Basta prendere le impronte per fare una buona capsula che combaci bene?
Scritto da giuseppe / Pubblicato il
Dopo aver tolto dodici amalgame sostituite con composito, dopo aver avuto un’estrazione di un molare e due devitalizzazioni, una devitalizzazione e ridevitalizzazione, due pulpiti, sono sorti problemi di contatto ( il tutto in sei mesi) Decido di mettere due capsule a due molari ai devitalizzati per ristabilire i contatti. Dopo essere state prese le impronte dell’arcata superiore e inferiore sono stati posti i provvisori. 1. le capsule sono basse e toccano lateralmente devo fare un movimento laterale per farle combaciare e chiudere con forza le arcate. L’eventuale contatto si avrebbe solo a sinistra ma non a destra ove non vengono a contatto. Il problema più fastidioso è che gli incisivi di sotto toccano internamente quelli superiori in modo alto ed a leva facendomi venire i nervi. 2. mi domando ma quando si prendono le impronte quale affidabilità hanno nei movimenti orizzontali (dovendo spostare la mandibola a sinistra) verticali (dovendo forzare la masticazione) ? 3. Il problema nella lunga storia dei miei denti (che a fino a qualche mese fa non hanno avuti problemi se non di carie) è che da piccolo tolsi un premolare nella parte destra e quindi per 40 anni ho masticato principalmente con la parte sinistra (trascurai consigli anche contraddittori di rimettere questo dente – ponte indebolisce altri due denti/ impianto può essere rigettato da fumatore), non feci attenzione all’amico odontoiatra che mi disse di avere io un morso profondo ( se non erro), e da altro odontoiatra che voleva mettermi un bite di notte. 4. Ora mi domando ma l'odontotecnico come può accomodare i provvisori? Dovrebbe riprendere un’altra impronta? Ovvero un’impronta unica (arcata sup ed inf). Lui dice che manda un file in Germania che con il Cad ha l’impronta perfetta. 5. La domanda che vi pongo è? Ma basta prendere le impronte per fare una buona capsula che combaci bene, ovvero servono altre indagini di tipo gnatologico o storico del paziente?
Pubblicato il 31-05-2012
Caro Signor Giuseppe, no non basta! Poi ci sono tante incongruenze in quello che dice che spero siano solo dovute ad un modo di dire e non descrivano la realtà! Lei dice "Decido di mettere due capsule a due molari ai devitalizzati per ristabilire i contatti." Spero che volesse dire che abbia deciso così il suo Odontoiatra! In ogni caso non capisco perchè abbia problemi di contatti giusti gnatologici occlusali! Se le otturazioni fossero state fatte a regola d'arte, questo problema non deve esistere! Se lo nota evidentemente le otturazioni hanno delle incongruità! Fare allora due corone per correggere l'occlusione è ridicolo! Si corregge l'occlusione con le otturazioni stesse! Dice ancora "ma l'odontotecnico come può accomodare i provvisori? Dovrebbe riprendere un’altra impronta? Ovvero un’impronta unica (arcata sup ed inf)." L'odontotecnico deve solo eseguire in laboratorio il piano protesico stabilito e realizzato in bocca dall'Odontoiatra! E' l'Odontoiatra che deve rilevare le impronte e la cera o masticone che individui i giusti rapporti! Per rispondere alla sua domanda, per avere corone che articolino bene fra loro, bisogna non solo rilevare impronte giuste, i rapporti giusti tra le arcate e a tal proposito poi le faccio un discorsetto, ma soprattutto bisogna che l'odontoiatra prepari dei monconi a regola d'arte. Non sto certo qui a spiegare come si realizza un protesi. O si sa fare o non si sa fare!Legga nel mio profilo"Le protesi dentali fisse Excursus su i vari tipi di protesi fisse. Consigli e suggerimenti per i pazienti" e capirà tante cose! Ora le dico quello che le avevo premesso: ho parlato di impronte prima per costruire i modelli e le corone provvisorie. Se i problemi gnatologici fossero veramente seri e mal gestibili, occorrerebbe rilevare anche le impronte per costruire i modelli di studio e attuare la presa dell’Arco Facciale di Trasferimento con i due punti di repere posteriori che si ottengono inserendo i terminali dell'arco nei meati acustici esterni; il terzo punto di repere anteriore e individuato dal supporto glabellare, che definisce la posizione verticale anteriore dell'arco stesso. In questo modo si definisce il piano di riferimento asse cerniera-piano orbitale. Una forchetta a ferro di cavallo consente di mettere in rapporto l'arcata superiore con l'arco facciale. In conclusione, trasferiti in tal modo i modelli maestri su un articolatore, possiamo orientare i modelli delle arcate rispetto al cranio e studiare l'inclinazione dei tragitti condilari e dell'angolo di Bennet meglio detto movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente!Il