E' possibile che l'infezione mi provochi la perdita dell'impianto a breve termine?
Scritto da Davide / Pubblicato il
Buongiorno,
ho subìto di recente l'installazione di 2 impianti dentari al posto del 35 e 36 e sono in terapia antibiotica dal giorno dell'intervento (9 giugno) perchè è sorta un infezione dolorosa e pulsante.
Ho notato che la ferita è stata chiusa con difficoltà perchè ha impiegato 30 minuti (nello studio c'è l'orologio proprio davanti alla sedia del paziente) per suturare e non so quante volte mi ha dovuto bucare con l'ago ricurvo perchè perdeva l'aggancio alla gengiva, inoltre era visibilmente nervoso sin dall'inizio.
Durante tutto l'intervento ha eseguito una sola radiografia.
Quando sono andato a casa ho visto che i punti erano molli e non chiudevano affatto bene.
Nei successivi 6 giorni il dolore era molto forte e prendevo antidolorifico 6 volte al giorno + Augmentin ogni 12 ore, sono in malattia dal 9 giugno e il medico curante mi ha dato una seconda terapia antibiotica che è ancora in corso.
Il dentista ha detto che l'infezione è causata, (testuali parole): "dalle temperature ballerine di questi giorni".
Beh se fosse così saremmo tutti a prendere antibiotici ogni volta che cambia il tempo...
Inoltre ha detto che per fare una lastra adesso bisogna attendere che la gengiva si sgonfi.
2 mesi prima, lo stesso dentista mi ha installato la vite al posto del 46 e anche lì i punti erano molli ed era visibilmente nervoso, ma essendo una sola vite, la gengiva si è ripresa in circa 2 settimane, è sana e fa male solo quando capita sopra qualcosa.
E' possibile che l'infezione mi provochi la perdita dell'impianto a breve termine?
Se vado da un altro dentista, avendo già messo le viti, può continuare il lavoro o deve sapere marca e modello degli impianti?
Grazie per la Vs. disponibilità .
Cordiali saluti.
Pubblicato il 19-06-2015
Gent.mo Sig. Davide, purtroppo non ho elementi sufficienti per valutare la sua situazione (gli impianti sono stati inseriti subito dopo l'estrazione dei denti oppure è passato qualche tempo ? E' stato innestato osso ed applicate membrane per la rigenerazione ossea ? ecc.). Due mesi fa ha subito lo stesso intervento sul dente 46 ma adesso c'è solo l'impianto sommerso oppure è stato messo subito il dente ? In ogni caso, non ha senso andare da un altro collega per continuare un lavoro già impostato dal suo dentista. Se lei ha motivi per non avere più fiducia nel suo dentista deve farglielo presente e spiegare bene i motivi. Il suo dentista saprà darle le giuste indicazioni e spiegazioni e se dopo tutto ciò dovesse continuare a non essere convinto potrà fare le scelte che ritiene più opportune. Cordiali saluti
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Pubblicato il 19-06-2015
Si potrebbe instaurare una perimplantite e perdere l'impianto. Si potrebbe fare una panoramica di controllo. Se si rivolge ad un altro collega dovrebbe fornigli le caratteristiche dell'impianto per l'eventuale uso della componentistica. Premetto che questi consigli sono dati sulla base di quello che leggo, è sempre meglio osservare di persona il caso per valutare a 360 gradi. Cordiali saluti
Pubblicato il 19-06-2015
Caro Signor Davide, buongiorno. Che dire! Non conosco la sua situazione Clinica e radiologica. Come può pretendere che possa darle consigli? Posso solo dirle che all'età di 36 anni le sono stati avulsi (estratti) troppi denti. Possibile che fossero tutti non curabili? Si possono curare anche le radici! Come mai io personalmente faccio pochissime "estrazioni", da contarle sulle dita di due mani in decenni e lei a 36 anni ha già subito tre "estrazioni"? In 37 anni ne ho estratti pochissimi tanto che mia figlia quando era all'Università in Odontoiatria non aveva denti, dati da me, per fare le esercitazioni! I suoi Colleghi ne avevano a chili! Questo solo basterebbe per farle dubitare che quel dente estratto forse lo si sarebbe potuto salvare ed un Dente è un Dente, un impianto non è altro che un pessimo "succedaneo", una seconda scelta, una protesi che sostituisce una articolazione. Sì perchè il Dente ha una articolazione, che è il ligamento parodontale ed alveolo dentale, che l'impianto non ha. Ha una attacco gengivale che protegge l'osso sottostante, che l'impianto non ha! Quindi l'impianto lo si fa solo come ultima indispensabile ed insostituibile scelta! Ma prima ce ne sono tante altre! Per esempio la protesi fissa! Discutibilmente "abbandonata"! Legga nel mio profilo "Le protesi dentali fisse Excursus su i vari tipi di protesi fisse. Consigli e suggerimenti per i pazienti". C'è un detto: un Dentista è tanto più bravo quanto meno denti estrae e quanto meno impianti fa, per il semplice fatto che i Denti si devono curare! Le lascio un Poster di diversi casi dichiarati impossibili e destinati alla avulsione ed all'implantologia, e badi che io faccio implantologia e lo sottolineo come rafforzamento al concetto espresso, denti , dicevo, curati oltre 25-35 anni fa ed ancora in bocca sani e salvi, ovviamente in pazienti immessi in una rigida pianificazione di controlli e curettage e scaling periodici! Insomma curati in pazienti collaborativi! Ma un mio paziente non può essere non collaborativo :) Cari saluti
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Pubblicato il 19-06-2015
Le temperature climatiche ovviamente non c'entrano nulla. È infrequente anche la necessità di dover assumere così tanti farmaci per un post - intervento, ma, in realtà, non sapendo bene che tipo di intervento ha fatto (solo implantologia o anche mucogengivale - rigenerativa etc etc) e non conoscendo la sua situazione clinica precedente nè i suoi tempi medi di reazione (ci sono pazienti che dopo tre ore di intervento sono praticamente perfetti e non assumono neanche un anti-dolorifico e altri che invece sono "distrutti" e devono imbottirsi di farmaci, a parità di intervento), mi è difficile pronunciarmi. Dopo l'intervento di implantologia si effettua una radiografia di controllo, una non dieci, di prassi. Probabilmente i suoi tessuti gengivali sono molto sottili (parodonto sottile) ed in questo dovrebbe risiedere la difficoltà di sutura. Se però ci sono altri problemi di infezione - periimplantite in corso, non posso saperlo. Non sta a me consigliarle o meno di sentire un altro parere, ma comunque attenderei qualche giorno a sintomatologia scomparsa e poi ci ragionerei con calma.
