Sono caduta sbattendo il viso sull'asfalto
Scritto da chicca / Pubblicato il
Buongiorno, vorrei un Vs parere su un problema che mi perseguita dal 28.02.2015.
Sono caduta sbattendo il viso sull'asfalto.
Ho quindi riportato, tra le altre lesioni, un trauma all'incisivo centrale superiore che ho conseguentemente devitalizzato avendone perso la sensibilità .
Dalla radiografia non risultano fratture.
Sta di fatto che a tutt'oggi io continuo ad aver dolore; diciamo un sottile dolore continuo o fastidio, non saprei come definirlo, e comunque non mi ha lasciato neanche un secondo.
Il mio secondo dentista ( perchè ovviamente ne ho consultato un secondo, visto che il primo mi diceva: ci vuole un po di tempo etc......) mi ha consigliato di prendere 2 Lyrica da 75 al giorno che assumo regolarmente da Maggio.
All'ultimo controllo mi ha detto: visto che il dolore o fastidio continuo snervante etc....... che ho, non ci resta che accertare, con un piccolo intervento di sollevamento della gengiva, l'esistenza o meno di una rima di frattura. In tal caso, il dente va estratto con tutto ciò ne consegue.
Vorrei un Vs. parere al riguardo.
Ve ne sarei molto grata.
Chikka
Pubblicato il 05-10-2015
Premesso che non allega radiografie e non è possibile visitarla clinicamente, un classico del post trauma dentale è la frattura radicolare conseguente a incrinatura più o meno accentuata dopo il "colpo". Nell'immediato in alcuni casi si esegue terapia canalare e in altri no, e i sintomi scompaiono. A distanza di tempo, a volte poco tempo altre volte a distanza di mesi, il paziente inizia ad avvertire sintomatologia dolorosa. Si esegue una radiografia endorale, sondaggio parodontale ed eventualmente si solleva un piccolo lembo chirurgico a tutto spessore oer valutare l'eventuale presenza di fratture radicolari (vestibolari o palatali). Nel caso vengano rilevate, ci si comporta di conseguenza a seconda dell'entità - localizzazione - estensione della stessa. In alcuni casi, più fortunati, di fronte a fratture esigue e non complete corono - apicali, il dente viene recuperato ( e la frattura trattata ). In altri casi, non infrequenti, il dente viene estratto. Glielo spiego per sommi capi, ma esistono linee guida endo - parodontali specifiche a riguardo, che sicuramente il collega conosce.
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Pubblicato il 05-10-2015
Gentile Chicca, la diagnosi di frattura dentale si esegue semplicemente con un sondaggio verticale, se presente significa che la frattura è in essere dove c'è sondaggio. Si cerca, sopratutto in questo settore di mantenere l'elemento e di protesizzare con odontoiatria estetica. L'estrazione allunga i tempi di riabilitazione e ci impone l'inserimento di un impianto, la cui gestione nei settori estetici è abbastanza complessa. si può' riabilitare anche con protesi fissa tradizionale ma è un grosso compromesso. Saluti
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Pubblicato il 05-10-2015
Gentile Sig.ra, in questo caso ovviamente manca come al solito una diagnosi certa. Non conosco il suo caso ma le posso dire che con una visita accurata e con i mezzi diagnostici strumentali che abbiamo a disposizione si possono diagnosticare fratture senza ricorrere ad interventi chirurgici esplorativi. Le consiglierei anche di aver più pazienza, di seguire le indicazioni del medico e non ricercare risultati immediati poiché molto spesso ci sono situazioni che richiedono tempo per risolversi clinicamente e anatomicamente. Lasci al dentista specialista, visto che lei non ne ha le capacità, stabilire i modi e le procedure che il caso richiede e di chiarire con lui eventuali dubbi o domande che dovesse avere. Cordialmente
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Pubblicato il 05-10-2015
Cara Signora Chicca, buongiorno. Che dire, via Web! Potrebbe esserci una frattura della corona od anche della parte coronale della radice, non è niente di particolare e non conpromette niente. Se la frattura si estendesse sotto la gengiva o fino all'osso basterebbe praticare un allungamento della corona clinica con una semplice gengivectomia se si fosse in presenza di una sufficiente banda di gengiva aderente e la frattura non si estendesse fino all'osso oppure con un Lembo Riposizionato Apicalmente con osteotomia ed osteoplastica se si fosse in presenza di una banda insufficiente di gengiva aderente o se la frattura si estendesse fono od oltre la cresta ossea. Potrebbe esseci stata e quindi avere ora gli "esit i", una frattura anche solo parziale, della corticale ossea alveolare o d ell'alveolo o di parte dell'osso mascellae, magari una semplice infrazione, misconosciute e di cui ora soffrirebbe gli esiti. Potrebbe avere canali endodontici accessori ben rappresentati e sintomatici o canali che si sdoppiano e non sono stati trattati. Mille cose! Non si può fare Diagnosi via Web! Se il suo Dentista non riesce a fare Diagnosi chieda a Lui Stesso di Indirizzarla per un Consulto da un Collega più Esperto, di sua Fiducia. Potrebbe essere una sinalgia. Le Sinalgie sono sintomi che, praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca e del massiccio cranio-facciale, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o da altri organi. Un dolore riflesso potrebbe avere la sua origine anche in altri organi sistemici. Per esempio un dolore uro-genitale-ginecologico può riflettersi a livello del dente che le duole, quindi l'anamnesi clinica sistemica deve essere accurata e particolareggiata! Ciò detto, devo precisare che la Diagnosi è semplicissima e di normalissima routine Odontoiatrica. Preciso inoltre che un dente Devitalizzato non è un dente “morto” come di regola si "crede" perché un dente devitalizzato è Vivo e non vitale per differenziarlo dai denti sani che sono Vivi e Vitali. Questo per spiegarle che un dente curato endodonticamente mantiene la propria attività biologica di “scambi tra interno ed esterno” e se avesse canali laterali non iniettati dalla terapia endodontica, può dare anche sintomi. Per ottenere questa iniezione dei canali accessori esiste una tecnica endodontica che permette non solo un sigillo apicale dopo strumentazione adeguata dell’endodonto ma anche una iniezione dei canali laterali ed è la tecnica di Schilder. Personalmente uso la tecnica endodontica di Schilder, molto sofisticata che io e mia figlia adoperiamo in Studio di regola, salvo eccezioni! Non è una tecnica moderna perché ha diversi decenni ma è la migliore in assoluto! Per la ricerca della Diagnosi Differenziale tra le varie Patologie, bisogna valutare anche la Vitalità dei denti prossimali ed antagonisti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Se il dente fosse positivamente normale allo stimolo freddo, bisogna portare su esso uno stimolo caldo per valutare la presenza di una sintomatologia radicolare della polpa! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi,e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certa che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga sul mio profilo “Visita Parodontale” che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Cari Saluti
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Pubblicato il 05-10-2015
Sig. kicca, sicuramente occorre una diagnosi certa, per cui proceda agli accertamenti che poi ne riparliamo.--------------------------------------------------------------------------------
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