Sono andata dal dentista per rifare un'otturazione
Scritto da alessia / Pubblicato il
Buongiorno, vi spiego il mio problema. Qualche settimana fa sono andata dal dentista per rifare un'otturazione che il precedente dentista aveva fatto male. Non mi portava fastidio o dolori, ma dal momento in cui il vecchio dentista l'ha fatta mi si accumulava del cibo fra il dente e l'atro e il filo interdentale che passavo per eliminarlo addirittura si spezzava. Cambiando dentista anche per curare altri denti che il vecchio dentista ha rovinato, ho rifatto l'otturazione di questo dente 7 molare inferiore sx. Ma: nel momento in cui il dentista ha riaperto il dente si è accorto che l'otturazione era stata fatta troppo vicino al nervo e che questa otturazione non doveva essere fatta...bensì doveva devitalizzarsi, infatti ha subito sanguinato. Allora mi dice che deve devitalizzarlo. Da quel momento non ho avuto più pace per questo dente. Dopo 4 giorni ancora dolori forti alla masticazione fin quando mi si è infiammato tutto con un dolore insopportabile con tutto l'antibiotico che prendevo. Allora il dentista incredulo da questo dolore perchè dalla radiografia la devitalizzazione era perfetta, e non si riscontravano anomalia o altro me lo ha ritrattato, ma questa volta senza anestesia per capire se e dove mi facesse male. Da questa seduta non mi sono più ripresa...il dolore è stato lancinante ...sopporto molto bene i dolori io...ma in quel momento se avessi avuto accanto una pistola...mi sarei sparata talmente era forte il dolore.....L'indomani però era come migliorato non mi dava più molto fastidio nella masticazione....ma la sera mi è peggiorato nuovamente con dolori fortissimi senza tregua, ogni ora due prendevo antidolorifici, così il lunedì seguente rivado dal dentista. Lui mi rifà una nuova radiografia e non capisce cosa possa essere perchè è tutto perfetto...(confermo anche io per quello che ne posso capire)...niente di anomalo...ma visto che il dolore è eccessivo ed in corrispindeza dello stesso dente mi dice a malincuore che lo dobbiamo togliere...non ti posso lasciare con questo dolore, potrebbe esserci una anomalia all'interno non visibile in radiografia. Lo leva...ma il dente è perfetto. Io invece il dolore comincio a sentirlo meno, nettamente migliorato da quando l'ho tolto. Però adesso ho un dolore sotto..in corrispondenza del dente tolto...comprese le ghiandole vicino alla mandibola che prendono tutto l'orecchio, e le ghiandole sotto tra collo e mento, e addirittura ho una tonsilla ingrossata. Sono andata dal mio medico di famiglia che mi ha prescritto bentelan e antibiotico isocef, in quanto l'antibiotico consigliato dal mio dentista amoxicillina e acido clavulanico non mi dava miglioramenti. Adesso vi chiedo: cosa può essere successo? Perchè adesso il dolore al dente sembra quasi finito anche se non posso masticare dalla parte interessata, e soprattutto perchè mi fa male la parte sotto? Se tocco queste ghiandole o linfonodi non so se sia corretto chiamarli così...mi fanno male e sono ingrossate. E possibile che sia successo qualcosa all'osso sottostante il dente? E quella che ho adesso è un infiammazione acuta che andrà a migliorare? La cura la sto facendo da 2 giorni è sembra migliorare ma poco....Ditemi voi. Ho molta fiducia in questo dentista. E un amico e credo che abbia fatto un buon lavoro....solo una cosa ho notato quando mi ha devitalizzato il dente la prima volta...a un certo punto ho sentito un crac...come se si fosse rotto un pezzo di vetro.....senza dolore perchè avevo l'anestesia la prima volta....potrebbe essere successo qualcosa in quel momento? Spero di essere stata chiara. Grazie Alessia
Pubblicato il 17-06-2010
Cara Signora Alessia, quello che ci ha raccontato è semplicemente "allucinante" ... diagnosi non fatte, terapie senza anestesia per vedere la risposta (i nazisti facevano così), terapie a tentoni e reinterventi fatti per non avere fatto prima, come prima cosa una GIUSTA DIAGNOSI ed infine la ciliegina sulla torta: ESTRAZIONE DEL DENTE...solo per l'incapacità di fare una diagnosi esatta! Che dire ha fatto male a lei, tutto questo, ma anche alla Professione Odontoiatrica che pratico con tanto amore e dedizione..... Le spiego qualcosa:..........:..........Le lascio una serie di foto di casi "impossibili" a dimostrazione che i denti si devono curare e non estrarre:............:......LE SPIEGO::....:....Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza...ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine.... ... tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Per togliere il dolore basta fare questo … ossia una accurata "devitalizzazione o ridevitalizzazione se era già stata fatta"….una volta individuato il dente e fatta una diagnosi: non può convivere con tanti granulomi per di più se fistolizzati...sono pericolosi non solo localmente per i denti...il Parodonto...l'Osso....le gengive...ma anche per l'Organismo intero....dal Granuloma possono partire microbi che col torrente ematico vengono portati in organi ed apparati importanti quali Rene, Cuore e tanti altri...e dare infezioni pericolose...fortunatamente molto rare...ma esistono e sono pericolose ripeto!...queste infezioni si chiamano malattie focali, ossia che hanno il loro Focus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", come si dice per DEFINIZIONE MEDICA, in questo caso l'osteolisi periapicale, così come le Tasche Parodontali (altra causa comune ed importante)! Quindi un granuloma va eliminato...soprattutto se è fistolizzato...: guardi che è semplice e normale terapia alla portata di qualsiasi buon Dentista!... Le spiego cos'è un Granuloma in parole "povere": I granulomi si curano: essi sono dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente...ossia i microbi sono nella radice...le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma...curate le radici....il granuloma si riassorbe da solo in un tempo variabile di pochi mesi al massimo ... ma i microbi non ci sono più!...se fosse impossibile curare le radici per la via "normale"...le si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari!...il granuloma i può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe! .....................Per fare DIAGNOSI si procede così:basta fare una visita...percussioni trasversali ed assiali , una Rx endorale e prove termiche per fare la diagnosi.....:...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre....il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...........ovviamente si deve fare una Rx endorale in diverse proiezioni se necessaria...ed una visita clinica accurata con percussione assiale e trasversale...una analisi occlusale-gnatologica del dente e stia sicuro che si arriva ad emettere una diagnosi certa ed a formulare una terapia idonea........................a questo punto mi permetto di spiegare come procedo io in caso di terapia di un Granuloma con fistola (che può esserci o non esserci…) e dente naturalmente in necrosi: si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì....la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!..... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente....questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!..........Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata.... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice.... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente…ma il mio parlare è supportato dal fatto che il suo dentista avesse fatto la terapia e quindi ciò dimostrerebbe che il dente è stato giudicato salvabile…ecco perché le ho fatto tutto questo discorso. Inoltre guarire un granuloma (che è molto probabile che lei abbia...o possiamo chiamarla più genericamente area di osteolisi periapicale, espressione dell'infezione) è importante per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso la zona di osteolisi periapicale, granuloma o anche cisti che siano o parodontite acuta periapicale o tasche parodontali o altre infezioni presenti in bocca…appunto in una cavità del corpo umano, comunicante con l’esterno.... le lascio una foto di un caso di frattura, con sfondamento del pavimento della camera pulpare e difetti ossei complessi e misti a più pareti con gravi problemi parodontali ed endodontici......CURATO ed in bocca da 30 anni!!!.... legga tra le mie pubblicazioni cliccando il nome: Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente...........e veniamo alla Parulide = ascesso parodontale...esso proviene da una tasca parodontale che accompagna la distruzione ossea e a volte gengivale ad opera di microbo anaerobi e gram negativi, i più cattivi che interagiscono col suo sistema immunitario e il sinergismo di questi due fattori, provocano la distruzione ossea e la tasca parodontale infraossea e gengivale ...legga nel mio profilo il mio articolo (cliccando sul mio nome "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!".... le lascio ripeto una foto in cui sono presenti entrambe le patologie così si fa un'idea = infezione endoparodontale (terza possibilità).........Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Gnatologia, Implantologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 17-06-2010
