E' il caso che faccia una visita da un altro dentista?
Scritto da lucia / Pubblicato il
Salve, poichè provavo fastidio o leggero dolore quando masticavo a causa della pressione che il cibo mi provocava sull'otturazione di un molare superiore, sono andata dal dentista. Questi mi rifece l'otturazione ma dopo pochi giorni vi ritornai perchè il problema non era passato. Nonostante il fatto che con l'aria compressa io gli indicassi un punto preciso che mi faceva male, non seppe dirmi quale dente fosse da curare. Perciò mi mise una lacca per desensibilizzare il dente otturato dicendomi che se non avessi più avuto problemi a quel dente, avrebbe significato che il problema riguardava il dente successivo. Dopo una settimana, il problema iniziale è rimasto, sia che mastichi o che prema sull'otturazione appena fatta, sento ugualmente un fastidio/dolorino. Ho parlato con l'assistente al telefono e mi ha prospettato la riapertura del dente e forse la devitalizzazione. Esistono altri modi per accertarsi della natura del problema, per es. una radiografia? se rimando per qualche mese, si potrebbe aggravare la situazione, con anche un vero e proprio mal di denti? E' il caso che faccia una visita da un altro dentista?
Pubblicato il 25-10-2010
Cara Sig.ra Lucia, prima d'intraprendere qualsiasi terapia è assolutamente indispensabile fare la diagnosi che, spesso, necessita anche di indagini strumentali quali Rx ed altro ed un professionista serio e preparato ragiona in questo modo. A Lei le considerazioni e le valutazioni del caso, tenendo presente che procrastinare per un mese la terapia potrebbe aggravarsi la situazione. Cordiali saluti.
Pubblicato il 25-10-2010
Gentile Lucia,oltre alla visita è opportuno eseguire una radiografia e dei tests di vitalità per capire quale è il dente responsabile e stabilire il grado di irritazione pulpare e se questa è reversibile o meno e di conseguenza se è necessaria la devitalizzazione. Sono tutte manovre che un normale dentista dovrebbe saper eseguire per fugare i dubbi e soprattutto stabilire la terapia idonea. Sicuramente l'attesa di solito può aggravare la situazione e in caso di pulpite acuta conclamata sfociare nel classico mal di denti che lei teme. Cordialmente
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 25-10-2010
Gentile signora la radiografia rappresenta un esame strumentale di cui ci si puo' giovare per fare diagnosi , ecco il problema e' tutto li' fare diagnosi! Aspettare no avrebbe alcun senso dato che fin'ora non v'e stata alcuna remissione della sintomatologia se non ha intenzione di convivere col dolore deve consultare UNO specialista, che sia il suo dentista di fiducia o un'altro questo lo deve decidere lei, cordialita' .
Pubblicato il 25-10-2010
Quella che manca, nel suo caso, è una diagnosi per applicare la giusta terapia...non si va per tentativi e non aspetti tutto quel tempo.
Pubblicato il 25-10-2010
Cara Signora Lucia, da come ha raccontato lei i fatti, diciamo pure che non è stata fatta una accurata DIAGNOSI nè prima di curare quel dente , nè dopo!.....non è con l'aria compressa, nè con altre "magie varie" che si valutano questi problemi e patologie, ma Per fare DIAGNOSI si procede così:basta fare una visita...percussioni trasversali ed assiali , una Rx endorale e prove termiche per fare la diagnosi.....:...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre....il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato..................................... ovvio che bisogna intervenire con urgenza per evitare l'aggravarsi della situazione che se trascurata può portare alla necrosi del dente:........perchè i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza...ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine.... ... tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Per togliere il dolore basta fare questo … ossia una accurata "devitalizzazione o ridevitalizzazione se era già stata fatta"….una volta individuato il dente e fatta una diagnosi: non può convivere con tanti granulomi per di più se fistolizzati...sono pericolosi non solo localmente per i denti...il Parodonto...l'Osso.... le gengive...ma anche per l'Organismo intero....dal Granuloma possono partire microbi che col torrente ematico vengono portati in organi ed apparati importanti quali Rene, Cuore e tanti altri...e dare infezioni pericolose...fortunatamente molto rare...ma esistono e sono pericolose ripeto!...queste infezioni si chiamano malattie focali, ossia che hanno il loro Focus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", come si dice per DEFINIZIONE MEDICA, in questo caso l'osteolisi periapicale, così come le Tasche Parodontali (altra causa comune ed importante)! Quindi un granuloma va eliminato...soprattutto se è fistolizzato...: guardi che è semplice e normale terapia alla portata di qualsiasi buon Dentista!... Le spiego cos'è un Granuloma in parole "povere": I granulomi (o le cisti) si curano: essi sono dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente...ossia i microbi sono nella radice...le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma...curate le radici....il granuloma si riassorbe da solo in un tempo variabile di pochi mesi al massimo ... ma i microbi non ci sono più!...se fosse impossibile curare le radici per la via "normale"...le si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari!...il granuloma i può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe! .........:......a questo punto mi permetto di spiegare come procedo io in caso di terapia di un Granuloma con fistola (che può esserci o non esserci…) e dente naturalmente in necrosi: si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì....la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!..... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente....questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!..........Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata.... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice.... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente…......................Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 25-10-2010
Sig.Lucia, nella sua domanda non si rileva quando era stata fatta la prima otturazione, quando è stata rifatta e il perché del rifacimento. D'importanza fondamentale è la vitalità del dente, da lei non menzionata, per cui torni dal suo odontoiatra e si faccia rilasciare per iscritto diagnosi e cure effettuate.
