Sono 3 settimane che ho questo dolore e sono esausta
Scritto da ramona / Pubblicato il
Buonasera, sono una donna di 42 anni, cerco di spiegare al meglio ma in maniera rapida come è iniziata questa situazione. A fine Luglio avevo un pò di fastidio non ben definito, comunque nell'arcata inferiore sinistra, dopo Ferragosto ho cominciato ad avere un pò di dolore, anche se non fisso e sensibilità al freddo. Ho fatto un'ortopanoramica e finalmente il dentista presso il quale sono in cura dal 2018, mi ha vista il 3 Settembre. Mi ha fatto un'rx all'ultimo premolare e al primo molare in basso a sx, dalla quale non si evinceva nulla, ma mi ha riferito comunque che entrambi i denti hanno un'otturazione molto ampia che arriva quasi fino alla polpa e che se si fosse trattato di pulpite questa non necessariamente si sarebbe vista con la lastra. Due giorni dopo ho cominciato ad avere dolore pulsante e sono tornata dal dentista, il quale mi ha detto che di fronte a quel dolore era probabilmente pulpite, ma non si capiva quale dei due denti fosse, ha iniziato una devitalizzazione d'urgenza (sarei partita il giorno successivo per Valencia) al premolare (dente 35), intervento effettuato tra un appuntamento ed un altro e conclusosi in appena 10 minuti. Da quel giorno non potevo sfiorare il dente neanche con la lingua ed il dolore ha continuato imperterrito per tutta la vacanza, dolore non pulsante ma che si estendeva all'orecchio, occhio, tempia. Ho potuto continuare questa devitalizzazione solo quasi due settimane dopo, cioè il 17 ed il dentista mi ha detto che togliendo l'ovata ha sentito cattivo odoro e che c'era fuoriuscita di materiale denso con pus. Sono stata abbastanza bene nella giornata di ieri e da ieri sera di nuovo lo stesso dolore, un dolore opprimente, come se qualcosa dentro spingesse per uscire. Questa mattina fortunatamente avevo di nuovo appuntamento ed il dottore ha detto che nuovamente usciva pus e che quindi era questo che faceva pressione a che mi provocava le sensazioni ed il dottore poc'anzi descritti. Ha terminato sigillando i canali. Dice che ora la sintomatologia dovrebbe andare scemando nel giro di pochi giorni. La mia paura è che essendo ancora presenti dei batteri al di sotto dell'apice del dente e non potendo risalire per sigillatura dei canali, il dolore si possa fare ancora più intenso e che il tutto possa sfociare in un granuloma. Ho espresso questo dubbio al mio medico, il quale mi ha risposto che ora il mio organismo dovrebbe continuare a combattere da solo. Aggiungo che ho assunto Augmentin per 9 giorni dal 31 Agosto al 8 Settembre, l'ho preso di iniziativa dal momento che il mio dentista era in ferie e io sarei partita per le ferie di lì a poco. Purtroppo le rx effettuate non sono in mio possesso e non so se ho il diritto di chiederle allo studio dentistico. Chiedo un vostro parere sulla mia profonda paura che la sintomatologia possa non cessare e sfociare in qualcosa di peggiore. Purtroppo sono 3 settimane che ho questo dolore e sono esausta, inoltre ho avuto già svariate devitalizzazioni, due impianti con innesto dell'osso, gengivectomie, ne ho passate sempre tante ai denti e sono esausta. Vi ringrazio infinitamente
Pubblicato il 20-09-2019
Cara Signora Ramona, buongiorno. "si fosse trattato di pulpite questa non necessariamente si sarebbe vista con la lastra." = la pulpite non si può vedere mai da una Rx endorale od altra lastra. Solo se ci fosse una necrosi pulpare, che non è pulpite, ci sarebbero segni indiretti come osteolisi periapicali, ma non è neanche detto! La diagnosi di pulpite (iperemia passiva della polpa) è solo Clinica e Semeiologica! Il dolore pulsante, specialmente se notturno e se dura molto, è sintomo di Pulpite acuta. "non si capiva quale dei due denti fosse" = si capisce con la Visita Clinica, Se meiologica e Strumentale!