Gentile signora, nella ultima riga della sua lunga lettera c'è la soluzione e spiegazione di gran parte dei suoi problemi. Il crac che lei ha avvertito è il chiaro segno di una frattura del suo dente che ha portato alle conseguenze descritte e cioè al vivo dolore anche se la devitalizzazione era stata eseguita perfettamente. La frattura non rilevata ha causato una osteite seria per il permanere in bocca del frammento dentario con conseguente gonfiore dei tessuti e linfonodi corrispondenti. Di solito una volta instauratasi è un evento piuttosto lungo e doloroso ed è necessaria una terapia antibiotica consistente e valida che mi sembra di capire Lei stia facendo. Deve avere solo un poco di pazienza. Cordialmente
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Pubblicato il 17-06-2010
Salve signora Alessia. Il suo racconto è stato fin troppo dettagliato. Spero si sia recata da un ottimo amico ma anche ottimo odontoiatra..non conosco nulla del caso (immagini radiografiche ed esame obbiettivo intraorale)..ciò che posso dirle è che può accadere di dover estrarre un dente nonostante le sue condizioni siano apparentemente buone.. così come può accadere di apportare un danno su di un dente che non ne aveva (danno iatrogeno). Tutto qua.. nulla mi fa dire una cosa piuttosto che un'altra.. il suo dolore è abbastanza frequente dopo un'estrazione dentaria.. il drenaggio dei prodotti infiammatori avviene mediante i linfonodi del collo, che risultano turgidi e dolenti.. la cosa dovrebbe risolversi nel giro di qualche giorno. Cordialmente, Gianluigi Renda.
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Pubblicato il 17-06-2010
E' probabile che, durante le manovre per la terapia canalare, ci sia stata una frattura di una radice del dente in trattamento. Questo spiega sia il "crac" che ha avvertito, sia il dolore e l'infiammazione conseguenti. E' di obbligo una radiografia, possibilmente endorale, per valutare che non vi siano residui radicolari dopo l'avulsione del dente, ed una terapia medica a base di antibiotico ed antinfiammatorio, come già sta facendo. Cordiali saluti.
Pubblicato il 17-06-2010
Gentile Alessia, la sua spiegazione è stata fin troppo dettagliata, ed in base a quello che racconta la risposta più plausibile è che proprio il rumore sentito durante la terapia endodontica sia la risposta che cerca. In base a quello che ci dice la causa più probabile è una frattura del tessuto dentario in qualche punto, questo ha dato una sofferenza tissutale ed una risposta dell' organismo che si è esplicata con gonfiore e dolore alla palpazione delle ghiandole e delle stazioni linfonodali interessate che si sono poste giustamente in allarme. Per verificare se vi siano frammenti dentari anche se il dente sembrava essere integro dopo l'estrazione bastava effettuare una rx endorale. Inoltre in caso di una osteite potrebbe essere necessario una pulizia a fondo dell'alveolo associata ad una terapia farmacologica. Le dico tutto questo partendo dal presupposto che il dente non potesse essere incappucciato e cioè salvato mediante una terapia con idrossido di calcio ad esempio...anche se vicino al nervo è possibile in alcuni casi mediante l'utilizzo di sostanze chimiche come appunto l'idrossido di calcio cercare di salvare il dente e lasciarlo vitale. Ma tutto quello che le scrivo si basa su quello che racconta e senza esami approfonditi prenda per buona tutto come consigli. Auguri e non si preoccupi tutto si risolverà per il meglio. Cordialmente dott. Pier Paolo Melgar Dorado
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Pubblicato il 17-06-2010
Sig. Alessia, non concordo che il vecchio dentista le abbia rovinato dei denti, non vedo nessuna motivazione per compiere danneggiamenti ai suoi denti, probabilmente ha eseguito delle cure per conservare al meglio i suoi denti. Non tutti i trattamenti canalari vanno a buon fine, in alcuni casi si possono avere complicanze che sono capaci di compromettere il dente, come nel suo caso. Le consiglio di terminare la terapia prescritta e di sottoporsi a radiografia post-operatoria per escludere residui radicolari o fratture ossee.
