20 giorni fa mi è stato devitalizzato uno dei primi molari superiori
Scritto da antonio / Pubblicato il
Salve a tutti i medici!!! volevo consigliarmi con voi riguardo il mio problema: 20 giorni fa il dentista mi ha devitalizzato uno dei primi molari superiori, appena mi iniettò l'anestesia sentii un dolore fortissimo..tanto che ancora tutt'oggi ho una specie di bolla sopra la gengive che mi ha gonfiato tutta la parte interessata del viso...e dopo la devitalizzazione provo i seguenti sintomi: quando mi mise la guttaperca molto calda ho sentito un dolore fortissimo... se mastico cose dure mi fa male..se faccio sport mi sbatte il dente.. e se mi picchietto il dente altrettanto mi fa male.. ora chiedo a voi medici!!!!!! che diamine ha combinato questo mio " dentista "
Pubblicato il 18-11-2011
Gentile Antonio, impossibile darle risposte precise non avendo alcun elemento oggettivo anche se è pur vero che dopo una devitalizzazione ci può essere un periodo di dolenzia come lei riferisce. Faccia presente il perdurare della sintomatologia al suo dentista che provvederà con opportuni controlli anche radiografici a valutare la sua situazione. Cordialmente
Pubblicato il 18-11-2011
Ha agito mentre una infezione del dente era in atto. Non mi permetto di giudicare se sia stato opportuno o no, ma tutto il suo racconto dimostra questo, a partire dalla anestesia probabilmente applicata su una zona ascessuata. La cosa migliore da fare ora è una cura di antibiotici, penicillina, anche se a distanza di 20 gg i vari disturbi dovrebbero essere già molto smorzati. 20 gg sono tanti. Questi disturbi dovrebbero durare di meno. Quindi le consiglio di rifarsi vedere dal suo dr (è un medico odontoiatra laureato, si??????????????????????) e chiedere a lui delucidazioni e consigli sul da farsi.
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Pubblicato il 18-11-2011
Caro Signor Antonio, lei, molto coloritamente chiede:"ora chiedo a voi medici!!!!!! che diamine ha combinato questo mio " dentista "". Ed io altrettanto "coloritamente" le rispondo:"e che ne posso sapare io senza una sfera magica e senza saperla neanche leggere?". Scusi la battuta, ma per risponderle seriamente, cosa vuole che le dica, dovrei visitarla personalmente clinicamente ed anamnesticamente oltre che strumentalmente e radiologicamente con una semplice piccola Rx endorale, per risponderle! Dice che ha gonfiore sulla gengiva e su tutta la metà del viso corrispondente che dura da 20 giorni. Non è certo normale. Può essere un ascesso ma non dice se è stata prescritta una terapia antibiotica e nono0stante essa perduri il gonfiore. Se fosse così allora il gonfiore anziche di natura infettiva, ossia ascessuale o addirittura Flemmone, potrebbe essere dovuto ad aria entrata tramite gli apici forse maltrattati dalla terapia, ma dopo venti giorni sarebbe abbondantemente scomparsa. Come vede posso fare solo congetture e ne potrei fare molte altre, ma con quale utilità per lei? La guttaperca caldissima è impossibile perchè non entrerebbe neanche nei canali poichè si rammollirebbe moltissimo se scaldata quindi come vede ha è impossibile per lei, paziente, sapere come è avvenuta la terapia. Lei interpreta, immagina, ma non sa! Forse sono stati posizionati i coni di guttaperca nei canali ed è stata usata la tecnica di Schilder che prevede l'uso di uno strumentario per otturazioni dei canali che si scalda per condensare scandandola, la guttaperca posizionata nei canali stessi! Oppure la guttaperca è stata scaldata alla fine per fare una otturazione provvisoria. Come vede le interpretazioni sono tante e cercare di risponderle, anche con tutta la mia buona volontà non è possibile. Torni dal suo Dentista e si faccia visitare e si faccia spiegare cosa sia successo e cosa le sta succedendo. Per quanto riguarda il suo virgolettare il suo Dentista, controlli presso l'Ordine dei Medici o il sito della FNOMCeO se il suo "Dentista" esiste o no! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 18-11-2011
Gentile Sig. Antonio, darle una risposta è molto difficile. Dovremmo sapere se la gengiva era già gonfia prima. Effettivamente fare un'anestesia su una zona infetta è molto doloroso e fra l'altro inutile (in ph acido impedisce l'effetto anestetico). Un gonfiore che perdura da 20 giorni dovrebbe essere un altro sintomo di infezione in atto che non è stata curata a dovere (non sta passando). Se tutti i presupposti sono corretti (a distanza non posso essere sicuro) suggerirei antibiotici e un ritrattamento del dente. Cordiali saluti
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Pubblicato il 18-11-2011
Sig. Antonio, controlli se chi ha operato su lei è iscritto all'ordine dei medici, se così fosse le dico che la soglia del dolore non è uguale per tutti.
Pubblicato il 18-11-2011
Egr.sig. Antonio, il suo dentista cosa ha detto? l'ha sentito? Che tipo di anestesia e' stata usata? Se fosse stata fatta una intraligamentosa potrebbe spiegare in parte i suoi sintomi. Approfondisca.
