Davvero non esistono ancora alternative all'estrazione?
Scritto da jonathan / Pubblicato il
Buongiorno, circa 4 anni fa ho dovuto effettuare sul primo molare in basso a dx (46) un ulteriore trattamento canalare a seguito di un precedente a causa della presenza di un focolaio batterico. All'epoca non mi procurava nessun dolore ma mi fu consigliato di intervenire. Il trattamento ha avuto effetti positivi per questo periodo ma la scorsa settimana a seguito di fastidiosi dolori identificabili proprio in quella zona sono tornato dal mio dentista per una radiografia. Il risultato è stato quello che temevo: recidiva dell'ascesso sulla parte apicale di una radice e sentenza funesta. In questo momento sono sotto cura antibiotica con augmentin 1 gr. La domanda è davvero non esistono ancora a tutt'oggi alternative all'estrazione? data per scontata la cura maniacale che ormai da anni riservo all'apparato dentale come può essersi verificata un'ulteriore ricaduta in una regione che avrebbe dovuto essere occlusa dal cemento inserito nei tubuli? capisco che potrà apparire stupido ma prima di farmi togliere un dente anche se ormai "morto" vorrei percorrere tutte le strade possibili. Come se non bastasse al trauma psicologico si somma quello estetico visto che sempre secondo il professionista da me interpellato potrò riposizionare il suo sostituto artificiale non prima di 4 mesi. Sono letteralmente terrorizzato tanto che la capsula in zirconio che è da tempo onta della mia bocca adesso è diventata un feticcio da difendere a tutti i costi. Se fosse necessario posso procurarmi la radiografia in questione grazie mille
Pubblicato il 08-10-2014
Caro Signor Jonathan, buongiorno a Lei. Se dopo il ritrattamento endodontico si è riformata una zona di osteolisi con ascesso, evidentemente qualcosa non va nella terapia canalare o nelle radici del molare. Ci possono essere microfratture, rare o canali accessori ben rappresentati che si diramano con angoli "impossibili" specialmente nel probabile delta apicale o lesioni del pavimento della camera pulpare. Dato per scontata la Serietà e Preparazione del Dentista, avrà potuto escludere tutte queste anomalie, tranne forse quella di canalicoli laterali non valutabili radiologicamente neanche con le Rx endorali che sono le Rx più adatte, non certo con una OPT (panoramica). L'unico modo di ritrattare il dente per chiudere anche questi canalicoli laterali è usare la tecnica endodontica di Schilder, molto sofisticata che io e mia figlia adoperiamo in Studio di regola, salvo eccezioni! Non è una tecnica moderna perché ha diversi decenni ma è la migliore in assoluto, questo per parlare al suo "concetto di modernità"! Non tutto il Moderno è migliore dell'"antico"! Almeno così la penso io! Ci sono tecniche insuperate come quella di J. Schreinemakers per la costruzione delle protesi rimovibili totali che esiste da molti decenni. Come vede credere che il moderno sia sempre migliore dell'antico è sbagliato e discutibile! Il problema è che sono tecniche complesse, sofisticate e che non tutti sanno fare! In ogni caso è il Dentista che l'ha in cura che sceglie il tipo di tecnica più idonea al suo caso clinico. Io ho parlato solo in senso lato e per rispondere ad una sua richiesta. La seconda via è quella della cura endodontica retrograda, accedendo chirurgicamente all'apice e trattandolo per via appunto retrograda e sigillandolo poi con MTA o Amalgama d'argento chirurgica priva di Zinco, che non è idroscopica! Terza soluzione, se la patologia partisse solo da una delle due radici e non fossero giudicate praticabili le suddette terapie, si potrebbe estrarre la radice in causa, lasciando l'altra e preparando la mezza corona restante con una preparazione protesica particolare che si chiama differenziata approfondendo il "barrelling-in" su tutta la circonferenza della corona. In questo caso per avere una elasticità e durezza giusta della corona, la struttura metallica dovrebnbe essere, sotto la porcellana, in oro-platino! Ma pochi sanno