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Pubblicato il 17-06-2010
Forse la fiducia nei vari dentisti che sono intervenuti non è stata del tutto ben riposta. Cominciamo dal primo, che le aveva fatto una otturazione forse debordante (cibo tra i denti, filo interdentale che si rompeva) ma sicuramente non aveva improvvidamente fatto una otturazione TROPPO VICINA ALLA POLPA. La preparazione della cavità è stata determinata dalla esigenza di rimuovere il tessuto cariato anche in vicinanza della polpa: occorre poi procedere alla ricostruzione salvando l'integrità della polpa. Questo è avvenuto perché il dente, dopo la prima otturazione, non provocava alcun dolore. E' stato il secondo dentista (il suo amico) che rimuovendo la prima otturazione, ha infranto il tenue tessuto dentinale rimasto, scoprendo la polpa e facendola sanguinare: a quel punto è stata necessaria la devitalizzazione. Ma anche questa operazione non è stata fatta correttamente: infatti dopo il primo intervento non avrebbe dovuto sentire alcun dolore; se il dolore è sopravvenuto, tanto da determinare la decisione di un ritrattamento, significa che residui pulpari erani rimasti vitali e doloranti. Non è la radiografia che può accertare tutto quello che avviene in tessuti vitali! Comunque si è arrivati alla decisione di estrarre il dente. In quel momento lei ha sentito un crac come di un vetro rotto. Dalle conseguenze che lei ha descritto si è trattato probabilmente della frattura parziale dell'osso alveolare non sufficientemente asportato, creando così una necrosi ossea con relativo dolore e infiammazione dei linfonodi. Gli antibiotici non sono la panacea di ogni male. Occorre intervenire ripulendo l'alveolo con un curettage (raschiamento). Presenti queste conclusioni al suo amico dentista e lo convinca ad agire chirurgicamente (curettage)
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Pubblicato il 17-06-2010
Buonasera, probabilmente e' stata fratturata la radice durante la terapia canalare. Si faccia fare una lastrina endorale per accertarsi che non siano rimasti frammenti radicolari. Dott. Fabio Gramaglia
Pubblicato il 17-06-2010
Non me la sento di colpevolizzare il suo dentista, non ho gli elementi per inquadrare il caso (visita, rx) o per giudicare l'accaduto e mi astengo dal fornirle una diagnosi. Non voglio neppure difendere il suo dentista, ma quel rumore che lei identifica con un "crac" si può talvolta sentire durante la devitalizzazione utilizzando strumenti rotanti (per i colleghi: a me capita con gli Mtwo e l'F3 Protaper, non credo di essere l'unico). Come facciamo a dar per certo che sia una causa iatrogena?? Cordialmente
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Pubblicato il 19-06-2010
Gentile sig.ra, leggo solo ora il suo caso:riguardo la devitalizzazione, poteva esserci un quarto canale, spesso ignorato perchè di non facile reperimento. Il trigemino è un nervo sensibilissimo e basta una microcompressione per scatenare il dolore. Per il rumore sentito, concordo col dr Germano, a meno che, con l'anestesia abbia serrato con violenza la bocca creando una micro frattura non evidenziabile all'rx. Il dolore ed il coinvolgimento linfatico sottomandibolare è dovuto all'edema provocato dall'intervento chirurgico e diminuirà progressivamente se tutto è stato fatto correttamente, entro 1-2 settimana con antibioticoterapia. Penso che il collega si è comportato nel modo giusto:la biologia non è una scienza esatta come la matematica:spesso capitano cose che non riusciamo a comprendere, fortunatamente rare volte. cordiali saluti dr A Beghini Cassano D'Adda MI e Comazzo LO
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