Menu

Domanda di Devitalizzazione

Risposte pubblicate: 3

Si deve procedere all'apertura dell'otturazione?

Scritto da Alessandro / Pubblicato il
Salve, mi chiamo Alessandro ho 39 anni. Negli ultimi 6 mesi mi capita sporadicamente una irritazione e dolore al dente superiore (penultimo). Da una settimana questo dolore si è acutizzato fortemente e, prima di recarmi dal dentista ho iniziato la cura antibiotica augumentin unitamente ad antinfiammatorio per il dolore abbastanza intenso. Mi reco dal dentista il quale scorge che trattasi di un dente con una otturazione di circa 20 anni fa, il quale potrebbe essere la causa di tutto ciò, in quanto pare abbia generato la pulpite. Lo spazio presente tra il dente in questione e, il dente del giudizio, è tale da identificarsi in una tasca. Il mio dentista mi invita a verificare aprendo l'otturazione e verificare se il caso di devitalizzarlo in quanto presenta anche un interessante detrazione gengivale che rende molto sensibile il dente. Può un dente otturato creare questo problema? Va devitalizzato? Unitamente a quanto sopra, non riesco ad identificare se il dolore si irradia anche sotto...... Ho fatto sia panoramica che lastre singole, possibile che ciò non è visibile? Si deve procedere all'apertura dell'otturazione? Al momento il dolore riesco a calmarlo con antinfiammatorio. Grazie
Caro Signor Alessandro, buongiorno. Riporto quanto afferma "verificare aprendo l'otturazione se il caso di devitalizzarlo in quanto presenta anche un interessante retrazione gengivale". Modo non scientifico di procedere. Bisogna fare una visita Clinica e Semeiologica con stimoli termici con il caldo e con il freddo. Esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. LE SPIEGO QUALCHE COSA: Nella iperemia attiva *** (legga sopra , attentamente agli asterischi)grazie , il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespansibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dagli stimoli termici, in questo caso il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare! Se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti, tipici della Pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono = necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx endorale) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI è invece sordo profondo e non pulsante. Poi si valutano tutte le altre patologie spiegate come precontatti gnatologici, tasche parodontali senza dimenticare che il dolore riferito al dente può essere anche una Sinalgia dovuta a patologie di denti o parodonto o altro, in altre zone: ossia una serie di Sintomi che sembra che ora partano da un punto ora da un altri e così via. Le Sinalgie sono sintomi che, praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca e del massiccio cranio-facciale, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o da altri organi (esistono dolori riflessi che hanno la loro origine in altre zone del corpo (non bisogna mai estrapolare l'organo bocca dall'Organismo intero sistemico, queste sono nozioni di Clinica e Semeiotica Medica che sono la base di ogni Visita Diagnostica valida per qualsiasi organo e Specialità Medica!
Per la tasca parodontale presente distalmente al secondo molare o è dovuta al dente del giudizio che "spinge" infiammando i tessuti parodontali o è dovuto proprio ad una parodontite ed allora per fare diagnosi, oltre che ad una serie di Rx endorali, si deve fare un sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente con una preparazione iniziale parodontale con igiene orale professionale e curettage e scaling e root planing, tessuto di granulazione che ne falsava la misura in prima visita.
Ciò detto, devo precisare che la Diagnosi è semplicissima e di normalissima routine Odontoiatrica Medica. (certo che gli antibiotici non avrebbe dovuto assumerli se non ci fosse stato ascesso perché falseranno i test! Cari saluti
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile Alessandro, il dott.PETTI le ha già spiegato benissimo le problematiche ed il modo di agire corretto per una diagnosi ed eventuale terapia. Non aggiungo nulla se non il consiglio di leggere attentamente la risposta del collega Petti. Cordialmente

Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

Sig. Alessandro, il suo Odontoiatra, le propone delle cure ben precise, cosa aspetta? Non vedo il motivo di non farsi curare. L'otturazione può essere rifatta e il danno parodontale può essere curato. La cura farmacologica intrapresa a una determinata tossicità verso il suo organismo e va assunta solo su prescrizione medica dopo diagnosi.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)