsi.
Pubblicato il 18-12-2018
Non è facile dare una risposta o un consiglio. Dal suo racconto sembra che tutto parta dal 25 maltrattato lungamente. Quindi difficile dare la colpa ad altri denti, ma tutto può essere.. Il 25 in effetti spesso sta in contiguità col seno mascellare. Potrebbe esserci una sinusite odontogena che credo giustifichi la maggior parte dei sintomi lamentati. In questo senso non è affatto sbagliato chiedere il parere di un otorino, che probabilmente le farà fare rx mirate per la sinusite (tac??). Quanto al danno ad un nervo per l'anestesia, non credo che in zona 25 si possano fare veri danni a nervi che in quel posto non sono molto rappresentati. Direi che se il suo dentista ora non sa trarre conclusioni (ma la fistola ora è scomparsa dopo l'ultimo trattamento canalare?? Se davvero ha avuto successo, in poco tempo dovrebbe essere scomparsa..), è bene chiedere anche ad un otorino..
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Pubblicato il 18-12-2018
Cara Signora Marialetizia, buongiorno. "Sono consapevole del fatto che non sia possibile una diagnosi via web ma spero comunque di ricevere consigli sul da farsi." Bene ed allora cosa potrei mai dirle se non che esistono dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano. Quindi bisogna fare una accurata visita Odontoiatrica completa ed accurata. Per valutare il Parodonto basta fare un sondaggio Parodontale con un sondino parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti (senza limitarsi a quello in causa apparente) se vi fossero misure superiori a 4 mm (fino ad un massimo di 14 mm, ci sarebbero delle tasche Parodontali , sintomo di una Parodontite DNDD. Per le patologie Endoparodontali, esse sono un sovrapporsi o un "misto" delle due descritte!*** Il confine tra iperemia attiva e passiva non è a volte così ben distinto e distinguibile e si può diagnosticare una iperemia attiva mentre invece la polpa si trova in un momento di passaggio tra la attiva e la passiva ed ecco che si può allora fare una otturazione come è stata fatta ed avere poi il dolore per l'esplosione immediata o a distanza di tempo della iperemia passiva e quindi della pulpite che porta alla terapia endodontica del dente! Chiaro? ***Le spiego: La Sofferenza Pulpare che provoca il "fastidio doloroso" va valutata clinicamente e con Rx Endorale (la panoramica non serve a niente), con stimoli termici con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. LE SPIEGO QUALCHE COSA: Nella iperemia attiva *** (legga sopra , attentamente agli asterischi)grazie , il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dagli stimoli termici, in questo caso il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti, tipici della Pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx endorale) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI è invece sordo profondo e non pulsante.
La visita Odontoiatrica è una visita complessa e per nulla semplice o scontata! E' la più alta espressione Medica e Clinica in Odontoiatria!non è altro che la Visita Odontoiatrica completa che noi facciamo a tutti i pazienti per quialsiasi motivo essi vengano e a prescindere dalla patologia per cui si rivolgono a me e a mia figlia!E' sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo ed in questo caso esperto anche in Gnatologia, dato che l'eventuale patologia può anche doversi ricercare nella Gnatologia dell'apparato stomatognatico con palpazione delle ATM per saggiarne e valutarne i rumori e i movimenti dei condili e palpazione dei muscoli Masseteri e Pterigoidei che sono i primi ad andare in contrattura, specialmente gli Pterigoidei, in caso di Patologia della ATM e valutare le tre disclusioni incisiva o protrusiva, laterale sin e dx o canina e massimamente retrusa coi denti posteriori a contatto o Relazione Centrica con valutazione di Over Jet ed Over Bite e delle tre curve di compensazione, di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale. La terza curva di Compensazione da valutare e quella di Monson che non è altro che una sfera immaginaria che serve per allineare le cuspidi dei denti posteriori con i margini incisali degli incisivi frontali..Sarebbe eventualmente, ma lo deciderebbe solo il Dentista, opportuno anche uno studio con un arco facciale di trasferimento, essenziale per rilevare i rapporti spaziali delle sue arcate con la base cranica e per il montaggio dei suoi modelli di studio su un articolatore a valore medio per studiare la gnatologia della sua bocca e la sua clinica e le sue articolazioni con angoli di spostamenti come l'angolo o movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia!
