Anni fa un dentista mi ha devitalizzato un molare con una pasta devitalizzante
Scritto da Stefano / Pubblicato il
Dopo aver scoperto che anni fa un dentista mi ha devitalizzato un molare con una pasta devitalizzante (molto pericolosa a detta del dentista attuale estivo che mi sta curando), questo dentista a cui sono ricorso in questi giorni mi ha praticamente terminato la devitalizzazione. Non mi ha ancora chiuso i canali perchè mentre mangio sento un indolenzimento e lui mi ha detto che avendo trovato il nervo morto lì da tempo (ripeto pasta devitalizzante 2 anni prima) è rimasta un'infiammazione nell'osso, per cui mi sta facendo delle medicazioni di PASTA IODOFORMICA. Siccome mi sono già spaventato del primo dentista che aveva operato male, mi dite solo cos'è questa pasta iodoformica? Posso stare tranquillo o avrebbe potuto già chiudermi i canali? Grazie e buon lavoro
Pubblicato il 27-07-2010
Caro signor Stefano....dalla padella alla brace...si suol dire...non si usa da tanti decenni "la pasta devitalizzante", ma neanche la pasta iodoformica....spiego...il suo dente va trattato ne più ne meno che come un dente in necrosi, va rimosso il "nervo"= la polpa mummificata , va strumentato il o i canali e va sigillato all'apice in ogni canale...però essendo in necrosi e con risentimento periapicale la terapia è un po' particolare....:.....mi spiego....:.....Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza...ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine.... ... tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Per togliere il dolore basta fare questo … ossia una accurata "devitalizzazione o ridevitalizzazione se era già stata fatta"….una volta individuato il dente e fatta una diagnosi: non può convivere con tanti granulomi per di più se fistolizzati...sono pericolosi non solo localmente per i denti...il Parodonto...l'Osso....le gengive...ma anche per l'Organismo intero....dal Granuloma possono partire microbi che col torrente ematico vengono portati in organi ed apparati importanti quali Rene, Cuore e tanti altri...e dare infezioni pericolose...fortunatamente molto rare...ma esistono e sono pericolose ripeto!...queste infezioni si chiamano malattie focali, ossia che hanno il loro Focus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", come si dice per DEFINIZIONE MEDICA, in questo caso l'osteolisi periapicale, così come le Tasche Parodontali (altra causa comune ed importante)! Quindi un granuloma va eliminato...soprattutto se è fistolizzato...: guardi che è semplice e normale terapia alla portata di qualsiasi buon Dentista!... Le spiego cos'è un Granuloma in parole "povere": I granulomi si curano: essi sono dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente...ossia i microbi sono nella radice...le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma...curate le radici....il granuloma si riassorbe da solo in un tempo variabile di pochi mesi al massimo ... ma i microbi non ci sono più!...se fosse impossibile curare le radici per la via "normale"...le si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari!...il granuloma i può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe! .....................Per fare DIAGNOSI si procede così:basta fare una visita...percussioni trasversali ed assiali , una Rx endorale e prove termiche per fare la diagnosi.....:...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre....il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...........ovviamente si deve fare una Rx endorale in diverse proiezioni se necessaria...ed una visita clinica accurata con percussione assiale e trasversale...una analisi occlusale-gnatologica del dente e stia sicuro che si arriva ad emettere una diagnosi certa ed a formulare una terapia idonea........................a questo punto mi permetto di spiegare come procedo io in caso di terapia di un Granuloma con fistola (che può esserci o non esserci…) e dente naturalmente in necrosi: si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì....la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!..... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente....questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!..........Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata.... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice.... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente…ma il mio parlare è supportato dal fatto che il suo dentista avesse fatto la terapia e quindi ciò dimostrerebbe che il dente è stato giudicato salvabile…ecco perché le ho fatto tutto questo discorso. Inoltre guarire un granuloma (che è molto probabile che lei abbia...o possiamo chiamarla più genericamente area di osteolisi periapicale, espressione dell'infezione) è importante per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso la zona di osteolisi periapicale, granuloma o anche cisti che siano o parodontite acuta periapicale o tasche parodontali o altre infezioni presenti in bocca…appunto in una cavità del corpo umano, comunicante con l’esterno.... le lascio una foto di un caso di frattura, con sfondamento del pavimento della camera pulpare e difetti ossei complessi e misti a più pareti con gravi problemi parodontali ed endodontici......CURATO ed in bocca da 30 anni!!!.... legga tra le mie pubblicazioni cliccando il nome: Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente...........:.......Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 27-07-2010
Caro Sig. Stefano, come la pasta devitalizzante anche la pasta iodoformica oggi non viene più usata perchè quello che è opportuno è eseguire una buona terapia canalare e la chiusura dei canali appena cessa la fase acuta del processo flogistico. Cordialmente.
