Dente devitalizzato che presenta problemi
Scritto da Erica / Pubblicato il
Buongiorno vi scrivo per chiedervi un parere sulla mia situazione. Un mese fa ho fatto la prima seduta (10 settembre) di devitalizzazione del 3.6, in seguito alla seconda seduta (17 settembre) ho cominciato ad avvertire i primi dolori al dente e all’orecchio sinistro, dalla terza seduta (19 settembre) i dolori sono diventati molto più acuti e si sono diffusi dal dente all’orecchio al punto da non riuscire a stare meglio neanche assumendo antidolorifico e tachipirina. Lo stesso giorno della terza seduta il mio dentista decide di riaprire tempestivamente per ripulire e medicare i canali. Il dentista mi rivede dopo due giorni (21 settembre) riapre e ripulisce ma continuo a stare molto male. A questo punto decido di consultare un altro dentista (22 settembre), il quale mi consiglia di fare una cura con antinfiammatorio ed aspettare una settimana per ripulire il canale da eventuali residui (28 settembre). Purtroppo dalla seconda seduta i dolori al dente e all’orecchio non sono cessati se non dopo avere assunto antidolorifico, sento la mandibola gonfia e fatico nell’apertura della bocca a causa del dolore, le ghiandole vicine all’orecchio e sul collo sono gonfie soprattutto nei momenti di maggiore dolore. Inoltre mi è capitato 2 volte di trovarmi ad oltre 1000 m. sul livello del mare e dovere riscendere immediatamente a causa del fortissimo dolore al dente e all’orecchio. Ieri il dentista che attualmente mi sta seguendo mi ha consigliato di eseguire una tac. Il referto del DentalScan Arcata inferiore è il seguente: Lo studio dimostra di 8/8 disodontiasici con parziale ritenzione verticale. Materiale iperdenso ( da otturazione) esubera apice radicolare distale di /6, con spandimento periapicitico. Rarefazione periapicitica della radice mesiale, con lisi da granuloma. Regolare la morfologia del canale del n. mandibolare. Il primo dentista che ha eseguito la devitalizzazione mi ha detto che il materiale in esubero è Idrossido di Calcio. Vi chiedo quali potrebbero essere le conseguenze e quali i possibili rimedi. Grazie
Pubblicato il 08-10-2009
Cerco di rispondere, i problemi potrebbero essere 2 e comunque risolvibili 1) la cura che ha incontrato delle difficoltà sicuramente e l'uso di antinfiammatori regolarmente per qualche giorno può essere consigliabile. L'idrossido di calcio oltre apice non è un problema. Spero che le cure siano state fatte sotto diga in isolamento del dente onde evitare le contaminazioni. Chiaramenet se entrambi hanno cercato di risolvere il problema senza riuscirci in modo radicale qualche difficoltà tecnica ci dovrebbe essere stata, però i disturbi nel giro di qualche giorno devono passare. Poi solitamente la tendenza attuale di chi fa endodonzia è di chiudere i denti in 1 o 2 sedute salvo le eccezioni 2) l'apertura prolungata per le cure può avere provocato qualche problema articolare "rompendo" un equilibrio preesistente e se permangono o ci dovessero essere difficoltà e dolenzia all'apertura della bocca meglio consultare anche un collega esperto in gnatologia. Cordiali saluti
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Pubblicato il 08-10-2009
E' vero che l'idrossido di calcio è un materiale riassorbibile ma è anche vero che non bisogna farlo andare oltre apice onde evitare complicanze da idrossido di calcio, in letteratura c'è qualcosa riguardante ciò. Per quanto riguarda il dolore è necessario sapere se è stata fatta una corretta sagomatura dei canali con conseguente detersione e chiusura degli stessi.E' importante sapere se questo dente è in precontatto con l'antagonista, dovuto ad una ricostruzione di una o più pareti e quindi "tocca" prima con il dente superiore. Non avendola visitata sono solo delle possibili supposizioni da prendere in considerazione. In bocca al lupo. Salve.
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Pubblicato il 08-10-2009
Cara signora Erica...lei ha raccontato l'esperienza di una terapia endodontica in un molare in necrosi, fatta in modo "diciamo molto personale" ... sinceramente l'uso di idrossido di calcio in un dente in necrosi in cui si riesca a sondare gli apici.. non trova grande indicazione...questo è un parere personale...c'è chi la pensa diversamente ...non trova indicazione proprio perchè chiudendo il canale nel tentativo di disinfettarlo, non fa uscire il gas del metabolismo del microbi che crea pressione e dolore...si procede così...: : 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì...la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE! E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...! ...Cordialmente
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Pubblicato il 08-10-2009
Gentile Sig.ra Erica, un dente in necrosi non va mai chiuso in tempi brevi, ma va certamente trattato con tempi piu' lunghi. Si tratta certamente di qualche difficoltà di tipo tecnico, l'idrossido di calcio oltre apice, se addensato, potrebbe comportarsi da corpo estraneo e quindi provocare una sintomatologia dolorosa la periodontite ( infiammazione delle fibre di sostegno del dente) dovuta a sovra-preparazione (ovvero preparazione o sagomatura del canale oltre l'apice della radice), oppure se la detersione dei canali non è stata sufficiente si potrebbero avere proliferazioni di streptococcus fecaelis, difficile, ma non impossibile da debellare. Dunque riaprire, ritrattare e medicare con lavaggi adeguati, è la soluzione, la quale richiede tempi un po' lunghi. Quindi pazienza e maggiore fiducia nel suo o suoi dentisti, i quali sicuramente, fanno il meglio per il suo dente. Cordiali saluti
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