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Domanda di Fistola

Risposte pubblicate: 6

Un'ora fa mi sono recata dal dentista perché accusavo un fastidio ad un dente (primo molare) il quale era già stato curato due anni fa.

Scritto da Valentina / Pubblicato il
Buongiorno. Un'ora fa mi sono recata dal dentista perché accusavo un fastidio ad un dente (primo molare) il quale era già stato curato due anni fa. Il dente era stato devitalizzato da un altro dentista molti anni fa ma la devitalizzazione non era stata fatta in modo corretto. Il dente si era infettato completamente, infatti mi causò una fistola nella gengiva interna. Questo "nuovo" dentista me lo aveva curato, ma mi ha sempre detto che era un dente con la radice malata e che sarebbe potuto accadere che si infettasse di nuovo. Da qualche giorno accusavo un dolore alla gengiva se la toccavo con la lingua, oggi mi sono recata dal dentista e, dopo avermi fatto una radiografia, mi ha detto che era da riaprire. Adesso me l'ha pulito e disinfettato, ma volevo porvi una domanda. Adesso me l'ha lasciato completamente aperto e il prossimo appuntamento è settimana prossima. Sto assumendo un antibiotico due volte al giorno. Ma la mia domanda è: anche se mangio o bevo non accade niente? Il dente è aperto! O devo fare attenzione? E poi l'assistente mi ha detto che devo, dopo mangiato, fare degli sciacqui con un bicchiere d'acqua con dentro dell'acqua ossigenata... In che senso? L'acqua ossigenata non serve per curare le ferite? E poi è normale che mi dia un pochino di fastidio e che abbia in bocca un costante cattivo sapore? Questi quesiti mi sono venuti in mente solo ora, e così provo a chiedere a voi un parere esterno. RingraziandoVi anticipatamente, porgo distinti saluti.
Salve Valentina. L'approssimazione in medicina e non solo, è un brutto vizio che non rende giustizia di una professione fatta di regole chiare e precise. il suo dente probabilmente non potrà essere salvato. O forse si. Un ritrattamento endodontico, ovvero la cura di un dente già trattato, è una terapia da effettuare con scrupolo assoluto. ecco perchè spesso ci si impiegano ore prima di chiuderlo definitivamente. Le sedute però, necessitano di chiusura con paste provvisorie per evitare che si insidino batteri che nel cavo orale sono abbondantissimi. Altre volte invece, per drenare un ascesso in corso, e solo in questo specifico caso!, si può lasciare aperto un dente (per 1-2 giorni) a patto che venga dato al paziente un elenco di regole ben chiaro da seguire. Come ad esempio di avere l'accortezza di porre del cotone all'interno della cavità dentale, prima di ogni pasto..per poi toglierlo e sciacquare con acqua e sale, colluttorio e via discorrendo. insomma, trattare la bocca come se fosse la "sala sterile di un ospedale".. sono dell'idea che un altro parere odontoiatrico sia necessario. cordialmente, gianluigi renda. PS: negli studi dentistici, le assistenti assistono il dentista e sterilizzano i ferri.. non danno indicazioni alcune su medicazioni e quant'altro. In bocca al lupo.
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Scritto da Dott. Gianluigi Renda
Castrovillari (CS)