Pubblicato il 27-07-2010
Caro Stefano, la pasta iodoformica non è altro che una pasta disinfettante per medicazioni canalari intermedie che molti ancora usano. Personalmente preferisco usare dell'idrossido di calcio per canali gangrenati in piccola dose e spinti delicatamente nel canale con un file meccanico o con cono di carta sterile. Consiglio di non forzare masticando sul dente in questione poichè si potrebbe verificare una frattura a volte irrecuperabile anche durante la devitalizzazione, anzi sarebbe opportuno togliere del contatto con il dente antagonista decuspidandolo leggermente. Cordialmente
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Pubblicato il 27-07-2010
Gentile sig. Stefano, ritengo che non vi siano farmaci e/o preparati esenti da rischio. E' tuttavia doveroso fare un distinguo. Preparati che assicurano "l'eutanasia" del nervo, sono sicuramente diversi da antinfiammatori e anestetici locali. Pur non essendo d'accordo sull'uso di "devitalizzanti" in genere, ritengo che molto dipenda dalla professionalità e dall'esperienza in genere del medico che li adopera. Alcuni preparati (paste arsenicali) non si trovano nemmeno più in commercio, mentre la pasta iodoformica è tuttora regolarmente commercializzata. E' una medicazione canalare temporanea, e se il suo uso non mette tutti d'accordo, dico che sicuramente mancano in letteratura prove certe di danni derivanti dal suo uso. Il fastidio che sente può avere una serie indefinita di ragioni, preferisco lasciare al suo medico esaminarle nel dettaglio. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 27-07-2010
Gentile signor Stefano,sicuramente il suo molare è stato danneggiato, soprattutto in sede periapicale, dall'uso improprio di paste devitalizzanti ormai non più in uso. Il dente può ancora essere recuperato con una buona terapia endodontica che richiede la riapertura dei canali, adeguata strumentazione, lavaggi canalari e una pasta di idrossido di calcio al posto di quella iodoformica. Cordialmente.
Pubblicato il 27-07-2010
Quoto la risposta del Dott. Colla, aggiungo che a volte i protocolli operativi sono "personalizzati" in base alla propria esperienza clinica...quel che conta è il risultato!
Pubblicato il 27-07-2010
Caro Stefano gli attuali orientamenti in Endodonzia sconsigliano vivamente l'uso di Pasta Iodoformica. La Letteratura scientifica internazionale diffida dall'usare tali sostanze per l'elevata citotossicità....un buon trattamento endodontico non ha bisogno di questo tipo di medicazione intermedia. Cordiali saluti
Pubblicato il 27-07-2010
La tecnica di devitalizzazione con pasta devitalizzante era usata in passato, ed è stata abbandonata perché i vapori di tale pasta possono diffondersi oltre l'apice radicolare provocando danni all'osso circostante. Pertanto l'operato del primo dentista non può essere definito in modo negativo ma soltanto antiquato. Gli eventuali danni arrecati all'osso non possono essere invocati per i dolori attuali, e la pasta iodoformica è una buon mezzo di terapia canalare. Eviterei però l'otturazione dei canali prima della scomparsa di ogni risentimento
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Pubblicato il 27-07-2010
Caro paziente, anche io utilizzo la pasta iodoformica come medicazione intermedia in alcune situazioni particolari e quello che conta e ottenere una buona disinfezione dei canali radicolari al di là della tecnica utilizzata. Certamente ad oggi una buona terapia canalare con massimo due sedute, salvo situazioni molto particolari, deve e può essere conclusa, pertanto ogni dilungamento potrebbe essere sospetto. certamente con una semplice rx endorale, quelle piccole che solitamente si fanno dal dentista si potrebbe valutare meglio il tutto.
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Pubblicato il 27-07-2010
Gentile signore entrambi sono rimedi del passato quando le conoscenze in campo endodontico erano marginali e alquanto superficiali, nonostante i passi da gigante fatti negli ultimi anni moltissimi colleghi continuano a farvi ricorso, per maggiori informazioni visiti il sito www.endodonzia.it sezione pazienti e li' troverà tante risposte alle sue domande, cordialità .
Pubblicato il 27-07-2010
Sig. Stefano, se lei si è recato da un odontoiatra iscritto all'ordine, non dovrebbe aver problemi perché conosce l'utilizzo del composito, è informato delle controindicazioni ed è responsabile delle cure che esegue anche occasionalmente.
Pubblicato il 28-07-2010
Gentile signore, l'uso delle paste arsenicali è senza minimo dubbio sconsigliato in quanto pericoloso. Se per caso esiste un anche piccola comunicazione tra pasta devitalizzante e gengiva, la pasta necrotizza gengiva e quindi osso, con formazione di sequestri ossei e gravi perdite di tessuto. Per quanto riguarda l'uso della pasta iodoformica non è sbagliato usarla, è semplicemente inutile. L'infiammazione che le hanno detto che lei ha nell'osso circostante il dente sono causate da batteri presenti nei suoi canali rimasti con la famosa pasta per ben due anni. Tali batteri vanno semplicemente asportati con la detersione dei canali (lavaggi con ipoclorito di sodio al 6% riscaldato) e la sagomatura e non uccisi con paste medicamentose. L'approccio di un bravo endodontista deve essere paragonabile a quello del chirurgo che taglia la parte ammalata e infetta e la porta via, e non a quella del farmacologo che cura con le medicine. Inoltre, la pasta iodoformica, oltre a provocare dolore se viene spinta oltre apice, è riassorbibile e al tempo stesso non è facilmente rimovibile con i nostri strumenti e lavaggi. Pertanto, se ne vengono lasciate delle piccole porzioni nei canali che poi vengono otturati definitivamente in guttaperca, queste piccole porzioni col tempo si riassorbono, scompaiono da dentro i canali, lasciano dei vuoti dove i batteri si possono riprodurre causando la recidiva della lesione. Le assicuro che lavorando al microscopio e guardando dentro ai canali, è facile vedere come sia altrettanto facile lasciare piccole quantità di pasta iodoformica o di idrossido di calcio, con le conseguenze che le ho appena descritto. Questo è il motivo per cui io personalmente non uso e non ho mai usato medicazioni intermedie con tali paste riassorbibili, se non in condizioni assolutamente particolari che qui sarebbe troppo lungo descrivere. Il mio consiglio? Si faccia devitalizzare il dente da un dentista che non le fa perdere tempo ma che finisce il suo trattamento non appena il suo dente è esente da sintomi spontanei o provocati, cioè quando l'infiammazione acuta è regredita. Cari saluti e auguri. Dr. Arnaldo Castellucci
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