Questo tipo di sintomi si può sperare che regrediscano?
Scritto da DAVIDE / Pubblicato il
Ho letto alcune risposte relative alla necrosi del nervo dentario e vorrei saperne di più. Nel mio caso il dente è stato otturato con un intarsio circa 35 anni fa, da qualche mese la sensibilità del dente è sia al freddo che al calore ed il senso di fastidio permane per vari minuti anche dopo la sospensione dello stimolo se questo è stato prolungato per uno o due minuti. Il mio dentista ipotizza che la situazione possa essere stata favorita dal mio bruxismo notturno e diurno (stringo i denti e li traumatizzo) Spera che ripristinando l'uso di un BYTE rigido che non usavo più da anni la situazione potrebbe migliorare evitando così la devitalizzazione. La domanda è se questo tipo di sintomi si può sperare che regrediscano, oppure, come leggo in altre risposte ho letto, la situazione è destinata inevitabilmente solo a peggiorare. Grazie. ( tra le cure ipotizzabili non escluderei quelle omeopatiche se servono in questo caso)
Pubblicato il 26-03-2014
Caro Signor Davide, la devitalizzazione non ha niente a che vedere col bite ed il bite non ha niente a che vedere con l'impedire la devitalizzazione! Si deve fare una Diagnosi Clinica per valutare la vitalità della polpa del dente e stabilire se esiste una iperemia attiva o iperemia passiva, ossia con danno arterioso o danno venoso, oppure se si tratta di pulpite e di Necrosi e di Sindrome Radicolare della polpa e solo allora programmare la relativa terapia che non ha niente a che vedere con un Bite! Non dimenticando una doppia Visita Parodontale. Visite intervallate da una preparazione iniziale con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perchè è stato escisso il tessuto di granulazione presente, avendo attuato nella preparazione iniziale parodontale un Curettage e Scaling e Root Planing, dato che la sua età di 63 anni è la è la più colpita dalla Parodontite! Poi se ci fossero precontatti gnatologici nelle tre disclusioni, allora bisogna provvedere con un molaggio selettivo. Se ci fossero patologie Gnatologiche più serie, allora servirebbe, ma solo per esse, un Bite. Il trattamento delle disfunzioni masticatorie sia come concetto statico che soprattutto dinamico necessita un approccio diagnostico differente nelle varie patologie che ne possono essere causa! Il discorso è molto "sottile" sfuma nella filosofia delle disfunzioni neuro muscolari , occlusali e della Articolazione Temporo Mandibolare e non lo si può spiegare in due parole, tra l’altro consigliandola su cosa sia meglio, senza averla visitata clinicamente …studiandone il caso di persona. Sappia che in ogni caso tra le terapie occlusale c'è il Bite Plane, che deve essere ben realizzato da persona competente, sembra una "sciocchezza" ma non lo è anzitutto è buona regola posizionarlo sulla arcata superiore che è l'unica arcata FISSA perchè solidale con la base cranica, ma a volte va posizionato sulla arcata inferiore, dipende dalla diagnosi e da quello che vogliamo ottenere e poi devono essere studiati i piani inclinati in gradi rispetto al piano occlusale e deve essere valutato lo spessore con cui farlo, ossia di quanto deve impedire la chiusura della arcata inferiore è la mandibola che deve in continuazione cercare una chiusura che non può trovare col bite, così si riposa tutto il complesso sistema neuro muscolare e le articolazioni temporo mandibolari il cervello, per così dire, in questo modo dimentica la posizione errata patologica memoriata da esso e si può trovare anche così la nuova posizione della mandibola, quella "buona","corretta", il bite infatti può essere terapeutico sintomatico e diagnostico e, una volta trovata la nuova posizione della mandibola, si eseguono dei rilievi clinici che permettono di impostare una terapia definitiva di riequilibrio occlusale. Ma il Bite non è la cura per il bruxismo se non è usato a tal fine!Tutti i bite non sono uguali e soprattutto non tutti i Dentisti sanno come usarli e quindi cosa ottenere con il loro uso! Le lascio una foto, dove vedrà in basso anche un arco facciale di trasferimento, essenziale per rilevare