Una decina di giorni fa ho avuto un forte dolore ad un molare
Scritto da Maria / Pubblicato il
Una decina di giorni fa ho avuto un forte dolore ad un molare (penultimo della arcata superiore), per cui mi sono recata con urgenza da un dentista, che mi ha detto che il dente aveva un inizio di infiammazione per cui andava devitalizzato (dal tipo di dolore, basandomi su una brutta esperienza precedente, penso fosse una pulpite). Durante il trattamento endodontico mi ha detto che uno dei canali è molto difficilmente raggiungibile quindi ha fissato una data dopo una settimana per provare a ritrattarlo, dopodichè se non riesce mi ha anticipato che dovrà ricorrere ad una apicectomia o, molto più probabilmente, dice lui, ad una estrazione. Nel frattempo il dente continua a dare fastidio... Secondo voi è meglio che senta un secondo parere o glielo faccio estrarre? saluti, Maria
Pubblicato il 05-07-2010
Cara Maria, è sempre opportuno che qualsiasi dente venga possibilmente conservato anche se talvolta questo non risulta possibile. E' anche possibile che un canale sia, per vari motivi, difficilmente trattabile ma sicuramente ritengo che debbano essere posti in essere tutti gli accorgimenti per cercare la soluzione conservativa anche ricorrendo ad apicectomia. Cordialmente
Pubblicato il 05-07-2010
Cara Signora Maria.... estrazione no..... apicectomia neanche...si fa una retrograda...le spiego....:.....il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti...o dal "picchiettarvi sopra"...o dagli stimoli termici...in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile...la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!......se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata...si ha pressione che può anche scatenare dolori forti...o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta..le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono= necrosi...e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti...IL DOLORE DA NECROSI O DA FRATTURA MICROSCOPICA DI UN DENTE DEVITALIZZATO è invece sordo profondo e non pulsante.......... completo la spiegazione sull'azione di eventuali microbi che fossero presenti nella polpa !..........:.......se va in necrosi = Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza...ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine.... ... tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Per togliere il dolore basta fare questo … ossia una accurata "devitalizzazione o ridevitalizzazione se era già stata fatta"….una volta individuato il dente e fatta una diagnosi: non può convivere con tanti granulomi per di più se fistolizzati...sono pericolosi non solo localmente per i denti...il Parodonto...l'Osso....le gengive...ma anche per l'Organismo intero....dal Granuloma possono partire microbi che col torrente ematico vengono portati in organi ed apparati importanti quali Rene, Cuore e tanti altri...e dare infezioni pericolose...fortunatamente molto rare...ma esistono e sono pericolose ripeto!...queste infezioni si chiamano malattie focali, ossia che hanno il loro Focus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", come si dice per DEFINIZIONE MEDICA, in questo caso l'osteolisi periapicale, così come le Tasche Parodontali (altra causa comune ed importante)! Quindi un granuloma va eliminato...soprattutto se è fistolizzato...: guardi che è semplice e normale terapia alla portata di qualsiasi buon Dentista!... Le spiego cos'è un Granuloma in parole "povere": I granulomi si curano: essi sono dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente...ossia i microbi sono nella radice...le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma...curate le radici....il granuloma si riassorbe da solo in un tempo variabile di pochi mesi al massimo ... ma i microbi non ci sono più!...se fosse impossibile curare le radici per la via "normale"...le si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari!...il granuloma i può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe! QUESTO VALE ANCHE PER UN CANALE NON TRATTABILE (rarissimo comunque!).....................Gustavo Petti, Parodontologia, Gnatologia, Implantologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 05-07-2010
Il problema è risolvere la situazione infiammatoria: mi sembra di capire che il collega stia eseguendo un ritrattamento canalare. Tale trattamento è efficace se riusciamo a percorrere il sistema canalare nella sua interezza: così l'infezione può essere trattata ed eliminata. Talvolta siamo costretti a ricorrere a piccoli interventi di chirurgia per trattare zone periradicolari non ritrattabili con successo per via canalare. L'avulsione va considerata l'ultimo trattamento da prendere in considerazione.
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Pubblicato il 05-07-2010
Gentile signora l'avulsione di un elemento dentario e' una terapia irreversibile e come tale deve essere attentamente valutata per cui parli col suo curante valutando insieme tutte le eventualita' tra cui anche quella di consultare un endodontista, Cordialita' .
Pubblicato il 05-07-2010
Cara Sig.ra Maria, vuole un consiglio da amico? NON si faccia assolutamente togliere alcun dente. Se il suo molare ha dato una pulpite, vuol dire che era un dente "vergine", nel senso che nessuno ci aveva messo le mani prima. Pertanto mi sembra strano che qualche canale non sia trattabile. Dove prima passava la sua polpa o "nervo" da lì devono passare gli strumenti di chi devitalizza il suo molare. In Italia ci sono parecchi colleghi che come me si dedicano esclusivamente all'Endodonzia, che lavorano al microscopio e che sono in grado di risolvere anche i casi più complessi. Pertanto, prima di subire un'apicectomia o un'estrazione, senta il parere di un altro collega qualificato. Cari saluti e auguri. Dr. Arnaldo Castellucci
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Pubblicato il 05-07-2010
Se il dente è in pulpite, significa che è un dente ancora "vivo". Non vedo il motivo nè l'indicazione clinica di ricorrere ad una apicectomia o addirittura ad un'estrazione. Il discorso cambia se si tratta un ritrattamento canalare. Cordialmente
Pubblicato il 05-07-2010
Sig.Maria, esistono le anomalie dentali, ma di norma sono rilevabili alla RX attraverso la quale è possibile una diagnosi e un piano di trattamento. É brutto sentire un’autodiagnosi di pulpite e non conoscere la diagnosi dell'odontoiatra, le consiglio al prossimo appuntamento di farsi rilasciare una diagnosi scritta con una lettera delle cure effettuate. Con dati chiari e visite semestrali forse la prossima pulpite e tanti soldi si possono risparmiare.
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