Pubblicato il 25-10-2010
Concordo coi colleghi e faccio una semplice ipotesi alternativa (seppur improbabile): potrebbe trattarsi di un precontatto... le auguro che sia così, cari saluti
Pubblicato il 25-10-2010
Cara Sig, Lucia, mi sembra che il suo odontoiatra abbia fatto una visita un tantino superficiale e poco accurata, andare per tentativi senza avere una accurata diagnosi direi che è poco professionale, pretenda sicuramente di più.
Pubblicato il 25-10-2010
Dolori ad un dente dopo una cura possono essere dovuti a molteplici fattori. Talvolta piò essere semplicemente "alto", anche se non necessariamente avvertito dal paziente. Talvolta può essere che l'otturazione non abbia aderito correttamente alla cavità. Talvolta può essere che ci fossero delle microfratture che possono essersi propagate a seguito dell'utilizzo del trapano. Altre volte il problema è di natura endodontica ed il dente va devitalizzato. Per prima cosa farei una radiografia. Se la radiografia è negativa starei tranquilla e non devitalizzerei il dente. Se prima di questa otturazione c'era un amalgama allora può essere probabile l'ipotesi della frattura e si potrebbe valutare una terapia che preveda la ricopertura delle cuspidi. Altrimenti rifarei l'otturazione e inizierei a valutare l'ipotesi di un secondo parere odontoiatrico. Se la radiografia è positiva valuterei il problema emergente per trovare la soluzione più consona.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 25-10-2010
Sicuramente come le dicono tutti i colleghi la prima cosa è quella di fare diagnosi sicura per intraprendere una terapia adeguata. Detto ciò la sintomatologia che lei riferisce durante la masticazione, un fastidio/dolorino, è tipico della "Sindrome del dente incrinato ". Si tratta di infrazioni dentinali o piccole fratture a carico dello smalto che spesso non sono visibili ad occhio se non con sistemi ingrandenti. Altre volte sono sulle pareti interne quindi non esplorabili dall'esterno. Per questo è importante fare diagnosi. Non necessariamente il dente deve essere devitalizzato, ma nella maggior parte delle volte basta eseguire una terapia conservativa adeguata. Cordiali saluti.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 25-10-2010
Cara Sig.ra Lucia, da quello che lei racconta sarei orientato verso la cosiddette "Sindrome del dente incrinato". In altre parole, lei potrebbe avere una sottilissima incrinatura smalto-dentinale che le provoca dolore proprio quando del cibo duro viene a premere sul dente in questione. Basta che il suo dentista faccia il test della masticazione facendole stringere ad esempio un rotolino di cotone, in maniera da "duplicarle il sintomo". Una volta capito qual è il dente interessato, se non ci sono sintomi spontanei, come mi sembra di capire, non è necessario fare la devitalizzazione. Va fatto un restauro "adesivo" con protezioni delle cuspidi, in modo da scaricare lo stress della masticazione sull'intera corona del dente ed evitare che il cibo faccia effetto "cuneo" aggravando l'incrinatura e portando rapidamente alla frattura. Se non si fida del suo attuale dentista, senta il parere di un altro. Prima di farmi devitalizzare un dente o invece di aspettare che la situazione si complichi, io sentirei anche 10 pareri diversi... Cari saluti ed auguri. DR. Arnaldo Castellucci
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 26-10-2010
Cara Lucia sicuramente io non devitalizzerei il dente perché non è una pulpite, molto probabilmente si tratta o di un precontatto o di una bolla di composito perché si presenta alla masticazione, o al massimo di un problema parodontale non sicuramente endodontico.. distinti saluti
Pubblicato il 26-10-2010
Spett. Sig. Lucia, prima di agire è necessario sapere cosa bisogna fare. E' indispensabile quindi formulare una corretta diagnosi della sua situazione effettuando anche delle radiografie e dei test per capire quale sia la causa del suo problema. Ritengo che un bravo medico sia perfettamente in grado di fare questo.
Pubblicato il 26-10-2010
Io "credo", no, sono sicuro Che il modo migliore di sia: 1): andare dal suo odontoiatra(se tale lo è) 2):esporre il problema 3):se la risposta é picche e lei si é comportata bene (almeno lo ha pagato?) Allora si va avanti senza spese a suo carico. Non si devitalizza Mai in prima battuta (solo se non devo pagare la rata Della Mia nuova auto sportiva). 1 punto: si smonta il precedente restauro e si aspettano I gg necessari; E poi si va avanti b
Pubblicato il 26-10-2010
Gent.ssma Sig.ra Lucia, su quel dente è necessario fare diagnosi, per poi intervenire nei dovuti modi. La diagnosi si fa visitando il dente in causa, non per via empirica. Il dente stesso verrà battuto sia in senso trasverso che verticalmente, per vedere se esiste qualche risposta dolorifica, poi con prove termiche: sia al freddo che se dà una dolenzia molto lunga, sarà indice di pulpite in atto, quindi si procederà con la devitalizzazione;se la stessa reazione avviene con il contatto con guttaperca calda, significa che c'è necrosi della camera pulpare, pertanto va devitalizzato subito ; se non si ha reazione alcuna significa che il dente è in necrosi completa e pertanto si deve procedere alla devitalizzazione immediata prima che possa dare reazione granulomatosa. Infine è cosa logica il tutto deve essere preceduto da un esame radiologico endorale con lastrina del dente in causa. Se il suo dentista ha evitato tutta questa procedura , forse è meglio che fa quello che sta pensando. Distinti saluti.
CONTINUA A LEGGERE
Dentista Friuli Venezia Giulia, Trieste
Vedi la scheda
Dentista Sardegna, Cagliari
Vedi la scheda
Dentista Lombardia, Como
Vedi la scheda
Dentista Abruzzo, Chieti
Vedi la scheda
Dentista Marche, Pesaro Urbino
Vedi la scheda