Da qualche giorno sentivo un leggero fastidio ma non dolore ad un molare
Scritto da Gincarlo / Pubblicato il
Da qualche giorno sentivo un leggero fastidio ma non dolore ad un molare. Vado dal dentista il quale nota una carie secondaria (il dente era già stato ricostruito in composito due anni fa) e la carie è vicino alla polpa. Inizia a trapanare e senza anestesia entra nella camera pulpare e in poche parole nota che il dente è morto e toglie ciò che resta del nervo. Parlando veniamo a scoprire che 2 anni fa un dentista che non era il mio (era d'estate) mi aveva messo una pasta devitalizzante (ma come si fa nel 2000 dico io?!) e così il dente è poi morto. Quello che ora vi chiedo è: il mio dentista ha pulito e richiuso i canali. Visto che però il dente era "morto" pensate che quel fastidio fosse dovuto solo ad una infiammazione dell'osso sotto dovuta alla polpa in necrosi che in questi anni era lì inerte e conteneva dei microbi? Devo preoccuparmi? Il dentista mi ha detto che il fastidio dovrebbe sparire. Ma secondo voi perché ce l'avevo anche se leggero visto che il nervo era morto? Grazi mille
Pubblicato il 22-07-2010
Gentile Sig. Giancarlo, già da alcuni decenni la moderna endodonzia ha quasi bandito l'uso delle paste devitalizzanti in quanto esistono tecniche più innocue e più veloci per devitalizzare il dente. In riferimento al suo caso e, stante a quanto da Lei riferito, i provvidenziali meccanismi di difesa dell'organismo hanno fatto suonare un campanello d'allarme ("leggero fastidio ma non dolore") che l'hanno spinta a recarsi dal suo dentista prima che il danno all'osso sottostante ed adiacente al molare in questione si propagasse ed il collega ha proceduto bene nel pulire e richiudere i canali. Segua le indicazioni del suo dentista curante e stia tranquillo in quanto il problema dovrebbe rientrare. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 22-07-2010
Difficile darle una risposta, dato che non sappiamo che pasta devitalizzante fu usata e senza vedere una radiografia. Le paste devitalizzanti si usano ancora e vengono prodotte da quasi tutte le principali aziende farmaceutiche di prodotti odontoiatrici. Spesso il principio attivo di queste paste è l'anidride arseniosa, una sostanza pericolosa che deve essere adoperata solo da dottori esperti e con attente precauzioni. Una pasta simile, lasciata correttamente nel dente per il tempo indicato dalla casa produttrice, causa la mummificazione della polpa senza sopravvivenza di microrganismi o cellule vitali. Lasciata invece nel dente per un tempo maggiore, si rischia di avere una necrosi ossea che si estende dall'apice del dente ai tessuti circostanti compreso quello gengivale: difficile non accorgersene!!! Vi sono anche paste che hanno un effetto molto blando, che si esaurisce in breve tempo. Comunque, dopo due anni, credo che sia da escludere l'evento di una lesione da pasta devitalizzante perchè: o innocua in quanto esaurita nel suo effetto nel tempo, o perchè se ne sarebbe accorto già molto tempo fa! E' più probabile che il suo dente non abbia avuto in passato una buona terapia canalare, per cui si è formata una reazione apicale circoscritta, del tipo delle comuni infiammazioni croniche odontogene da attività batterica. Per poter confermare questo sospetto diagnostico, è necessaria una radiografia ed un esame obiettivo: cose che certamente ha già fatto il suo dentista, il quale ha anche praticato una corretta terapia endodontica e l'ha rassicurato che non deve preoccuparsi, e che il fastidio dovrebbe sparire in breve tempo. In tal caso mi sento di tranquillizzarla anch'io, aggiungendo che è difficile fare ipotesi riguardo eventi passati. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 22-07-2010
Gentile sig Giancarlo, comincio rispondendo all'ultima domanda che fa dicendo che intorno ad un dente morto c'è comunque un paziente vivo. Normale che il riacutizzarsi di un infezione comporti dolore o fastidio. Il dentista che ha fatto l'intervento d'urgenza due anni fa lo ha fatto in un modo discutibile, ma che comunque le ha risolto il problema consentendole di godersi il resto delle vacanze. Se il collega adesso ha pulito e richiuso i canali significa che grossi danni in due anni non ce ne sono stati, e che grazie al cielo i meccanismi di difesa (il fastidio che lei ha lamentato) ha funzionato nel comunicarle che c'era qualcosa che non andava. Non ha comunicato al suo dentista che ha fatto quell'intervento due anni fa? non è stato controllato? proceda con regolarità a visite di controllo dal suo dentista. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 22-07-2010
Sig. Giancarlo, dal 2008 a oggi, la pasta da lei citata ha sicuramente perso il suo effetto, quindi il tutto potrebbe andare a buon fine. Spesso i dentisti dei luoghi turistici agiscono in urgenza e comunicano al paziente di terminare le cure dal proprio odontoiatra, che non sempre si ricorda. Anche nel 2010 la pasta devitalizzante è venduta liberamente a tutti gli odontoiatri che intendono utilizzarla, probabilmente continuerà essere prodotta e utilizzata ancora per molti anni.
