Se dovessi farmi vedere dal dentista, devo andare da chi ha fatto il trattamento canalare o da chi ha fatto l'intarsio?
Scritto da Fulvia / Pubblicato il
Quasi tre anni fa il molare 26 (gia' devitalizzato) ha subito una lesione durante la masticazione ed era stato "ricostruito" e cementato al vicino premolare. A seguito di questo lavoro tra il 26 e 25, il dentista mi aveva avvertita, non avrei potuto passare il filo interdentale, fino a quando un giorno dimenticandomene, il filo e' passato. Dopo circa un anno e mezzo da quella ricostruzione, nel 26 si era verificata un'infezione. L'anno scorso, ho cambiato dentista il quale ha fatto un ritrattamento canalare (quindi una seconda devitalizzazione??). Dopodiché ha fatto fare da un suo collega un intarsio (onlay composito) perche' il dente a distanza di meno di una settimana dal trattamento canalare si era rotto perdendo parte di parete. E' stato possibile fare l'intarsio per il rotto della cuffia, e senza nessun altro intervento. Rileggendo molte delle vostre risposte probabilmente per la parte persa poteva essere fatta una ricostruzione in amalgama tenendo dunque gran parte del mio dente. A distanza di un anno pero' il 26 sta iniziando a farsi sentire di nuovo, la base della gengiva su cui poggia e' di un colore nero, non so cosa significhi. La zona dove e' stato fatto l'intarsio inoltre e' quella dove piu' di ogni altra si depositano residui di cibo, anche per questo finora mi sono premurata di fare una igiene quasi maniacale. Non capisco pero' come un dente devitalizzato due volte (praticamente morto) possa dare del dolore. E se dovessi farmi vedere dal dentista, devo andare da chi ha fatto il trattamento canalare o da chi ha fatto l'intarsio? Il dolore e' leggero e si manifesta di tanto in tanto durante il giorno, associato occasionalmente ad un lieve fastidio all'orecchio. Simultaneamente al 26 anche il 36 (devitalizzato nel 2009) ha iniziato a inviare messaggi di dolore lieve, in effetti prima del 26. C'e' una spiegazione logica a tutto cio'? Entrambi i denti sembrano mostrare maggiore sensibilita' al calore che al freddo. Grazie.
Pubblicato il 28-05-2013
Per quanto riguarda la responsabilità, è difficile stabilire se sia del primo o del secondo dentista. Solo lei sa per bene la vera cronistoria delle operazioni subite e solo i colleghi sanno esattamente che cosa hanno fatto. Personalmente non amo gli intarsi, la merceologia ha di fatto aumentato la bontà delle normali otturazioni diminuendo di molto il divario che vi era un tempo tra queste e gli intarsi, che sono si leggermente più pregiati, ma costano di più. Credo sia meglio che torni dall'ultimo dentista, se non altro perchè la sua opera è più recente. Più gente mette le dita nella sua bocca e più difficile sarà attribuire responsabilità. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 28-05-2013
Cara Signora Fulvia, non esprimo mai giudizi su colleghi o loro lavori, ma quello che mostrano le foto postate, creano nel mio animo un "urlo di ribellione”! Vedo una Odontoiatria informe, senza modellazione di fosse, solchi, cuspidi, mischiando amalgama e composito, "unendo al dente davanti il dente distale come racconta che è stato fatto" nel più completo disprezzo del parodonto! La linea nera che vede sulla gengiva ne è un esempio! Mi limito solo a dirle che non ha niente di irrimediabile o difficile o strano. E' semplicissima comunissima odontoiatria! Si faccia curare da un bravo Dentista, Oristano e la Sardegna ne sono pieni di Professionisti Eccellenti che le risolveranno tutti i problemi che ripeto sono "normalissima Odontoiatria di "routine"!! Ricordi che in tutte le cose non esiste il facile o il difficile ma solo quello che si sa fare e quello che non si sa fare! Ci mediti bene su! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 28-05-2013
1) Il filo VA PASSATO. Se non passa, c'è un errore (o un orrore) operativo. Punto e a capo. - - - - - 2) Il problema non è intarsio in composito o ricostruzione in amalgama; il problema è fare le cose bene. Secondo punto e a capo. - - - - - 3) NON DEVONO depositarsi residui di cibo. Terzo punto e a capo. - - - - - Per concludere: a chi rivolgersi. Se qualcuno dei dentisti che ha lavorato su di lei ha usato la diga di gomma, vada da lui; non è detto che sia un bravo dentista, ma almeno ci prova ad esserlo. Se non l'ha usata.... Significa che ha fatto in modo diverso da quello che la TOTALITA' delle università mondiali considera indispensabile per la buona pratica dentistica. A lei le conclusioni.
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Pubblicato il 28-05-2013
Sig. Fulvia controlli se chi aveva applicato l'intarsio è iscritto all'ordine dei medici e poi ci riscriva.
Pubblicato il 28-05-2013
Concordo con i colleghi, che sono stati univoci. Il filo deve passare, si deve modellare il dente in maniera corretta, si deve usare la diga, ecc...
Pubblicato il 28-05-2013
Buonasera, da quello che dice sembra che il suo problema più fastidioso sia rappresentato dalla mancanza di un corretto punto di contatto tra i due denti, per cui la consiglierei di tornare da chi ha fatto l'intarsio per correggere questo difetto. E'vero che la diga di gomma e' un ausilio molto importante per un corretto protocollo terapeutico, pero' non rappresenta la panacea .....
Pubblicato il 29-05-2013
Gentile Signora, purtroppo per il paziente è difficile valutare la qualità delle cure ricevute dal proprio dentista. è come se si dovesse valutare un ristorante degustandone i piatti senza poter sentire odori e sapori... si andrebbe alla cieca, non trova? su questo portale, nella mia pagina, trova un articolo che da alcune indicazioni su come capire se il proprio dentista "è bravo".
Pubblicato il 29-05-2013
Salve signora Fulvia, potrebbe trattarsi di un semplice errore di ricostruzione dentale.. che spesso esita in dolore gengivale.. simile a quello dentale.. le ricostruzioni sono da intendersi correttamente eseguite solo quando ristabiliscono completamente l'anatomia andata perduta e l'intimo contatto con il dente adiacente.. proprio su questo aspetto le consiglio di leggere il mio piccolo "articoletto" che parla di "otturazioni e punti di contatto" nell'area "casi clinici". Cordialmente, Gianluigi Renda
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