Cara signora Valentina...dice molto bene...molto professionalmente e molto saggiamente il caro collega Dr. Renda... ed io aggiungo, salvo casi particolarissimi e rarissimi come già detto dall'amico Renda, UN DENTE IN TRATTAMENTO ENDODONTICO NON VA MAI LASCIATO APERTO E NEANCHE CHIUSO...non aperto perchè si infetta ulteriormente con nuove popolazioni batteriche e non chiuso perchè la pressione creata dal gas che si forma per il catabolismo dei microbi, crea pressione in una camera inespansibile come è il dente e crea un dolore insopportabile e non gestibile....quindi che si fa? = semplicissimo...le spiego:...........................................bisogna procedere così: 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intra muscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì....la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana osmotica per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi dolore! E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana osmotica... 5-infine in terza seduta si chiude il dente. ... se per disgrazia ci fossero problemi veramente insormontabili per una terapia canalare quasi impossibile...però possibile)...allora si curerebbero le radici per via retrograda ossia entrando nel dente dagli apici per via chirurgica e poi sigillando gli stessi con vari materiali chi preferisce l'amalganma chirurgica priva di zinco chi altri particolari cementi chirurgici...curato così...il dente si salva ne stia certo! basta essere esperti endodontisti e chirurghi endodontici ... o più generalmente basta essere eccellenti Dentisti!!!!! ................ Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Valentina, esistono cure endodontiche che possono essere anche non condivise, ogni professionista si assume le proprie responsabilità, l’importante è che la cura vada a buon fine, poi i mezzi e i metodi possono variare, secondo i singoli casi. L'acqua ossigenata di norma ha un uso esterno, ma in alcuni casi può essere utilizzata nel cavo orale con le opportune precauzioni. Le consiglio di richiamare il dottore che le ha praticato le cure e chiedere delucidazioni in merito.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Valentina, immagino il suo imbarazzo nel leggere due opinioni così diverse come quelle espresse dai miei due colleghi Petti e Renda, considerando poi che Lei ha ricevuto un trattamento endodontico e non sa se le modalità siano state corrette oppure no. Mi permetto anch'io di esprimerle un parere, promettendole sin d'ora di non complicarLe ulteriormente la vita. Personalmente condivido l'operato del suo dentista e quanto già sostenuto dal collega Renda, mi pare evidente che il collega che le ha aperto i canali del dente ha notato una fuoriuscita di materiale purulento che avrebbe comunque ostacolato qualunque tipo di medicazione si desiderasse fare, provi a immaginare un vulcanello che erutta lava, proprio non riuscirebbe a ottenere una decontaminazione dei canali ed una medicazione (anche provvisoria) efficace. Personalmente ritengo gli sciacqui abbastanza inutili, in quanto se immagina il calibro strettissimo e tortuoso dei canali del dente (frazioni di millimetro), è veramente improbabile che un colluttorio di qualunque genere possa lavarli sciacquandosi la bocca, le cose ovvie sono le più semplici da comprendere, tuttavia questi sciacqui possono quantomeno disinfettarle il cavo orale e toglierLe qualche saporaccio, quindi li faccia serenamente (male non fare, paura non avere). In definitiva: fin tanto che dai suoi canali ci sarà un flusso in uscita di materiale, nessun nuovo germe riuscirà a nuotare controcorrente ed andare a localizzarsi apicalmente e a metter su famiglia, l'importante è appunto non far passare più di 48 ore dall'apertura, o lo sfogo in uscita si esaurisce e i germi possono calarsi giù. Continui fiduciosa la sua terapia canalare, quanto al cotone, io non lo amo affatto, poche ore dopo essere stato posizionato nella cavità diventa un terrificante terreno di coltura batterica, fonte di odoracci e di infezioni allucinanti. Anche per questo provare per credere: provi ad annusare il pellett di cotone che è stato (anche solo 24 ore) in cavità nel suo dente, dopo averlo fatto mi darà ragione ! Dr. Massimo Bertacchi, Sassuolo (MO)
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Scritto da Dott. Massimo Bertacchi
Sassuolo (MO)

Cara Valentina se il dente e' rimasto completamente aperto per diversi giorni sara' ben difficile eliminare le popolazioni di batteri che si sono insediate all'interno delle radici dentali dentro i tubuli dentinali: si rischia quindi di non riuscire ad ottenere un esito positivo a lungo termine della cura dentale intrapresa. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Davide Catania
Olbia (SS)

I ritrattamenti endodontici sono delle terapie in cui la pazienza deve equidistribuirsi tra medico e paziente. La possibilità di riuscire ad eliminare i batteri patogeni dai canali dentali è legata alla accurata pulizia degli stessi sotto copertura antibiotica, con lavaggi a base di acqua ossigenata, ipoclorito e fisiologica e medicazione degli stessi ad esempio con idrossido di calcio ognuno poi sceglie il proprio percorso a seconda della propria esperienza. Tale trattamento qualora non dovesse essere possibile per anomalie radicolari può essere seguito da una apicectomia con chiusura retrograda dei canali stessi. E' evidente che il passo fondamentale in tutto questo cammino è cercare di isolare il più possibile i canali del dente dalla cavità orale, decisamente ricca di flora batterica. Una medicazione provvisoria del dente è quindi essenziale per il compimento della terapia. Cordialmente Dott. D. Cianci.
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Scritto da Dott. Dario Cianci
Milano (MI)