Il molare è da togliere a questo punto?
Scritto da Jennifer / Pubblicato il
Salve ho un problema, vi racconto tutto dall inizio. Ho fatto una rx dove è risultato che avevo due granulomi all'apice delle radici (spero sia comprensibile quello che ho scritto) su un molare già devitalizzato 5 anni fa e che da poco si è rotto nuovamente. Il mio dentista mi dice che non sa se riuscirà a salvarlo ma che ci avrebbe provato, inizia la terapia con degli aghi e mettendo della medicina nei canali con uno strumento e poi chiude tutto provvisoriamente, i giorni successivi passo le pene dell inferno per il dolore. ..dopo due settimane torno e per la seconda volta fa la stessa procedura e poi chiude tutto definitivamente con una ricostruzione, mi dice che se mi farà ancora male dovrà toglierlo...ora mi fa di nuovo un male terribile e mi si è formata nella parte interna della gengiva un bozzo molto dolorante. ..il prossimo appuntamento è fra altre due settimane, posso aspettare? Il molare è da togliere a questo punto? Mi posso fidare di questo dentista per come ha agito nella mia situazione? scusate se chiedo consigli ma sono in cura con dentista privato convenzionato con la mutua perché non posso permettermelo e non avevo mai avuto a che fare con lui
Pubblicato il 10-11-2014
Mi sembra che stia peggiorando e se nonostante le terapie sotto diga come devono essere eseguite il problema non si risolve e questo al max in 2-3 sedute dovrebbe avvenire, temo l'estrazione sia indispensabile
Pubblicato il 10-11-2014
Cara Signora Jennifer, buongiorno a Lei. "passa le pene dell'inferno" perché è stato chiuso non usando materiali idonei come le spiegherò poi e con tempistiche terapeutiche non corrette. Due settimane sono enormemente troppe tra una seduta e l'altra. Pensare di "togliere" il dente, così solo perché c'è dolore non è corretto. Io non sono qui per giudicare ma dal momento in cui Lei si rivolge a me ed io rispondo, lei diventa mia paziente per un consulto Medico Odontoiatrico ed ho il Dovere Professionale e Deontologico di risponderle al meglio e soprattutto dicendo le cose come stanno. Mi dispiace dover contraddire il suo Dentista e mi scuso con Lui e con Lei gentile Signora. Le spiego: Grave ciò che è stato fatto, perché se si lascia il dente in necrosi chiuso con medicazione non similosmotica, come spiegherò qui sotto. La pressione che si forma nel dente chiuso, senza sfogo, per il catabolismo del batteri per lo più anaerobi gram negativi implicati nell'infezione, è talmente gravosa ed intensa da scatenare dolori insopportabili! Spero che le abbia prescritto anche una terapia di copertura antibiotica adeguata! Ma il suo Dentista non le spiega le cose? Cos'è non parla? Scusi la battuta ma sottolineo che è dovere di ogni Medico spiegare al proprio paziente ciò che gli sta capitando: questo fa parte del tanto famoso quanto "dimenticato" Consenso informato! Grave perché il dente lasciato aperto o con una medicazione parzialmente aperta farebbe si che uscisse la pressione dovuta al formarsi del gas del catabolismo microbico che è sì la causa del dolore per compressione delle terminazioni nervose e con l'uscita di questo gas esce, non si crea pressione e non si crea dolore! Però, e qui sta il GRAVE, entrano altri microbi nel dente che aggravano l'infezione! Per questo, personalmente uso chiudere il dente in una seduta o se in più sedute, chiudere provvisoriamente con una sorta di membrana simil osmotica che fa uscire il gas e non fa entrare i microbi! Ma questa è alta Odontoiatria!" Anche se il Dentista è convenzionato non lo esime dal dover fare terapie di qualità! E' una sua scelta quella di essere convenzionato e quindi non è una attenuante. Pur non avendo presente la sua situazione clinica, l'esperienza mi costringe a dirle che è altamente improbabile che il dente non possa essere curato e che debba essere estratto. Però non la vedo clinicamente ed anamnesticamente e semeiologicamente e quindi tutto è possibile "anche l'improbabile"! Cari saluti e mi scuso ancora col suo Dentista e con Lei ma Lei ha Chiesto ed io ho dovuto rispondere, come le ho spiegato!
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Pubblicato il 10-11-2014
Gentile Signora, di solito è abbastanza semplice sapere se il ritrattamento ha avuto effetto o no. Basta eseguire qualche radiografia endorale per verificare se il canale o i canali sono stati ritrattati in maniera adeguata fino all'apice del dente. .Non si può e non si deve procedere per tentativi ma è necessario effettuare una corretta diagnosi ed una giusta terapia. Cordialmente
Pubblicato il 10-11-2014
Si fidi, ha agito bene.
Pubblicato il 10-11-2014
Purtroppo la parola "dentista convenzionato con la mutua" , figura comunque importante per i meno abbienti, è spesso (non dico sempre) sinonimo di superficialità nei trattamenti e di minor attenzione rispetto ad un dentista privato tradizionale. Non avendo radiografie non posso farle una prognosi nè una diagnosi su questo dente. Ovviamente si deve cercare di fare l'impossibile per salvarlo, ma chi deve farlo è il Dentista che l'ha in cura. Preferisco non esprimermi su quello che ha fatto e che "non" le ha detto
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Pubblicato il 10-11-2014
Sig. jennifer, per quanto ne so "dentista privato convenzionato con la mutua" sono figure dove spesso troviamo pagamenti anticipati e cure differenti dove non si riesce contattare quando si vuole l'odontoiatra o che non sempre si ritrova lo stesso operatore e spesso si spendono le stesse cifre di un normale privato, perchè dalla convenzione non arrivano euro e i costi si mantengono. Le consiglio una visita dal Dott. Petti che opera nella sua zona che le farà capire molte cose.
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Pubblicato il 11-11-2014
E' difficile rispondere senza vedere una rx. Il ritrattamento endodontico ha una percentuale di insuccesso, ma esistono anche altre procedure come l'apicectomia che possono migliorare la prognosi di un elemento dentale.
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