L'Odontoiatria è Specialità Medico-Chirurgica seria! Noi siamo Medici, non "quaquaraquà", scusi il termine termine fonosimbolico! Vede esistono dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano. Quindi bisogna fare una accurata visita Odontoiatrica completa ed accurata. Per valutare il Parodonto basta fare un sondaggio Parodontale con un sondino parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti (senza limitarsi a quello in causa apparente) se vi fossero misure superiori a 4 mm (fino ad un massimo di 14 mm, ci sarebbero delle tasche Parodontali , sintomo di una Parodontite DNDD. Per le patologie Endoparodontali, esse sono un sovrapporsi o un "misto" delle due descritte!Il confine tra iperemia attiva e passiva non è a volte così ben distinto e distinguibile e si può diagnosticare una iperemia attiva mentre invece la polpa si trova in un momento di passaggio tra la attiva e la passiva ed ecco che si può allora fare una otturazione come è stata fatta ed avere poi il dolore per l'esplosione immediata o a distanza di tempo della iperemia passiva e quindi della pulpite che porta alla terapia endodontica del dente! Chiaro? Le spiego: La Sofferenza Pulpare che provoca il "fastidio doloroso" va valutata clinicamente e con Rx Endorale (la panoramica non serve a niente), con stimoli termici con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. LE SPIEGO QUALCHE COSA: Nella iperemia attiva *** (legga sopra , attentamente agli asterischi)grazie , il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dagli stimoli termici, in questo caso il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti, tipici della Pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx endorale) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI è invece sordo profondo e non pulsante. Questa è normalissima routine odontoiatrica. Cari saluti
L'Odontoiatria è Specialità Medico-Chirurgica seria! Noi siamo Medici, non "quaquaraquà", scusi il termine termine fonosimbolico! Vede esistono dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano. Quindi bisogna fare una accurata visita Odontoiatrica completa ed accurata. Per valutare il Parodonto basta fare un sondaggio Parodontale con un sondino parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti (senza limitarsi a quello in causa apparente) se vi fossero misure superiori a 4 mm (fino ad un massimo di 14 mm, ci sarebbero delle tasche Parodontali , sintomo di una Parodontite DNDD. Per le patologie Endoparodontali, esse sono un sovrapporsi o un "misto" delle due descritte!Il confine tra iperemia attiva e passiva non è a volte così ben distinto e distinguibile e si può diagnosticare una iperemia attiva mentre invece la polpa si trova in un momento di passaggio tra la attiva e la passiva ed ecco che si può allora fare una otturazione come è stata fatta ed avere poi il dolore per l'esplosione immediata o a distanza di tempo della iperemia passiva e quindi della pulpite che porta alla terapia endodontica del dente! Chiaro? Le spiego: La Sofferenza Pulpare che provoca il "fastidio doloroso" va valutata clinicamente e con Rx Endorale (la panoramica non serve a niente), con stimoli termici con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. LE SPIEGO QUALCHE COSA: Nella iperemia attiva *** (legga sopra , attentamente agli asterischi)grazie , il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dagli stimoli termici, in questo caso il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti, tipici della Pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx endorale) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI è invece sordo profondo e non pulsante. Questa è normalissima routine odontoiatrica. Cari saluti
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Pubblicato il 20-09-2019
Sig.ra Ramona, ne ha passate talmente tante, che ha sommato alle sue dannose radiazioni ricevute anche quelle di un OPT! Ora il suo odontoiatra a forse indovinato il dente da curare, ma senza certezze, perchè lei di sua volontà mi parte con una cura antibiotica, che va inficiare sul quadro clinico creando confusione. Forse se lei avesse più considerazione della sua salute, non sarebbe in queste condizioni. Come è possibile curare in modo serio una paziente con questi comportamenti! Ritorni dal suo odontoiatra racconti tutto quello che ha raccontato qui e stia alle sue indicazioni, senza prendere iniziative, senza interferire e senza preoccuparsi se il quadro possa peggiorare. Non si è mai chiesta perchè a soli 42 anni lei si è sottoposta a tutta questa miriade di cure? I medici curano i pazienti e ottengono i migliori risultati dai pazienti seri e collaboranti che hanno fiducia e non si fanno inutili preoccupazioni.
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Pubblicato il 20-09-2019
Se non ha fiducia nel collega che la sta seguendo, provi a valutare un altro studio dentistico. Altrimenti parli bene con il collega, spieghi i suoi dubbi e vedrà che è sulla strada giusta per risolverli (deve avere un minimo di fiducia nel medico che sta gestendo il suo problema).
Dentista Puglia, Barletta Andria Trani
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