Pubblicato il 18-11-2011
Procedendo con ordine, per quanto riguarda la qualità intrinseca della chiusura canalare e la presenza o meno di gonfiore sarebbe necessario poterla visitare, fare un sondaggio parodontale e un'rx di controllo... così è impossibile farsi un'idea precisa di quello che sta chiedendo. La sintomatologia che riferisce però sembra la classica dolenzia transitoria da "flare-up" post-endodontico, di per sé non è indicativa del fallimento terapeutico perchè si manifesta abbastanza di frequente per poi andare a risolversi spontaneamente. Quello che non trovo corretto è l'atteggiamento di sospetto e soprattutto quel "dentista" messo tra virgolette, quasi a screditare il collega: se ha dei dubbi di essersi rivolto a una persona senza titoli per curarla lo verifichi, diversamente dovrebbe esporre i suoi sintomi all'odontoiatra (senza virgolette) che l'ha curata
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Pubblicato il 18-11-2011
Gentile sgnore, darle una risposta è impossibile perché lei non fornisce elementi utili per comprendere la sua situazione. Dalla sua descrizione sembra che lei non nutra stima nei confronti del suo dentista, invece farebbe meglio a chiedere spiegazioni direttamente al medico che ha eseguito l'intervento.
Pubblicato il 19-11-2011
Gentile Antonio,.....non so cosa ha combinato il suo dentista..... personalmente credo la cura deve essere rivalutata per intero....perchè la sua descrizione mi porta a pensare che siamo ben lontani da un risultato accettabile. Buon week end
Pubblicato il 19-11-2011
Gentile sig. Antonio, l'anestesia va iniettata molto lentamente, tuttavia se la bolla dipende dall'anestetico tenderà a scomparire col tempo. Senza vederLa, tuttavia, è difficile darle un parere. Un dente devitalizzato non deve fare male, una rx potrà definire se il dente è stato otturato in eccesso. Per quanto riguarda la guttaperca, basta fare una leggera anestesia per evitare l'inconveniente del dolore quando questa viene inserita nel canale. E' vero che i testi dicono che bisogna fare questo lavoro senza anestesia, tuttavia la guttaperca calda non è il massimo per il paziente. Peraltro esistono i misuratori di apice e la misurazione del canale che possono aiutare nel localizzare l'apice radiologico, quindi fare l'anestesia non disturba la perfezione della chiusura canalare. Il fatto che il dente allo sforzo sia un problema mi fa pensare che esista una osteite, cioé una flogosi non risolta.Una buona rx digitale potrà dirimere il dubbio diagnostico.Eventualmente bisogna ritrattare sotto copertura antibiotica oppure fare medicazioni intermedie. Alla chiusura il dente non deve fare male e i canali all'apertura devono essere asciutti. Di sicuro un dente non deve appesantire la Sua vita. Le auguro un mondo di bene
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Pubblicato il 20-11-2011
Gent.le sig.Antonio, una certa dolenzia può talvolta prodursi in seguito ad una terapia endodontica seppur ben eseguita, specie se condotta in determinate situazioni. Tale sintomatologia si esprime in genere nelle primissime settimane, specie in quelle situazioni di cui sopra, e viene controllata mediante la prescrizione di idonea terapia medica. Queste sono considerazioni elementari che rientrano nel bagaglio culturale di ciascun medico che si applichi alla nostra disciplina, quindi per sapere cosa diamine sia successo, si confronti serenamente con il collega che l'ha avuta in cura, se certo che si tratti di un vero dentista. Qualora le mancasse questa certezza, mi consenta un piccolo appunto. Quando si ha bisogno di curare, raddrizzare o sostituire con una protesi i propri denti, è indispensabile riferirsi ad uno specialista in materia, perchè quando si parla di elementi dentari presenti nella nostra bocca trattiamo di parti vive del nostro corpo costituite da tessuti diversi e la loro cura, in genere effettuata con strumenti dotati di una certa pericolosità come il trapano o il laser, equivale all'utilizzo del bisturi in altri distretti. Le terapie odontoiatriche come quelle chirurgiche passano cioè attraverso atti IRREVERSIBILI, ed è per questo che vanno sempre precedute da una corretta diagnosi, che non può che essere che dello specialista. Allo stesso tempo le mucose che rivestono la nostra cavità orale possono essere colpite da malattie tutt'altro che banali e talvolta prime manifestazioni di patologie generali gravi se non curate in tempo. Affidarsi a mani competenti ed esperte significa evitare danni irreparabili alla salute oltre che al portafoglio, pertanto verificare sempre che chi ci cura sia un dentista laureato ed abilitato, magari guardando se in studio è appeso il diploma di laurea oppure chiedendolo apertamente. In alternativa sul sito internet dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri e su quello dell'ANDI è possibile, inserendo nome e cognome del proprio dentista, verificare se è iscritto all’albo. Cordialità Luigi Russo, Torre del Greco (NA).
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Pubblicato il 21-11-2011
Torni da lui e si faccia spiegare
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