3 giorni fa ho eseguito una devitalizzazione ad un dente
Scritto da Domenico / Pubblicato il
Salve a tutti, 3 giorni fa ho eseguito una devitalizzazione ad un dente, che avevo in programma da tempo di fare. In questo tempo di aspettativa il dente ha cominciato a pulsare e estendere il dolore in altri punti, sia di giorno ma soprattutto di notte e solo adesso mi sono accorto che era un caso di pulpite. Il problema è che io non l'ho detto al mio dentista prima di devitalizzarlo perchè ero all'insaputa di questa pulpite e spero che non ho fatto alcun danno non dicendoglielo. Tutto sommato, a fine devitalizzazione lui mi ha avvertito che avrei potuto provare dolore in questi giorni. Effettivamente il dolore durante il giorno è minimo, la situazione è di gran lunga migliorata e sta migliorando col tempo, ma nelle ultime due notti la pulpite s'è fatta sentire per circa un'oretta e mezza prima di addormentarmi. Insomma, la notte è presente, non come prima, ma è presente al punto di ritardare il normale sonno. Vorrei sapere se fosse una cosa normale, se guarisce da sè perchè la devitalizzazione è recente, oppure devo correre dal mio dentista. Inoltre l'antibiotico dovrei continuare a prenderlo? Grazie mille a chi risponde.
Pubblicato il 31-01-2014
Se il dente è devitalizzato la pulpite non c'è più per cui abbia pazienza qualche giorno che solitamente poi i disturbi passano. L'antibiotico lo prenda solo se indicato dal suo curante. Cordiali saluti
Pubblicato il 31-01-2014
Caro Signor Domenico, stia tranquillo, dato che la devitalizzazione era già stata pianificata, significa che il suo Dentista aveva già diagnosticato una iperemia passiva che evolve in pulpite. Ai fini della terapia endodontica poi non ha nessuna influenza che sia "esplosa" la pulpite! Le spiego che il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente (iperemia passiva) e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata,si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono = necrosi,e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI O DA FRATTURA MICROSCOPICA DI UN DENTE DEVITALIZZATO è invece sordo profondo e non pulsante. La diagnosi differenziale è però ben precisa e se il suo Dentista , come ho detto, ha diagnoticato una iperemia passiva iniziale o in atto, senza spiegare nulla e che è già stata curata con la terepa endodontica come ha deciso! Un po' più di fiducia nel suo Dentista non "guasterebbe" :), caro signor Domenico!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Estetica Dentale e del Sorriso e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 31-01-2014
Sig. Domenico, la diagnosi di pulpite è molto complessa e non è certo un autodiagnosi che fa il paziente. Il paziente deve limitarsi a rispondere correttamente alle domande anamnestiche, che nel suo caso stava nella descrizione della sintomatologia. Di norma quando si prescrive un farmaco il medico scrive anche la posologia e lei deve attenersi a questa, senza chiedere ad altri che non conoscono nulla del caso se deve continuare. Una telefonata al suo odontoiatra le chiarirà tutto con semplicità e senza altre confusioni.
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Pubblicato il 31-01-2014
E' normale avere ancora un pò di sensibilità, ma non è più pulpite, bensì una lieve parodontite apicale da "trauma".
Pubblicato il 31-01-2014
Gentile paziente, non è Lei che deve dire al dentista cosa ha, ma lui che con la visita, l'anamnesi e gli esami strumentali deve fare diagnosi. la pulpite è, normalmente, la più facile da curare poiché "basta eliminare la polpa" (cioè effettuare la terapia canalare o "devitalizzazione"). Se il problema è solo quello con la cura passa quasi sempre immediatamente. Se il dolore consiste in una sensibilità agli stimoli di caldo e freddo (tipici della pulpite) occorre indagare altri denti perché il dente devitalizzato non ha più questa sensibilità. Se c'è invece un interessamento della zona intorno alla radice allora può servire qualche giorno in più. Tutto ciò a condizione che la terapia sia stata eseguita correttamente (guardi l'articolo "endodonzia" scritto su questo portale).
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Pubblicato il 01-02-2014
Gentile sig. Domenico, non si chiude un dente se c'è il rischio che faccia male, ma solo quando è completamente asintomatico. Cordiali saluti
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