Il mio dottore mi ha diagnosticato una pulpite
Scritto da francesco / Pubblicato il
Salve, il mio dottore mi ha diagnosticato una pulpite su un dente (elemento 26) di recente oggetto del rifacimento di una otturazione infiltrata, ed ha programmato una cura canalare. Nello specifico mi ha applicato il batuffolo freddo facendomi vedere le stelle... il fastidio è rimasto per circa 5 minuti dato che non ho dolore in assenza di stimoli e la sensibilità si attiva soprattutto con il freddo e meno con la masticazione, volevo sapere se c'è qualche possibilità che tale processo sia reversibile. Ringrazio anticipatamente per l'attenzione. Saluti
Pubblicato il 22-07-2013
Caro Signor Francesco, no, se il suo Dentista ha diagnosticato una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica come ha giustamente programmato il suo Dentista! Solo se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata,si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono = necrosi, e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti. IL DOLORE DA NECROSI O DA FRATTURA MICROSCOPICA DI UN DENTE DEVITALIZZATO è invece sordo profondo e non pulsante. La diagnosi differenziale è però ben precisa e se il suo Dentista , come ho detto, ha diagnosticato una pulpite in atto, bisogna solo curarla come ha deciso! Un po' più di fiducia nel suo Dentista non "guasterebbe" :), caro signor Francesco!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 22-07-2013
Gentile Francesco, se il dente è stato oggetto di recente otturazione, come lei afferma, è possibile che la sensibilità termica sia un effetto normale per un certo periodo specie se la carie è abbastanza profonda e non il sintomo di una pulpite in atto. Se però il disturbo è di lunga durata è possibile lo sviluppo di una pulpite che deve essere diagnosticata con opportuni accertamenti tra i quali il test di vitalità che può dare delle indicazioni diagnostiche. Valuti anche con il suo dentista l'entità del disturbo ed eventualmente la possibilità di attendere ancora un poco prima di procedere con le devitalizzazione in considerazione del fatto che il sintomo potrebbe alleviarsi col tempo. Cordialmente
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Pubblicato il 22-07-2013
Dipende da diversi fattori- ad esempio da quanto tempo è passato fra il rifacimento della vecchia otturazione e il permanere dei disturbi.. Cioè se si rifà una vecchia ott., è normale che per un paio di settimane ci siano disturbi vari che però devono via via attenuarsi e poi scomparire. Altra ipotesi è un difetto del processo della adesione: questo dà disturbi simili a quelli descritti, e in questi casi non passa finchè non si rifà la otturazione migliorando il procedimento della adesione. Capita spesso di dover rifare otturazioni che davano fastidio per questo. Un difetto nella procedura di adesione. I sintomi che devono far pensare ad una irreversibilità del danno pulpare sono soprattutto i dolori spontanei notturni etc. Ma in ogni caso non bisogna aspettare troppo perchè sennò viene infezione e dopo la devitalizzazione è meno sicura. Diciamo che la valutazione deriva da un complesso di elementi e si dibatte fra il desiderio di non devitalizzare per evitare una devitalizzazione che si poteva evitare e la ineluttabilità alle volte di doverlo fare. Alla fine solo il dentista lo può sapere veramente bene... Assieme al paziente
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Pubblicato il 22-07-2013
Se in quei 5 minuti lei ha avuto un grande dolore allora credo che ci sia necessita' di devitalizzare il dente (di solito si agisce subito perche' 5 minuti di mal di denti non sono simpatici). Se non e' cosi' puo' essere una infiammazione reversibile
Pubblicato il 22-07-2013
Sig. Francesco questo tipo di pulpite è difficilmente reversibile.
Pubblicato il 24-07-2013
Caro Francesco, la pulpite è per definizione irreversibile! Se hai dolore spontaneo quando bevi acqua fredda, mangi cose zuccherate, e se aumenta quando ti sdrai, è proprio una pulpite ovvero un'infiammazione irreversibile della polpa (contenente il nervo). Di solito peggiora fino a diventare un dolore insopportabile. Se il tuo dentista ti ha suggerito la devitalizzazione è perchè non è più in'iperemia pulpare (solo maggiore sensibilità che potrebbe regredire).
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