Posso però darle il consiglio che chiede: A Civitanova Marche, a circa 100 Km verso Sud partendo da Pesaro dove è Lei, c'è il Dentista a cui Le consiglio vivamente di rivololgersi per una Visita ed un Consulto, il Dottor Paolo Passaretti che è Consulente Scientifico di Dentisti-Italia come me e ha risposto prima di me! Ho cercato di rispondere alla sua richiesta di aiuto e di consigli. Cari saluti
La visita Odontoiatrica è una visita complessa e per nulla semplice o scontata! E' la più alta espressione Medica e Clinica in Odontoiatria!non è altro che la Visita Odontoiatrica completa che noi facciamo a tutti i pazienti per quialsiasi motivo essi vengano e a prescindere dalla patologia per cui si rivolgono a me e a mia figlia!E' sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo ed in questo caso esperto anche in Gnatologia, dato che l'eventuale patologia può anche doversi ricercare nella Gnatologia dell'apparato stomatognatico con palpazione delle ATM per saggiarne e valutarne i rumori e i movimenti dei condili e palpazione dei muscoli Masseteri e Pterigoidei che sono i primi ad andare in contrattura, specialmente gli Pterigoidei, in caso di Patologia della ATM e valutare le tre disclusioni incisiva o protrusiva, laterale sin e dx o canina e massimamente retrusa coi denti posteriori a contatto o Relazione Centrica con valutazione di Over Jet ed Over Bite e delle tre curve di compensazione, di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale. La terza curva di Compensazione da valutare e quella di Monson che non è altro che una sfera immaginaria che serve per allineare le cuspidi dei denti posteriori con i margini incisali degli incisivi frontali..Sarebbe eventualmente, ma lo deciderebbe solo il Dentista, opportuno anche uno studio con un arco facciale di trasferimento, essenziale per rilevare i rapporti spaziali delle sue arcate con la base cranica e per il montaggio dei suoi modelli di studio su un articolatore a valore medio per studiare la gnatologia della sua bocca e la sua clinica e le sue articolazioni con angoli di spostamenti come l'angolo o movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia!
Posso però darle il consiglio che chiede: A Civitanova Marche, a circa 100 Km verso Sud partendo da Pesaro dove è Lei, c'è il Dentista a cui Le consiglio vivamente di rivololgersi per una Visita ed un Consulto, il Dottor Paolo Passaretti che è Consulente Scientifico di Dentisti-Italia come me e ha risposto prima di me! Ho cercato di rispondere alla sua richiesta di aiuto e di consigli. Cari saluti
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Pubblicato il 18-12-2018
Molto improbabile una lesione nervosa post - anestesia (la zona non è a rischio per queste problematiche), da capire come sia stata effettuata la terapia canalare a carico del 25 e se sono presenti altri denti coinvolti nel processo (una sinusite odontogena, presupponendo un rapporto di contiguità - comunicazione delle radici dei premolari con il seno mascellare, è plausibile).
Da valutare con attenzione, anche tramite Tac endodontica mirata.
Da valutare con attenzione, anche tramite Tac endodontica mirata.
Pubblicato il 21-12-2018
Sig. Marialetizia, cambiare odontoiatra senza metterlo in comunicazione con il precedente, può portare alle sue condizioni. Ora c'è da definire se il problema è dentale o dei seni paranasali con accertamenti diagnostici.
Pubblicato il 09-01-2019
Cara Marialetizia, assai difficile, se non impossibile, poter dare una risposta a distanza e senza dati obbiettivi e diagnostici nel suo caso.
Vanno presi in considerazione tutti i dati dentali e parodontali ma non bisogna trascurare la situazione occlusale che lei presenta, il modo cioè di chiudere i denti,
Atto che avviene diverse migliaia di volte durante la deglutizione automatica della saliva. Un errore nel rapporto craniomandibolare potrebbe ingenerare dei contatti dentali erronei che non sono costanti sullo stesso elemento dentale ma possono variare a seconda di diverse condizioni. Tale campo però non può essere indagato se non attraverso specifiche indagini strumentali che, analizzando il complesso neuromuscolare del sistema stomatognatico permettono una diagnosi relativa ad eventuali errori della masticazione.
Vanno presi in considerazione tutti i dati dentali e parodontali ma non bisogna trascurare la situazione occlusale che lei presenta, il modo cioè di chiudere i denti,
Atto che avviene diverse migliaia di volte durante la deglutizione automatica della saliva. Un errore nel rapporto craniomandibolare potrebbe ingenerare dei contatti dentali erronei che non sono costanti sullo stesso elemento dentale ma possono variare a seconda di diverse condizioni. Tale campo però non può essere indagato se non attraverso specifiche indagini strumentali che, analizzando il complesso neuromuscolare del sistema stomatognatico permettono una diagnosi relativa ad eventuali errori della masticazione.
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