Ho una frattura importante ad un molare inferiore.
Scritto da Silvia / Pubblicato il
Salve,
ho una frattura importante ad un molare inferiore. La frattura percorre verticalmente tutto il dente (lato lingua) e vi è anche una piccola frattura nella parte posteriore del dente. IL dentista qualche mese fa ha sostituito la semplice otturazione eseguita da un altro dentista in precedenza con un intarsio per dare maggiore consistenza al dente e mi ha detto di attendere qualche mese per capire se questa soluzione potesse essere definitiva o meno o fosse necessario procedere con una devitalizzazione. Ad oggi su questo dente riscontro una leggera sensibilità al freddo (non sistematica) e un fastidio ricorrente con la masticazione di cibo più duro come potrebbe essere una crosticina di pane o simili (anche cibo non particolarmente duro). Fatta questa premessa vorrei aggiungere che sono in procinto di iniziare una terapia per osteoporosi probabilmente prolia o bifosfonati, dunque sapendo che ci sono tutta una serie di norme a cui attenersi in corso di assunzione di tali farmaci, causa rischio necrosi mandibolare, vorrei sistemare il dente prima di iniziare la terapia non vorrei trovarmi con un dente fratturato da dover estrarre poi.
Le domande a tal proposito sono le seguenti:
* in corso di assunzione dei suddetti farmaci, sono da trattare con cautela solo le estrazioni dentali o anche altre tipologie di trattamento (es. devitalizzazione, sedute igiene profonda con ultrasuoni e curettage, incapsulamento denti, ecc) ? in caso affermativo quali ?
* nel mio caso qual è il trattamento che suggerite ora per prevenire problematiche in corso di terapia?
Avevo pensato di devitalizzarlo e farlo incapsulare perché il fastidio alla masticazione mi fa ipotizzare che questa non possa essere la soluzione definitiva e farlo devitalizzare senza fornirgli una protezione ulteriore mi da l'idea che possa essere un trattamento parziale della problematica. In aggiunta vorrei capire se è fondata questa mia preoccupazione di "sistemare" il dente prima di iniziare la terapia a fronte della sintomatologia riscontrata.
Vi ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.
Pubblicato il 20-10-2017
Buongiorno. Si sicuramente è fondata la sua scelta di trattare il dente prima di iniziare la terapia con bifosfonati. Le problematiche legate al trattamento con questa tipologia di farmaci sono essenzialmente per le terapie chirurgiche, anche l'estrazione è chirurgia. Ma se esiste il problema si possono trovare le soluzioni: anche le estrazioni si possono fare nei pazienti trattati con bifosfonati, solo bisogna seguire determinati protocolli per evitare la necrosi ossea conseguente. Del resto gli ortopedici operano tranquillamente questi soggetti e non hanno problemi. Ma allora perchè noi dentisti al contrario li abbiamo? La domanda nasce spontanea: perchè i chirurghi operano in un ambiente asettico e poi richiudono il tutto. Noi invece operiamo in un ambiente, la bocca, piena di batteri e lasciare esposto un alveolo, dopo estrazione la cicatrizzazione non avviene in maniera perfetta e si va incontro alla necrosi ossea. Per questo motivo seguendo dei protocolli adeguati si possono fare le estrazioni in tutta sicurezza. Comunque i problemi si hanno quando la terapia farmacologica è stata protratta per molti anni entro un anno di solito le linee guida permettono di fare interventi perchè il farmaco non si è ancora accumulato nel tessuto osseo. Ma un eccesso di prudenza non ha mai ucciso nessuno. Ma andiamo al Suo problema. Se ha subito una frattura coronale e questa non è eccessiva, nel senso che non abbia perso molta sostanza, una terapia canalare, sicura anche sotto terapia con bifosconati, una ricostruzione con uno o due perni, potrebbe salvare l'elemento e poi magari incapsularlo. Se al contrario la frattura è tale da non garantire una adeguata ricostruzione le consiglio di estrarlo perchè sarebbe poi fonte di successivi problemi, specie se il lavoro di ricostruzione non fosse corretto. Le faccio presente inoltre che può fare anche una terapia implantare successiva anche se in terapia, sempre seguendo i dovuti protocolli.