i rapporti spaziali delle sue arcate con la base cranica e per il montaggio dei suoi modelli di studio su un articolatore a valore medio per studiare la gnatologia della sua bocca e la sua clinica e le sue articolazioni con angoli di spostamenti come l'angolo o movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente!Il movimento di lateralità è bene studiarlo anche clinicamente con la palpazione perché è determinato dalla contrazione dello pterigoideo esterno del lato opposto a quello verso cui si sposta la mandibola. Un dolore durante questa palpazione indica una contrattura del muscolo e quindi la presenza di una patologia articolare. Palpazione che va fatta non solo in lateralità ma anche in apertura. Solo così si può arrivare ad una corretta DIAGNOSI che porta poi ad una terapia. Ci sarebbe tanto altro da dire ma penso di essere già stato esaustivo per farle avere un'idea di cosa sia la Gnatologia e il suo "disturbo"! Le lascio un Poster dimostrativo di una analisi podometrica statica, di un arco facciale con articolatore a valore medio e di diversi tipi di bite in uno studio Gnatologico come conduco di solito nel mio Studio! Sperando di averle dato informazioni utili, cordialmente la saluto
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Pubblicato il 26-03-2014
Sig. Davide, controlli se chi opera su di lei è iscritto all'ordine dei medici, poi probabilmente non ha ben interpretato le ipotesi del suo odontoiatra perché la sensibilità termica non è data dalla patologia articolare. Le consiglio di farsi mettere tutto per iscritto e di rassegnarsi che un intarsio dopo 35 anni può essere sostituito.
Pubblicato il 26-03-2014
Buongiorno la sua problematica non è così semplice come crede, la sua risoluzione chiede tempo e forse può evolvere anche con la inevitabile devitalizzazione, puo risolversi spontaneamente come evolvere in pulpite e di conseguenza la devitalizzazione. Quello che stra facendo va bene e monitorizzi l'evolversi dei sintomi andando dal suo medico che saprà spiegarle cosa fare.
Pubblicato il 26-03-2014
La sintomatologia da lei descritta è quella di una pulpite irreversibile per la quale è necessario eseguire una devitalizzazione.
Pubblicato il 26-03-2014
Il bruxismo, di per sè, aumentando il carico articolare - masticatorio ed occlusale, può portare a problematiche varie sia all'articolazione che alla dentatura stessa. Ma, a meno che lei questo intarsio non se lo sia letteralmente consumato tanto da arrivare in prossimità della polpa dentale, gli stimoli termici non deriveranno da quello (il bruxismo, nel tempo, porta all'usura dentale e ad una progressiva consunzione dei tessuti dentali stessi, fino a richiedere, nei casi più gravi, la devitalizzazione degli stessi per iper-semsibilitá lamentata dal paziente sugli stessi...quindi rappresenta una causa di un processo di consuzione che si è creato nel tempo ed in quanto tale non recuperabile: il dente usurato iper -sensibile si devitalizza di prassi). Nel suo caso, probabilmemte, dato che è passato moltissimo tempo da quando ha fatto l'intarsio (35 anni è un ottimo risultato per un restauro indiretto, glielo garantisco), e visti i sintomi riportati, con ogni probabilità sarà un restauto iper- infiltrato: cioè nei micro - spazi che si sono venuti a creare fra intarsio e dente, i batteri responsabili della carie, sono penetrati ed hanno probabilmente raggiunto la polpa dentaria. Il tutto può essere, in qualche modo, aggravato dal bruxismo (lei va a sovraccaricare un dente in difficoltà già di suo, diciamo), ma non credo che il bite risolverà questa sua iper-sensibilità, bensì sarà opportuno devitalizzare il dente e ri-fare l'otturazione. Sull'omeopatia non mi pronuncio perchè sono piuttosto ignorante in materia.
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Pubblicato il 27-03-2014
E' molto difficile; possono restare così per molto tempo, senza aumentare di intensità, ma prima o dopo bisognerà intervenire con una terapia canalare prima che la polpa canalare vada in necrosi con conseguente granuloma, ciste apicale ecc. ecc.
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