Ho eseguito una devitalizzazione di un molare
Scritto da elisabeth / Pubblicato il
Salve due anni fa ca. ho eseguito una devitalizzazione di un molare e relativa canalare per un inizio di granuloma. Dopo due anni la radiografia mostra un granuloma apicale molto esteso. Il secondo dentista mi ha mostrato che sotto il dente infatti si vede una macchia nera molto grande e profonda. Secondo la sua opinione è opportuno levare il dente perché con un infezione così profonda difficilmente un secondo intervento di pulizia potrebbe funzionare. A suo parere però sarebbe meglio aspettare e tenere la situazione monitorata. Mi sono molto meravigliata della sua risposta e mi sono sorti dei dubbi. Si tratta di una operazione particolarmente difficile e magari non se la sente di farla (sottinteso vai da un altro?). Che possibili conseguenze ci possono essere in un simile intervento? credevo fosse "routine". Il dente è praticamente pieno di pastina (si vede la radice piena di pasta che scende in profondità)percui serve più che altro da ponte (ha solo l'involucro) e pertanto non sarei così contrariata ad estrarlo se questo può dare un risultato più sicuro e meno dispendioso. Non ho malattie, non prendo farmaci e apparte una mandibola piccola ed i denti storti davanti, qualche piccola carie già curata, non mi sembra di essere un caso particolare. Non é peggio aspettare tenedosi l'infezione?
Pubblicato il 29-05-2014
Si può tentare un ritrattamento canalare. Se dovesse fallire ancora, si può curarlo per via retrograda (chirurgicamente), ma la difficoltà dipende dalla posizione del dente (superiore, inferiore, accessibile o meno ecc.) e dalle capacità del chirurgo.
Pubblicato il 29-05-2014
Cara Signora Elisabeth, buongiorno. Un inizio di granuloma non "esiste". O è granuloma o non lo è. Forse avrà inteso dire una "iniziale sofferenza periapicale"! Questo solo per precisione. Mi chi mai lo avrebbe detto che un ritrattamento endocanalare non funzionerebbe, ma scherziamo veramente?! No non è difficile. A parte il fatto che non esiste il "facile" o il "difficile" ma esiste quello che si sa" fare" e quello che "non si sa fare", la terapia è "semplice", deve essere precisa ma è semplice. Bisogna solo vedere se è trattabile endodonticamente per via ortograda normale o per via retrograda chirurgica! Aspettare tenendosi l'infezione, assolutamente no. Sia per le patologie locali che si aggraverebbero e sia per quelle sistemiche che potrebbero derivarne come le malattie focali. Cerco di dirle due parole su entrambe le "questioni". Partiamo dalla terapia canalare: Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Le spiego. Bisogna valutare la Vitalità dei denti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Le spiego meglio:il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata,si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono = necrosi,e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti, che in pratica è la sua patologia! Le lascio un Poster di una Retrograda! E veniamo alle malattie focali: le malattie focali che sono malattie di organi sistemici a distanza come Cuore con Endocarditi batteriche, I Reni con Glomerulonefriti, l'occhio con Uveiti o altre Flogosi etc e possono, se trascurate essere gravi perchè diventano autoimmuni e quindi automantenentesi se non le si diagnosticano in tempo! Ma, per completezza dirò che la etiopatogenesi delle malattie focali prende origine da "Qualsiasi cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", ossia da retto, intestino, apparato gastroenterico, vie biliari, fegato, pancreas,faringe stomaco, orecchio esterno, medio ed interno, seni paranasali, vie respiratorie come faringe, laringe, trachea, bronchi, polmoni etc. Tra queste cavità comunicanti con l'esterno c'è la cavità orale con le sue infezioni, in particolare tasche parodontali e osteolisi periapicali trascurate e non curate adeguatamente! Però sono malattie rarissime e hanno sintomi prodromici molto particolari e ben precisi che qualsiasi Dentista o Medico o Specialista Internista conosce! Non li dico perchè se no si suggestiona e potrebbe falsare i sintomi inconsapevolmente! Ne parli col suo Dentista che valuterà tutto clinicamente! Rimanere con una infezione in bocca "che è appunto una cavità comunicante con l'esterno", può esporla alle malattie Focali come descritto. Questo a prescindere dalla patologia locale! Cari saluti e si faccia curare! I denti sono un "Patrimonio prezioso che non bisogna perdere in un modo così banale e superficiale, me lo lasci dire, visto che chiede!