Un ultimo consiglio, su cui non mi stancherò mai di insistere, non si affidi ai ciarlatani delle cliniche dentali. Ci sono tanti professionisti seri anche nella sua città, ne sono sicuro. Auguri.
Un ultimo consiglio, su cui non mi stancherò mai di insistere, non si affidi ai ciarlatani delle cliniche dentali. Ci sono tanti professionisti seri anche nella sua città, ne sono sicuro. Auguri.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 20-10-2017
Gentile Silvia, come al solito e ormai è consuetudine manca una diagnosi certa e si procede per tentativi. E' tanto difficile per un dentista medio stabilire il tipo di frattura? Io credo assolutamente di no basta fare una semplice visita ed eventualmente un sondaggio gengivale ed una RX endorale. Una volta stabilita la profondità ed il tipo di frattura si procede con una terapia che può essere conservativa con un piccolo intervento chirurgico di allungamento di corona clinica oppure se la frattura è molto severa si procederà con estrazione (casi veramente pochi). Non mi sembra tanto difficile da fare. Un dentista medio dovrebbe essere in grado di farlo essendo il suo pane quotidiano. Una volta effettuato il trattamento chirurgico si procederà eventualmente con la devitalizzazione e con la corona in ceramica. Sono terapie semplici che si eseguono tutti i giorni in uno studio dentistico. Lo faccia comunque prima di intraprendere la terapia con bifosfonati e si faccia controllare tutti i denti e tutto il tessuto parodontale. Cordialmente
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 20-10-2017
Sig. Silvia è bene bonificare il cavo orale prima di iniziare la terapia.Il dente in oggetto deve essere rivisto, spiegando all'odontoiatra le prospettive di cure.
Pubblicato il 20-10-2017
Gentile Silvia, rispondo direttamente alle sue domande:
si, nel suo caso bisogna trattare con cautela solo l'estarzione, non ci sono problemi, anche durante la terapia con bifosfonati, a sottoporsi ad una eventuale terapia endodontica .
Nel suo caso se, come sembra dal suo racconto, la frattura è superficiale può devitalizzare il dente e incapsularlo. Cordialmente
si, nel suo caso bisogna trattare con cautela solo l'estarzione, non ci sono problemi, anche durante la terapia con bifosfonati, a sottoporsi ad una eventuale terapia endodontica .
Nel suo caso se, come sembra dal suo racconto, la frattura è superficiale può devitalizzare il dente e incapsularlo. Cordialmente
Pubblicato il 20-10-2017
Cara Signora Silvia, buongiorno. E' tanto ma tanto giovane. Il trattamento con Bifosfonati deve essere annullato, non iniziato: a meno che non avesse patologie molto gravi. Il Medico deve essere certissimo della Diagnosi e della necessità ed insostituibilità dei Birfosfonati. E' "pericolosa" per i motivi da Lei espressi, procedere ad una avulsione (estrazione) chirurgica. Invece può far trattare il dente endodonticamente e, dopo un allungamento della corona clinica dello stesso (la parte di dente che emerge dalla gengiva), per "portare fuori" la carie in modo da poterla trattare e da poter far si che la otturazione o il perno-moncone o la Corona protesica siano al di sopra (fuori) dalla gengiva altrimenti essa non si "attaccherebbe" al dente per la presenza di materiale artificiale che lo impedirebbe! Per fare questo bisognerebbe fare una Gengivectomia se in presenza di sufficiente banda di Gengiva Aderente o un Lembo riposizionato apicalmente ed osteotomia-osteoplastica se in assenza di tale banda! (Le lascio una foto che le mostra un intervento simile su un molare ma il principio vale per tutti i denti)! Il problema è che non si deve "pensare ai bifosfonati come controindicati nell'immediato per terapie chirurgiche Odontoiatriche ma, avendo lei solo 43 anni, si deve pensare e valutare a tutta la sua vita che seguirà ed è "Lunga" e quindi soggetta a Patologie come la Parodontite che