Pubblicato il 22-07-2010
Caro Signor Giancarlo...anzitutto non si parla in Medicina di dente morto, ma si parla di dente vivo e non vitale per differenziarlo dal dente vivo e vitale che è il dente sano....perchè la vitalità, ossia gli scambi biologici tra interno ed esterno radicolare e coronale e viceversa sia hanno sempre, anche in un dente vivo e non vitale = (leggi "volgarmente" morto).......POI la vitalità di un dente non la si saggia con il trapano ma con gli stimoli termici e le patologie in particolare periapicali visibili o non visibili all Rx le si valutano in modo medico e non approssimativo...VEDO che ha bisogno di spiegazione in più approfondite e gliele do subito.....:....Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza...ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine.... ... tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Per togliere il dolore basta fare questo … ossia una accurata "devitalizzazione o ridevitalizzazione se era già stata fatta"….una volta individuato il dente e fatta una diagnosi: non può convivere con tanti granulomi per di più se fistolizzati...sono pericolosi non solo localmente per i denti...il Parodonto...l'Osso....le gengive...ma anche per l'Organismo intero....dal Granuloma possono partire microbi che col torrente ematico vengono portati in organi ed apparati importanti quali Rene, Cuore e tanti altri...e dare infezioni pericolose...fortunatamente molto rare...ma esistono e sono pericolose ripeto!...queste infezioni si chiamano malattie focali, ossia che hanno il loro Focus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", come si dice per DEFINIZIONE MEDICA, in questo caso l'osteolisi periapicale, così come le Tasche Parodontali (altra causa comune ed importante)! Quindi un granuloma va eliminato...soprattutto se è fistolizzato...: guardi che è semplice e normale terapia alla portata di qualsiasi buon Dentista!... Le spiego cos'è un Granuloma in parole "povere": I granulomi si curano: essi sono dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente...ossia i microbi sono nella radice...le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma...curate le radici....il granuloma si riassorbe da solo in un tempo variabile di pochi mesi al massimo ... ma i microbi non ci sono più!...se fosse impossibile curare le radici per la via "normale"...le si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari!...il granuloma i può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe! .....................Per fare DIAGNOSI si procede così:basta fare una visita...percussioni trasversali ed assiali , una Rx endorale e prove termiche per fare la diagnosi.....:...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre....il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...........ovviamente si deve fare una Rx endorale in diverse proiezioni se necessaria...ed una visita clinica accurata con percussione assiale e trasversale...una analisi occlusale-gnatologica del dente e stia sicuro che si arriva ad emettere una diagnosi certa ed a formulare una terapia idonea........................a questo punto mi permetto di spiegare come procedo io in caso di terapia di un Granuloma con fistola (che può esserci o non esserci…) e dente naturalmente in necrosi: si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì....la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!..... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente....questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!..........Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata.... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice.... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente…ma il mio parlare è supportato dal fatto che il suo dentista avesse fatto la terapia e quindi ciò dimostrerebbe che il dente è stato giudicato salvabile…ecco perché le ho fatto tutto questo discorso. Inoltre guarire un granuloma (che è molto probabile che lei abbia...o possiamo chiamarla più genericamente area di osteolisi periapicale, espressione dell'infezione) è importante per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso la zona di osteolisi periapicale, granuloma o anche cisti che siano o parodontite acuta periapicale o tasche parodontali o altre infezioni presenti in bocca…appunto in una cavità del corpo umano, comunicante con l’esterno.... le lascio una foto di un caso di frattura, con sfondamento del pavimento della camera pulpare e difetti ossei complessi e misti a più pareti con gravi problemi parodontali ed endodontici......CURATO ed in bocca da 30 anni!!!.... legga tra le mie pubblicazioni cliccando il nome: Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente...........:.......Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 22-07-2010
Il suo dentista che ha fatto la terapia endodontica con l'ausilio di rx endorali le ha escluso problemi apicali, si fidi del suo operato e dei suoi consigli.
Pubblicato il 22-07-2010
Salve Giancarlo. Il suo dentista le ha detto tutto. Cordialmente, Gianluigi Renda.
Pubblicato il 22-07-2010
La pasta devitalizzante può anche essere un fissativo dei tessuti,inquanto ce ne sono che contengono paraformaldeide.In questo caso non sarà certa la digestione chimica di tutti i residui organici che essa ha potuto fissare, allora si rende utile una alesatura leggermente più generosa dei canali. Tutto qui per il resto stia tranquillo che se doveva andar male qualcosa sarebbe già accaduto. Cordiali saluti
Pubblicato il 22-07-2010
Gent sig Giancarlo, la terapia eseguita dal suo dentista è corretta.. ora il suo organismo ci metterà un po' di tempo a guarire (a livello osseo) nella zona limitrofa alla radice.. credo che il leggero fastidio potesse essere dovuto ai microbi presenti all'interno della radice che hanno in seguito trovato "sfogo" all'interno dell'osso peri radicolare (attorno alla radice).. questo problema è ormai irrilevante.. l'importante è che sia stata eseguita la terapia corretta.. cordialmente,, dott. Franco Tarello, dentista in Torino
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Pubblicato il 22-07-2010
Il suo dente era in necrosi e la lesione era in fase cronica, la quale, riacutizzandosi, ha cominciato a procurarle questo fastidio che ci riferisce e che è legato non più al nervo del suo dente (non c'è più), ma al parodonto (legamento, osso periapicale) interessato dall'infezione. Si affidi al suo dentista. Cordialmente
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