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 29-05-2014
Cara sig.ra Elisabeth, come potrà ben capire senza l'ausilio di immagini ragiografiche non è possibile darle una risposta seria e circostanziata. In generale posso dirle che con una buona copertura antibiotica l'estrazione può essere effettuata tranquillamente. Le suggerisco, comunque, di postare una rx(endorale se è possibile) per poter valutare la posizione del dente e la sua condizione endo paradontale e per poter meglio valutare il da farsi. Cordiali saluti
Pubblicato il 29-05-2014
Aspettare non ha senso davvero: o si risolve l'infezione tramite una nuova devitalizzazione (ritrattamento, se ipotizzabile e se funzionerà) o con la chirurgia (apicectomia se possibile, che però non sempre risolve) oppure si toglie il dente e l'infezione. Nessuno deve stare con una infezione in bocca... Il ritrattamento alle volte non riesce, o riesce solo se fatto da specialisti in endodonzia (non esiste una vera specializzazione, ma si tratta di colleghi particolarmente abili in questo, che usano strumenti sofisticati come il microscopio ingranditore)
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 29-05-2014
Fare diagnosi senza alcuna radiografia è piuttosto ostico, quindi, come hanno fatto i miei colleghi fino ad ora, posso darle alcune indicazioni di massima. Sul suo molare con relativo granuloma - cisti piuttosto esteso, già precedentemente trattato endodonticamente, può tentare fondamentalmente tre strade: ritrattamento endodontico ortogrado (tradizionale), cioè in pratica i canali radicolari vengono nuovamente strumentati - lavati - detersi - asciugati fino ad ottenere un buon sigillo apicale (in questo modo si eliminano i microbi responsabili, con le loro tossine, dell'infezione peri-apicale e questa cessa di esistere); ritrattamento endodontico retrogrado (chirurgico), qualora non fosse possibile accedere per via tradizionale ed il collega optasse per un recupero del dente (valutandolo come possibile); estrazione dell'elemento dentario, con accurata pulizia dell'alveolo e rimozione del granuloma - ciste presente. Rimanendo su quest'ultima opzione che sembra interessarla maggiormente, sicuramente più economica (sulla sicurezza non cambia nulla), salvo situazioni clinico - anatomiche molto particolari (che da quello che ho capito, non dovrebbero riguardarla), l'estrazione si per sè è un intervento di "routine" che si esegue sotto copertura antibiotica e non comporta in linea di massima nessuna conseguenza negativa. Parola d'ordine: NON ASPETTARE.....le infezioni nel cavo orale, devono essere rimosse (i batteri responsabili delle stesse, oltre a danneggiarle lo status orale, possono entrare in circolo ed aggredire altri organi causando anche pericolose "malattie focali" cioè con origine da cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno compresa ovviamente la bocca), in un modo o nell'altro che valuterà insieme al suo dentista, ma devono essere rimosse.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 30-05-2014
Sig. Elisabeth, controlli se chi opera su di lei è iscritto all'ordine dei medici.
Pubblicato il 31-05-2014
Cara signora non c'e' assolutamente niente da aspettare....si metta nelle mani di un bravo dentista che di endodonzia ci capisca e che non gli viene neanche in mente di estrarre il dente per mettervi un impianto.... qualora il trattamento di elezione(ricanalizzazione+medicaz con CaO*lavaggi canalari frequenti con ipoclor. di sodio) non vada a buon fine allora e solo allora si puo' pensare alla seconda possibilita'di terapia (chirurgia con otturaz retrograda(intervento sull apice del dente)- come terza possibilita' c e' l impianto---purtroppo troppo spesso tanti colleghi tagliano corto e vanno subito all ultima opportunita'; per questo cosa dirle? non c e moralita' professionale nello scartare due altre opportunita' terapeutiche molto valide e dai risultati strabilianti fino ad ottenere il mantenimento in bocca del proprio dente( che e' il bene piu prezioso)-in piu Le aggiungo non si tenga una carica microbica che puo' nuocerLe per la Sua salute, qiundi metta rimedio a quella macchia scura periapicale- Buona fortuna (la fortuna ce la facciamo noi stessi con le nostre scelte ed i nostri comportamenti..) e cordiali saluti
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 03-06-2014
Va ritentata la devitalizzazione,se nei canali esistono delle ostruzioni che impediscono di giungere con la chiusura canalare in apice bisognerà procedere all avulsione dell elemento
Dentista Toscana, Pistoia
Vedi la scheda
Dentista Campania, Salerno
Vedi la scheda
Dentista Lazio, Roma
Vedi la scheda
Dentista Veneto, Treviso
Vedi la scheda
Dentista Lombardia, Milano
Vedi la scheda