Ho eseguito nel mese di Agosto 2009 una devitalizzazione
Scritto da Ivo / Pubblicato il
Ho eseguito nel mese di Agosto 2009 una devitalizzazione, dopo 15 giorni il dente ha iniziato a farmi male(fastidio al battito e al movimento destra-sinistra). Ho consultato diversi dentisti, le radiografie non rivelano nulla. Mi è stato detto che per porvi rimedio la soluzione è di estrarre e riimpiantare lo stesso dente. Vorrei sapere se ci sono altre soluzioni, anche perchè si è presentato lo stesso problema a un altro dente che ho devitalizzato tre settimane fa. Ringrazio anticipatamente per una risposta. Cordiali saluti.
Pubblicato il 30-04-2010
Gent.mo sig Ivo, gradirei sapere se tutti i dentisti che ha interpellato le hanno consigliato di estrarre e reimpiantare il dente, o se questa tecnica le è stata proposta da un conoscente. Senza addentrarmi nei dettagli dei meccanismi di riassorbimento radicolare, molto frequenti quando si esegue questa tecnica (per questo riservata nei casi di espianto traumatico degli elementi dentari, spesso dei bambini) credo sia meglio una approfondita analisi di come è stata eseguita la devitalizzazione, della presenza eventuale di un canale sovrannumerario non trattato, della disamina dei materiali utilizzati, e verso i quali lei potrebbe aver sviluppato una sensibilità. Potrei arrivare anche ad una coronoplastica per liberare il dente in questione dai microtraumi della masticazione, e vedere se il problema si risolve. Ci tenga informati se le è possibile. Cortesi saluti.
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Pubblicato il 30-04-2010
Caro Signor Ivo....beh...ovvio che è necessaria una visita clinica...ma ha sintomi che parlano da soli:il precedente della devitalizzazione e poi fastidio doloroso alla percussione o a battere i denti o alla masticazione e al movimento trasversale che indica una probabile (ma da dimostrare clinicamente oggettivamnente , anamnesticamente e con esami (RX endorali, Styimoli termici e percussione assiale e trasversale) una probabile dicevo sofferenza periapicale ... non evidente ad un occhio non esperto...probabilmente...perchè se in fase iniziale l'unico segno è una leggera frammentazione della corticale ossea periapicale con lieve aumento dello spazio parodontale, che poi può evolvere o verso una parodontite periapicale acuta, o una osteolisi periapicale, o un granuloma o una cisti...dopo ovviamentew avere escluso che si tratti di una risposta allo stress dovuto ad un porecontatto occlusale gnatologico...............le spiego cosa siano i granulomi (vale un pò per tutto quanto ho scritto...semplificando molto)....Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi ... tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Per togliere il dolore basta fare questo … ossia una accurata "devitalizzazione o ridevitalizzazione se era già stata fatta"….una volta individuato il dente e fatta una diagnosi: non può convivere con tanti granulomi per di più se fistolizzati...sono pericolosi non solo localmente per i denti...il Parodonto...l'Osso....le gengive...ma anche per l'Organismo intero....dal Granuloma possono partire microbi che col torrente ematico vengono portati in organi ed apparati importanti quali Rene, Cuore e tanti altri...e dare infezioni pericolose...fortunatamente molto rare...ma esistono e sono pericolose ripeto!...queste infezioni si chiamano malattie focali, ossia che hanno il loro Focus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", come si dice per DEFINIZIONE MEDICA, in questo caso l'osteolisi periapicale, così come le Tasche Parodontali (altra causa comune ed importante)! Quindi un granuloma va eliminato...soprattutto se è fistolizzato...: guardi che è semplice e normale terapia alla portata di qualsiasi buon Dentista!... Le spiego cos'è un Granuloma in parole "povere": I granulomi si curano: essi sono dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente...ossia i microbi sono nella radice...le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma...curate le radici....il granuloma si riassorbe da solo in un tempo variabile di pochi mesi al massimo ... ma i microbi non ci sono più!...se fosse impossibile curare le radici per la via "normale"...le si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari!...il granuloma i può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe! Ciò detto, le possibilità di dovere estrarre il dente sono molto ma molto remote...quindi con una buona terapia endodontica o di chirurgia endodontica...lei mantiene il suo dente ... se per disgrazia ci fossero problemi veramente insormontabili per una terapia canalare quasi impossibile...