Frattura dente del giudizio.
Scritto da Gabriela / Pubblicato il
Buon pomeriggio, sono a chiedervi un consulto su quanto accaduto: circa sei giorni fa durante la masticazione di cibo (non particolarmente solido, bistecca di pollo) si è verificata una frattura verticale del dente del giudizio superiore sinistro (il 28) la porzione "crollata"è quella sulla facciata linguale e vicina al dente che lo precede, i frammenti caduti non presentavano zone nere cariose ma erano bianchi. Fino a quel momento tale dente non aveva dato nessun tipo di problema, almeno evidente. Rivolta al dentista mi ha spiegato che in effetti l'accaduto è strano, ha provveduto a trapanare un po' la cavità e a fare l'otturazione. Passato però l'effetto dell'anestesia sento un leggero fastidio, ma la cosa più problematica è che tornando a masticare cibo su questo dente mi dà dolore, anche se sopportabile. Perché? Cosa mi consigliereste di fare? Ricontattare un dentista, fare radiografia per vedere meglio? Nell'attesa di una vostra cortese risposta, ringrazio. Cordialità
Pubblicato il 10-07-2014
Premesso che la frattura di una porzione di dente non trattato precedentemente né apparentemente cariato non è un evento frequente ma può capitare (probabilmente ha avuto un trauma masticatorio in precedenza, con qualche cibo particolarmente duro, si è incrinato e quindi un frammento o più si sono staccati anche mangiando qualcosa di non durissimo), probabilmente, e dico probabilmente (non abbiam lastre né possiamo visitarla clinicamente) la frattura ha esposto o comunque si trova in prossimità della camera pulpare (nello specifico posso pensare al nervo palatino, dato che lei dice che la porzione di dente crollata si trova sulla facciata linguale): il collega ha pulito con il trapano la cavità creatasi, la polpa dentaria è in prossimità, l'otturazione è stata quindi collocata molto vicina alla polpa dentaria, di conseguenza quando mangia sente dolore (e anche un leggero fastidio a riposo, trovandosi in uno stato di pulpite....con ogni probabilità, se i suoi sintomi continuano e non accennano a diminuire, questa pulpite da reversibile diventa irreversibile, e quindi il suo dente deve essere devitalizzato. La diagnosi però può farla solo il collega, sicuramente una radiografia endorale aiuta, ma è opportuna anche una adeguata Visita Clinica (con test di percussione e test termici) per valutare il da farsi.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 10-07-2014
Se il dente in questione non è strategico per altri motivi, trattandosi di un dente del giudizio, io lo estrarrei senza troppi rimpianti. Cordiali saluti.
Pubblicato il 10-07-2014
Cara Signora Gabriella, buongiorno a Lei, se è, come scrive, la "facciata linguale e vicina al dente che lo precede", non è una frattura verticale ma solo una frattura mesiale probabilmente dovuta ad una carie interprossomale. Meglio sarebbe parlare di cedimento strutturale del tetto della cavità cariogena anzichè di frattura! ma sono sottigliezze! Non ci vedo niente di strano come invece sarebbe stato detto! iL DOLORE FORSE è DOVUTO AD UNA PATOLOGIA PULPARE. Bisogna valutare la Vitalità dei denti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Le spiego meglio:il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata,si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma o una cisti. Cari saluti e si attivi perché venga fatta una esatta Diagnosi da parte del Dentista. E' normalissima e banalissima routine Odontoiatrica di tutti i giorni. Andiamo, sono fesserie e sono stupito e perplesso! Tranquilla ne uscirà fuori! Cari saluti
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 10-07-2014
Sig. Gabriella controlli se chi ha operato su di lei è iscritto all'ordine dei medici, se così fosse non esiti a ricontattarlo seguendo le sue indicazioni.
Pubblicato il 10-07-2014
Non è facile darle una risposta a distanza. Il suo dentista dovrà valutare bene la situazione con i dati di cui dispone. La cosa peggiore che potrebbe accadere sarà di estrarre il dente in questione. Poco male.
Dentista Piemonte, Biella
Vedi la scheda
Dentista Calabria, Reggio Calabria
Vedi la scheda
Dentista Lazio, Roma
Vedi la scheda
Dentista Abruzzo, L'Aquila
Vedi la scheda
Dentista Emilia Romagna, Bologna
Vedi la scheda