movimento di lateralità è bene studiarlo anche clinicamente con la palpazione perché è determinato dalla contrazione dello pterigoideo esterno del lato opposto a quello verso cui si sposta la mandibola. Un dolore durante questa palpazione indica una contrattura del muscolo e quindi la presenza di una patologia articolare. Palpazione che va fatta non solo in lateralità ma anche in apertura.Solo così si può arrivare ad una corretta DIAGNOSI che porta poi ad una terapia. Questo lunghissimo discorso che spero non l’abbia tediata è per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La BOCCA NEL SUO INTERO) sono complesse e richiedono CULTURA, INTELLIGENZA E CAPACITA' CLINICA OLTRE CHE TERAPEUTICA! Tutto questo dopo avere ovviamente azzerato la memoria cerebrale del suo attuale modo di chiudere erratamente la bocca con l'uso di un bite diagnostico-terapeutico costruito sempre con l'arco facciale di trasferimento che si accompagna ad un articolatore semiindividuale o meglio individuale che l'Odontotecnico deve sapere usare ed avere per le fasi di laboratorio! Riportata a zero la memoria, si registra la nuova giusta occlusione e disclusioni incisive, canine e in relazione centrica e si costruisce la protesi fissa, prima provvisoria e poi definitiva nel materiale che si vuole! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 31-05-2012
No, non basta. Ci vuole passione, tecnica, bravura, tempo, materiali buoni, esperienza... tutte cose che il tecnico del suo debtista sicuramente avrà. Cordiali saluti.
Pubblicato il 31-05-2012
Sig.Giuseppe, perché ci spiega le motivazioni che hanno portato alla rimozione delle 12 amalgame? In alcuni casi, basta una semplice impronta in altri ne occorre anche 10, per cui non è possibile darle una corretta risposta, posso garantirle che non è certo un suo problema di sapere come si rimediano le problematiche di tipo occlusale.
Pubblicato il 31-05-2012
Gentile Giuseppe, segua i consigli del suo odontoiatra. L'odontotecnico non può nè accomodare i provvisori nè prendere l'impronta. La sua bocca deve essere curata in ogni fase da un dentista iscritto all'ordine dei medici. L'odontotecnico eseguirà le fasi in laboratorio sulla base di impronte e cere rilevate dal suo odontoiatra. Cordiali saluti.
Pubblicato il 31-05-2012
L'odontotecnico e' quello che costruisce le corone su indicazione del dentista. Se l'occlusione non e' corretta bisogna correggerla prima di mettere i definitivi. Diciamo che non c'e' un grosso problema
Pubblicato il 31-05-2012
Egregio Signor Giuseppe, non mi è chiaro se queste cure riabilitative dei suoi denti le sta eseguendo un medico dentista o un odontotecnico. Nel secondo, infausto caso, stia attento perché potrebbe buttare via denaro, ricevendo in cambio un danno biologico. Consenta solo al Dottore di mettere le mani nella sua bocca! Per quanto riguarda il suo interessante racconto, lei parte con una malocclusione caratterizzata da morso profondo e complicata dalla mancanza di un premolare, per cui la forza mascellare la sente più su un solo lato, dove si è abituato a masticare più comodamente. Adesso le sono state applicate delle corone protesiche provvisorie che lei avverte come "basse" e che le hanno addirittura fatto scivolare lateralmente la mandibola, deviando l'occlusione. Fermi tutto e non vada più avanti! Faccia sospendere l'esecuzione delle capsule definitive e si faccia ristabilire l'occlusione più corretta! Le capsule provvisorie servono proprio a questo: a studiare una corretta valutazione delle forme e dei contatti da dare alle corone protesiche definitive. Questa è una VALUTAZIONE GNATOLOGICA che deve eseguire il dentista protesista per poter riabilitare nel modo migliore la sua dentatura. Cosa questa che non potrà mai eseguire l'odontotecnico perché non ne ha nè il compito, nè la competenza. Anzi, un bravo dentista protesista, prima di eseguire protesi, ha il dovere di controllare l'occlusione e di migliorarla, perché dopo aver applicato le capsule, tutto diventerà più difficile. Quindi il sunto della mia risposta alla sua domanda è: no, non basta prendere impronte per fare una buona capsula, ma servono altre indagini di tipo gnatologico. Mi complimento con lei per averlo intuito e palesato nella sua domanda: ha dimostrato di conoscere l'Odontoiatria e la Gnatologia meglio del suo dentista o odontotecnico che la segue! Cordiali saluti.
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Pubblicato il 31-05-2012
Gentile Sig. Giuseppe, le sole impronte non servono per ricreare una buona occlusione. Bisogna anche registrare i rapporti tra i denti. Cordiali saluti
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