Sindrome del dente incrinato
Scritto da Marco / Pubblicato il
Buongiorno, ho un problema al molare 36 che vado a descrivere. Era un pò di tempo che questo dente mi faceva un pò male alla masticazione, ma non dolore forte, e circa una anno fa recandomi da un endodonzista, mi è stato diagnosticato la "sindrome del dente incrinato. Preciso che era un dente otturato già 3 volte, la prima volta con amalgama. Il dottore medesimo mi ha quindi consigliato di fare un intarsio per salvaguardare l'elemento da peggioramenti irreversibili. Ho aspettato un pò, poi circa due mesi fa mi sono recato da un odontoiatra, che non è la stessa persona che mi ha fatto la diagnosi di cui sopra. Questo dottore oltre a confermarmi la patologia di cui sopra, mi ha individuato una carie nel medesimo dente situata tra questo e il successivo molare 37. Rimossa la carie e otturato il dente, il dolore alla masticazione è improvvisamente scomparso quasi del tutto, per cui pare che evidentemente non era solo la sindrome la causa della problematica. L'odontoiatra mi ha consigliato anche lui di fare comunque un intarsio per le stesse motivazioni, e io ho accettato confidando così di poter mettere in sicurezza il dente. L'intarsio è stato fatto il giorno 2 luglio, ma purtroppo da quel momento mi è tornato dolore alla masticazione ma decisamente più forte sia prima dell'otturazione e ovviamente dopo, quando praticamente non ne avevo più. Sono costretto per il momento a mangiare dall'altra parte, a meno che siano cose molto molli tipo verdure, gnocchi o altre cose simili, altrimenti il dolore c'è, ed esattamente lo sento dalla parte della cuspide linguale, proprio dove c'è l'incrinatura che l'endodonzista mi aveva fatto notare al microscopio operatorio. Il dottore dice che il lavoro è stato realizzato correttamente con un intarsio onlay e andava fatto così, e che può capitare di avere dolori per un pò di tempo, addirittura mi ha detto anche dei mesi. Ma a me questo pare assai strano...e comunque non vedo come potrei andare avanti per mesi. L'alternativa che mi ha proposto è fare la devitalizzazione, ma io sono assolutamente contrario come lui ben sapeva, perchè ho fatto di tutto per far si che il dente rimanesse vitale. Chiedo quindi cosa può essere successo, quali possono essere le motivazioni possibili che portano ad avere dolore dopo questo tipo di lavoro. Preciso che fatte le prove del caso da solo ma soprattutto in studio, il dolore al dente è al rilascio del morso. Un'ipotesi che mi sono fatto, è che forse sia stata rimossa troppa dentina su un dente come dente già otturato 3 volte, e che quindi siano arrivati troppo vicini al nervo. Ma ovviamente è solo una mia elaborazione. Aspetto una vostra cortese risposta, grazie.
Pubblicato il 20-07-2021
Dai sintomi, il dente va devitalizzato. Non credo ci siano altre soluzioni. La devitalizzazione non è una procedura dannosa. Anzi, permette di conservare i denti, pur avendo una certa piccola percentuale di incertezza. Ma si fa ogni giorno in ogni studio. Quanto alle cause, possono essere tante, ma è abbastanza inutile indagare su colpe o procedure. Si affidi a questo dentista che la cura, e stia piu' sereno..
Pubblicato il 20-07-2021
Caro Signor Marco, buongiorno. Un dente o deve essere devitalizzato oppure no! Non esistono vie di mezzo! Non può decidere Lei ma il Dentista curante! E' normalissima routine odontoiatrica! Si fanno delle prove termiche in sede di visita clinica e semeiologica. Le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo, esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare, la si scopre, il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo, il processo è reversibile perché si tratta di semplice iperemia attiva come spiegato più sotto e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite perché si tratta di iperemia passiva e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito spesso , a seconda della situazione clinica e dell'operatore, sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa, qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato. Tutto Qui! Nella Visita Clinica si fa una accurata Anamnesi per sapere le caratteristiche del dolore, se pulsante o no, se, continuo o no, da cosa è provocato etc etc etc! In ogni caso un "certo" dolore rientra nella norma se però ha caratteristiche ben precise che si valutano solo anamnesticamente e semeiologicamente!
Ma bisogna saper mettere in pratica la Semeiotica Medica applicata all'Odontoiatria :) e non bisogna mai estrapolare la bocca dal contesto dell'organismo intero perché bisogna avere basi di Clinica Medica non comuni per scoprire per esempio se ci fossero delle Sinalgie ossia dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o addirittura da altre parti dell'organismo!
Inoltre bisogna fare diagnosi differenziale da dolori odontogeni pulpari e Parodontali e Gnatologici ed anche con un sondaggio parodontale e relativa visita Parodontale e Gnatologica!
I sintomi che riferisce non sono "normali" ma deve essere diagnosticata la patologia che li provoca! Un dente "devitalizzato" non è morto ma è vivo e non vitale per differenziarlo da un dente sano normale che e Vivo e vitale! Questo perché gli scambi biologici avvengono comunque! :) quindi non è vero che un Dente "devitalizzato" sia più debole e duri di meno perché "morto"! Chiaro? Ripeto non è facoltativo "devitalizzarlo o no ma è imperativo procedere alla terapia endodontica a seconda della Diagnosi.
Cari saluti
Ma bisogna saper mettere in pratica la Semeiotica Medica applicata all'Odontoiatria :) e non bisogna mai estrapolare la bocca dal contesto dell'organismo intero perché bisogna avere basi di Clinica Medica non comuni per scoprire per esempio se ci fossero delle Sinalgie ossia dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto anche lontano o addirittura da altre parti dell'organismo!
Inoltre bisogna fare diagnosi differenziale da dolori odontogeni pulpari e Parodontali e Gnatologici ed anche con un sondaggio parodontale e relativa visita Parodontale e Gnatologica!
I sintomi che riferisce non sono "normali" ma deve essere diagnosticata la patologia che li provoca! Un dente "devitalizzato" non è morto ma è vivo e non vitale per differenziarlo da un dente sano normale che e Vivo e vitale! Questo perché gli scambi biologici avvengono comunque! :) quindi non è vero che un Dente "devitalizzato" sia più debole e duri di meno perché "morto"! Chiaro? Ripeto non è facoltativo "devitalizzarlo o no ma è imperativo procedere alla terapia endodontica a seconda della Diagnosi.
Cari saluti
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Pubblicato il 23-07-2021
Sig. Marco perché svegliare il can che dorme! Il tempo insieme al suo odontoiatra daranno la corretta risposta. Il trattamento canalare è possibile anche tra qualche mese.
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