Dolore dopo devitalizzazione dente
Cara Signora Elisabetta, buongiorno. Non capisco: la Diagnosi di patologia pulpare, salvo eccezioni, è semplice! Dato che si è rivolta a noi, spero di farle cosa gradita dandole alcune informazioni e spiegazioni: Le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. Tutto Qui! Nella Visita Clinica si fa una accurata Anamnesi per sapere le caratteristiche del dolore, se pulsante o no, se, continuo o no, da cosa è provocato etc etc etc! In ogni caso un "certo" dolore rientra nella norma se però ha caratteristiche ben precise che si valutano solo anamnesticamente e semeiologicamente!
Ma bisogna saper mettere in pratica la Semeiotica Medica applicata all'Odontoiatria :) e non bisogna mai estrapolare la bocca dal contesto dell'organismo intero perché bisogna avere basi di Clinica Medica non comuni per scoprire per esempio se ci fossero delle Sinalgie ossia dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o addirittura da altre parti dell'organismo!
Inoltre bisogna fare diagnosi differenziale da dolori odontogeni pulpari e Parodontali e Gnatologici.
Salvo casi eccezionali ma molto rari,non si lascia mai un dente aperto!Lo si chiude altrimenti entrerebbero altri microbi nel dente che aggravano l'infezione! Per questo, personalmente uso chiudere provvisoriamente con una sorta di membrana simil osmotica che fa uscire il gas e non fa entrare i microbi! Ma questa è alta Odontoiatria. La pressione che si forma nel dente chiuso, senza sfogo, per il catabolismo del batteri per lo più anaerobi gram negativi implicati nell'infezione, è talmente gravosa ed intensa da scatenare dolori insopportabili! Le consiglio di farsi spiegare bene dal Suo Dentista la Diagnosi, la Prognosi e la Terapia!
Sono molto perplesso! Questa è normalissima banalissima terapia odontoiatrica! Cari Saluti ed in bocca al lupo!
Se si fida del collega, continui a seguire le sue indicazioni, importante e' il finale (cioe' risolvere la problematica correttamente).
molare, ecc,
Dentista Abruzzo, Teramo
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Dentista Lazio, Roma
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