(però possibile)...allora si curerebbero le radici per via retrograda ossia entrando nel dente dagli apici per via chirurgica e poi sigillando gli stessi con vari materiali chi preferisce l'amalgama chirurgica priva di zinco chi altri particolari cementi chirurgici o altre sostanze...ottimo è l'MTA... stia certo! basta essere esperti endodontisti e chirurghi endodontici ... o più generalmente basta essere eccellenti Dentisti!!!!.............orbene si procede così:: 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intra muscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì....la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana osmotica per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi dolore! E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana osmotica... 5-infine in terza seduta si chiude il dente. ... se per disgrazia ci fossero problemi veramente insormontabili per una terapia canalare quasi impossibile...però possibile)...allora si curerebbero le radici per via retrograda ossia entrando nel dente dagli apici per via chirurgica e poi sigillando gli stessi con vari materiali chi preferisce l'amalgama chirurgica priva di zinco chi altri particolari cementi chirurgici...curato così...il dente si salva ne stia certo! ripeto...basta essere esperti endodontisti e chirurghi endodontici ... o più generalmente basta essere eccellenti Dentisti!!!!! ................ Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 30-04-2010
Gentile Sig. Ivo, se le rx non rivelano lesioni apicali a carico dei denti in questione, ritengo che non sia opportuno procedere all'avulsione del dente ed all'inserimento di un impianto, se non dopo avere tentato di salvarlo con un appropriato trattamento canalare. Oggi, nella moderna Odontoiatria, vi è più un atteggiamento conservativo che interventistico, appartenente ad altri tempi! Cordiali saluti.
Pubblicato il 30-04-2010
Mi spiace contraddire il collega, in modo netto cosa inusuale per me, ma non farei certo il trattamento come proposto meglio l'eventuale ritrattamento endodontico in fase iniziale eseguito da un collega espereto endodonzista.. cordiali saluti
Pubblicato il 30-04-2010
Certamente ci sono altre soluzioni che estrarre e reimpiantare lo stesso dente...., cosa che avrebbe esiti a mio avviso piuttosto dubbi! Sapendo così poco da quanto ci riferisce e senza vedere una radiografia dei denti curati, non saprei dirle di più. Cordiali saluti.
Pubblicato il 30-04-2010
Salve Ivo.. reimpiantare un dente è una "pratica" misconosciuta da tutti i luminari se non nei casi di trauma avulsivo.. forse ha capito male di cosa stesse parlando il suo dentista? Comunque il suo fastidio è sinonimo di infiammazione periapicale. In linea di massima, bisogna prima ritrattare il dente e solo allora decidere per qualche trattamento alternativo, l'ultimo dei quali è rappresentato dall'inserimento di un impianto... cordialmente, Gianluigi Renda
Pubblicato il 30-04-2010
Sig. Ivo, tutti gli odontoiatri da lei consultati consigliano il reimpianto senza una diagnosi? Tutti concordano che le radiografie non rilevano nulla?
Pubblicato il 30-04-2010
Gentile sig. Ivo, la cosa più adatta nel suo caso (ma anche se ci fossero lesioni apicali) è semplicemente rifare il trattamento endodontico, cioè la devitalizzazione. Non potendola visitare non si può averne la certezza, ma i sintomi che riferisce sono probabilmente dovuti a problemi riguardanti la terapia canalare eseguita. A meno che il dente in questione non sia sottoposto a qualche contatto occlusale anomalo, che può dare i sintomi in questione anche nel caso in cui la devitalizzazione sia perfettamente riuscita. Cordialmente
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