colpisce maggiormente proprio l'età tra i 40 ed i 50 anni! Se assume ora Bifosfonati creerebbe presupposti medico.chirurgici problematici se in futuro avesse bisogno di interventi di qualsiasi tipo all'apparato stomatognatico, parodontale ed osseo mandibolare e/o mascellare! Lei non parla di Di diagnosi Medica Specialistica a seguito della quale dovrebbe assumere i Bifosfonati. Ne parli apertamente con lo specialista che la segue! Questo è il miglio consiglio che le possa dare. Cari Saluti. Le lascio un mio intervento per Frattura Linguale del Secondo Molare (simile al Suo) e frattura del primo molare con separazione radici e perni monconi su entrambi i molari dopo terapia parodontale di allungamento delle corone cliniche. Il secondo molare è stato riabilitato con un perno-moncone e corona ed il promo molare è stato premolarizzato separando le due radici fratturate a livello del pavimento della camera pulpare e riabilitati con un perno moncone per radice e poi è stato protetizzato il tutto in oro-platino-Porcellana! Legga nel mio profilo le numerose pubblicazioni a riguardo, sia le Parodontali che quelle di allungamento della corona clinica in conservativa ed in proteso :) Cari Saluti
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 20-10-2017
Ovviamente confermo quello che hanno detto i colleghi. Aggiungo due cose. I bifosf. presi per via orale sono molto meno pericolosi di quelli presi per iniezione. Comunque meglio provvedere prima alle cure ed estrazioni. Solo estrazioni ed impianti sono a rischio però. Cure devitalizzazioni e corone etc non presentano rischi con quei farmaci. Quanto al dente, sicuramente ci vorrà una corona, ma non è affatto detto che debba essere devitalizzato. Le capsule si fanno anche su denti vitali troppo difficili da ricostruire con otturazioni o intarsi. E se si fa una capsula non è affatto detto che si debba devitalizzare il dente per forza: è una scelta in base alla situazione clinica del dente se devitalizzare o no. Un segno favorevole che lei stessa può valutare è se ci sono dolori spontanei (specie notturni) in questo caso si deve devitalizzare. Altrimenti non è detto.. Lo sceglie il dentista
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 20-10-2017
Gentile Sig.ra Silvia, per chi inizia una terapia con Bifosfonati è imperativo risolvere i problemi in bocca. Con i dati che ci ha inviato è impossibile capire la gravità della frattura e di conseguenza dare un parere. Sarebbe corretto contattare il dentista che ha trattato il dente per informarlo della terapia che sta per intraprendere e chiedere un consiglio. Cordiali saluti
Pubblicato il 20-10-2017
L'unica procedura odontoiatrica che é consigliabile evitare, per il rischio di osteonecrosi, durante il trattamento con bisfosfonati, é quella chirurgica, quindi comprese le estrazioni ovviamente. Da ciò deriva che sia comunque sempre preferibile bonificare il cavo orale, come le hanno suggerito i miei colleghi, prima di avviare le terapie farmacologiche citate. Il collega che la sta seguendo avrà sicuramente l'accortezza di valutare interventi aggiuntivi sull'elemento dentario di cui parla, per scongiurarne o posticiparne quanto più possibile la necessità di un'estrazione.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 23-10-2017
Premesso che se deve essere sottoposta a terapia con bifosfonati ,conviene stabilire per tempo se quel dente necessita di estrazione o no.Occorre fare una diagnosi certa ;se il dente e' fratturato nella corona ,penso sia salvabile ma se ha coinvolgimenti piu' profondi ,forse ,e' meglio essere un po' piu' radicali che in situazioni normali e risolvere il problema prima della terapia
Dentista Emilia Romagna, Parma
Vedi la scheda
Dentista Lombardia, Bergamo
Vedi la scheda
Dentista Campania, Napoli
Vedi la scheda
Dentista Sicilia, Trapani
Vedi la scheda
Dentista Molise, Isernia
Vedi la scheda