lavorare l'oroplatino porcellana! Il materiale protesico si sceglie in base alle funzioni che deve avere. Sappia solo che ci sono Leghe Auree a basso contenuto d'oro e altre ad alto contenuto d'oro! Ce ne sono altre a bassissimo contenuto ed altre ad altissimo contenuto! Dipende da cosa si vuole avere come risultato protesico! Volendo proprio fare i pignoli, in metallurgia protesica si definisce una lega aurea se ha una percentuale di oro dal 50,01% in su e più si avvicina al 100% e più è alto il suo contenuto. Di solito il Platino c'è in leghe con percentuali di oro dal 90% in su, ma non sono regole "legali"!Poi si può dire che più oro giallo c'è e più tenere ed elastica è la lega, con l'oro bianco è già meno tenera ma con l'aggiunta di platino diventa più elastica e con invece l'aggiunta all'oro bianco senza platino, di Palladio , la lega diventa più rigida e dura! Altra durezza ha per esempio lo Zirconio porcellana. Insomma il Dentista Protesista sceglie il tipo di materiale più adatto alla situazione clinica cercando di accontentare anche i desiderata del paziente!Spero di averle fatto cosa gradita e risposta a quanto è nelle sue capacità di paziente, recepire! Legga nel mio profilo "Le protesi dentali fisse Excursus su i vari tipi di protesi fisse. Consigli e suggerimenti per i pazienti". Le lascio un Poster di una terapia endodontica Retrograda. Cari saluti
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Pubblicato il 08-10-2014
Buongiorno, io prima del l'estrazione, farei eseguire un rittrattamento canalare, da un bravo endodontista, come le ha spiegato il collega potrebbero esserci dei canali laterali, che hanno causato il problema, ma prima di privarla di un dente penso valga la pena di fare appunto eseguire una nuova terapia canalare
Pubblicato il 08-10-2014
Senza radiografie e senza visita clinica, le poso rispondere che il suo dente potrebbe essere recuperabile, oppure no. Sicuramente la prognosi non sarebbe certa, ma si potrebbe tentare un ritrattamento endodontico per via ortograda tradizionale (o meglio, un ulteriore ritrattamento endodontico utilizzando medicazioni intermedie) oppure un trattamento retrogrado (accesso chirurgico all'apice con otturazione retrograda). Il tutto senza sapere se vi sono fratture radicolari, coonvolgimento della forcazione, perforazioni etc etc. Dipende sì dalla sua volontà, ma anche dalla disponibilità del Collega e dalla consapevolezza che questo tipo di ritrattamenti possono dare grandi risultati ma anche avere prognosi sfavorevole (quindi possono rappresentare una spesa inutile). Tenga conto che, nel caso si estraesse il dente, sarebbe necessario attendere forse anche di più prima dell'inserzione di un impianto: rigenerazione dell'osso alveolare, attesa di 3/4 mesi, e solo successivamente inserzione dell'impianto, con attesa di altri 3 mesi prima di caricarlo protesicamente (protocollo standard e sicuro in questi casi).
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Pubblicato il 08-10-2014
Ha ancora due possibilità prima dell'estrazione: la prima è la cura retrograda, cioè attraverso gli apici raggiunti chirurgicamente; la seconda ed ultima possibilità è il reimpianto intenzionale con terapia retrograda eseguita sul dente estratto fuori dalla bocca per poi reimpiantarlo immediatamente. Nessuna delle due opzioni è facile e dà un risultato garantito al 100%; se trova un dentista capace, potrebbe tentare queste vie.
Pubblicato il 08-10-2014
Sig. Jonatha, se la sentenza di malato terminale proviene da un odontoiatra iscritto all'ordine dei medici, penso che si possa fare gran poco che abbia una predicibilità di durata nel tempo.
Pubblicato il 08-10-2014
Certamente se ci manda una rx possiamo forse dirle se si può recuperare o no. Non capisco bene perchè bisogna poi aspettare 4 mesi. Per un impianto si, ma se sceglie il ponte, si può mettere un ponte provvisorio il giorno stesso della estrazione che speriamo non si debba fare...
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