Ci sono buone probabilità di riuscita in un tentativo di recupero?
Scritto da Nicola / Pubblicato il
Buongiorno a tutti e grazie per l'attenzione. I fatti: ho 44 anni, maschio, e il dente è il 36. Circa 25 anni fa ha subito un'otturazione per carie, e 2 anni e mezzo sono cominciati i "dolori": tre ascessi fino ad oggi. Al primo ascesso il mio allora dentista ha devitalizzato, facendomi notare che c'erano due principi di frattura ai lati del dente, uno di rimpetto all'altro; al secondo ascesso il dentista ha fatto un nuovo trattamento, al terzo mi ha detto di estrarre, facendomi notare che c'è frattura. Un altro dentista che ho nel frattempo consultato invece vorrebbe fare un tentativo di recupero del dente. La radiografia riporta una "sfumata radiotrasparenza periapicale" sia tutto attorno al dente, sia sotto, in mezzo alle radici, giù quasi fino all'intera estensione delle radici. La mia domanda è: in base alla vs esperienza e conoscenze, ci sono buone probabilità di riuscita in un tentativo di recupero che passi attraverso il drenaggio del pus attuale, l'eventuale recupero di tessuto osseo, e l'applicazione di una capsula (considerando anche che l'antagonista, il molare in alto, è già una capsula)? O è nettamente maggiore la probabilità che riesca solo a tamponare per il momento, e alla lunga debba comunque estrarre e quindi mettere un impianto? Inoltre, valutando la questione strettamente sotto l'aspetto della profilassi infettiva, voi cosa preferireste fare? Grazie mille!
Pubblicato il 20-11-2014
Caro Signor Nicola, buongiorno. Bisogna fare una Diagnosi differenziale tra una patologia periapicale da necrosi endodontica ed una patologoa Parodontale o Endoparodontale. Non basta una visita clinica "spiccia". Bisogna sottoporla a due visite intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente!Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti.E' sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, ripeto,nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Fatta la Diagnosi ed emessa la Prognosi, si pianifica la Terapia Corretta! Cari saluti e stia tranquillo che si risolve tutto, in mani non dico "buone" ma almeno non "Mediocri"!
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Pubblicato il 20-11-2014
Se ci postasse una radiografia endorale del dente in questione, sarebbe molto meglio. Ovviamente così una risposta mi è abbastanza difficile, dato che conosco la sua storia clinica soltanto da uno scritto. Con una adeguata cura canalare endodontica si recupera la sofferenza peri-apicale senza troppe difficoltà (solitamente, quindi parlare di "primo" e "secondo" ascesso suona come terapie canalari fallimentari), la frattura è un discorso a parte (dipende se effettivamente c'è, dov'è, quanto è estesa etc. etc.). Recuperare tessuto osseo? E' per caso esposta la forcazione radicolare e/0 c'è un problema parodontale? Tutte cose che non sappiamo. Sicuramente la prognosi di un dente del genere può essere quanto meno dubbia, ma soltanto chi la visita (e accuratamente) può fare una diagnosi e una prognosi probabilistica.
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Pubblicato il 20-11-2014
Sig. Nicola, l'odontoiatra che in questi anni le ha curato il dente conosce bene il suo endodonto radiologicamente e clinicamente, l'odontoiatra nuovo lo conosce solo radilogicamente e ha la stesa cultura e capacità del precedente per cui non si aspetti miracoli.
Pubblicato il 21-11-2014
Premesso che senza avere una rx da guardare il discorso è e rimane teorico. Un molare inferiore avendo si, almeno tre canali, ma due radici, è praticabile, nella peggiore delle ipotesi, vale a dire di fronte ad una frattura della forcazione, un recupero delle due radici, trasformandole in due premolari, ognuna con la sua corona che poggeranno rispettivamente, una sulla radice distale e l'altra mesiale. Se ben condotta è una terapia che dà buoni risultati. Cordialmente
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