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Pubblicato il 19-06-2015
In presenza di infezione precoce il rischio di perdita dell'impianto è elevato. Un controllo in presenza dei molti dubbi che ha da altro collega, é consigliabile solo se si farà poi curare da altro collega servirà indicare il tipo di impianti utilizzati nel caso il collega non li conosca. Cordiali saluti
Pubblicato il 19-06-2015
Buongiorno Davide. Lei non ha specificato se gli impianti sono stati messi contestualmente all'estrazione di 3.5 e 3.6 (pertanto impianti immediati postestrattivi) oppure inseriti su una cresta ossea guarita da tempo. Nella prima eventualità l'infezione perimplantare sarebbe causata da detriti infetti nella fase estrattiva dei denti col rischio di compromissione dell'osteointegrazione degli impianti successivamente inseriti. Nella seconda eventualità non si spiega quanto lei riferisce ed effettivamente sembrerebbe che qualcosa di negativo sia successo in fase di intervento. Si faccia fare una radiografia di controllo (nessuna attinenza con lo stato di guarigione della gengiva soprastante). Se il perimetro implantare è contornato di spazio scuro certamente l'osteointegrazione è compromessa. Potrebbe trattarsi dell'esito di un sovratorque di inserimento che ha provocato una necrosi ossea successivamente infettatasi. In tal caso è sufficiente rimuovere gli impianti, eseguire un'accurata toilette chirurgica, attendere una completa guarigione e riposizionare nuovi impianti (in garanzia) a distanza di 12 settimane. Infine le comunico che esistono più di 2000 sistemi implantari in commercio ed ogni impianto è accompagnato dal passaporto implantare (ogni singola confezione). In questo documento è specificato il nome del costruttore, la tipologia dell'impianto e le sue dimensioni, ed il numero seriale del lotto di produzione. Questo documento deve essere consegnato al paziente SEMPRE in modo che egli anche a distanza di molti anni possa sapere (nell'eventualità di dover reintervenire protesicamente) quale componentistica protesica dovrà essere adoperata. Se lei per assurdo dovesse risiedere tra dieci anni negli Stati Uniti un dentista locale attraverso il passaporto implantare potrà porre rimedio ad eventuali problemi insorti. In bocca al lupo per tutto.
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Pubblicato il 19-06-2015
Sig. Davide, questa è la sua versione, mi piacerebbe conoscere anche la versione del collega prima di darle una risposta, per cui ritorni dall'odontoiatra e comunichi la scelta del suo medico di base di continuarle la terapia antibiotica in modo che si capisca chi è il responsabile della sua bocca e si faccia mettere tutto per iscritto, dalla diagnosi in poi; vedrà che non ci saranno temperature climatiche, ma complicanze di cui l'implantologia non è screzia, in questo portale al contrario degli studi e delle ricerche, trova tanti casi dove l'implantologia ha dato complicanze non indifferenti.
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Pubblicato il 19-06-2015
Se l'infezione interessa il tessuto di sostegno del dente interviene una perimplantite e l'impianto è perso, si chiarisca meglio con il suo dentista che deve rilasciarle un documento che illustri il tipo di impianto,mi pare non la soddisfi più ma il nuovo dentista per deontologia deve avvertire il vecchio dentista, tra i dentisti c'è gran ....
Pubblicato il 19-06-2015
Gentile Sig. Davide, non conoscendo il suo caso non è possibile dare un parere. Però posso affermare che le "temperature ballerine" non possono pregiudicare un chirurgia e la radiografia si può fare benissimo. Cordiali saluti
Pubblicato il 20-06-2015
La ferita chiusa con difficoltà e i punti molli non centrano nulla. Una sola radiografia intraoperatoria non centra nulla. L'ìmpianto non deve fare male, se non un modico fastidio controllabile con gli antidolorifici; ma comunque se fa male dopo 2-3 giorni qualcosa non è andato per il verso giusto. La colpa alle temperature ballerine sono una autentica idiozia. La lastra si fa ogni qual volta serve, indipendentemente dallo stato delle gengive. L'infezione è quasi sempre secondaria ad un evento occorso durante l'inserimento dell'impianto, per lo più a causa di una circoscritta necrosi ossea. Un impianto che ha fatto male due settimane è estremamente sospetto, e molto spesso deve essere rimosso e rifatto l'intervento. Se va da un altro dentista è meglio conoscere tipo e modello dell'impianto inserito, anche se un implantologo esperto molte volte riesce a procedere ugualmente.
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Pubblicato il 20-06-2015
Gent.mo Davide, ogni trattamento è storia a se, non paragoni un intervento ad un altro già subito in un altra sede, chieda piuttosto se ha dubbi un chiarimento al suo dentista riguardo il dolore che non passa:si fidi di chi la sta curando. Buona giornata
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