Vale la pena tentare l'osteointegrazione?
Scritto da Arianna / Pubblicato il
Gentili dottori,
a seguito di un'estrazione avvenuta un anno e mezzo fa del 6 incapsulato e affetto da granuloma, un mese fa è stato caricato un impianto dopo averne atteso l'osteointegrazione. Purtroppo l'impianto è fallito a causa della scarsa densità ossea. Il mio curante nel rimuovere l'impianto che dondolava, mi ha consigliato di attendere ed effettuare una radiografia tra un paio di settimane. Mi ha inoltre preannunciato che ha intenzione di procedere con un ponte a tre elementi perché, a suo dire, non vale la pena tentare una rigeberazione ossea. I denti adiacenti sono sanissimi e io sono un preoccupata. Vi chiedo: vale la pena tentare l'osteointegrazione? Potete suggerirmi un valido esperto a bari e provincia? Meglio rivolgersi a un parodontologo, un implantologo o un chirurgo maxillo facciale? Grazie.
Pubblicato il 06-07-2016
Sig. Arianna, lei è un altro caso che rientra nella minimissima percentuale d'insuccessi citata in letteratura, che non concorda con gli utenti di questo sito che lamentano spesso complicanze su impianti. Chiaramente un ponte ha un costo biologico maggiore, ma se non ci sono alternative implantologiche dobbiamo utilizzare questo vecchio sistema. Le consiglio prima di passare direttamente al ponte di eseguire accertamenti diagnostici mirati che certificano la non possibilità di riabilitazione implantologica.
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Pubblicato il 06-07-2016
Gent.ma Arianna, concordo con il collega: il ponte ha un costo biologico maggiore ed è irreversibile. Oltretutto lei è molto giovane e se c'è la possibilità di inserire un impianto, sicuramente è la scelta migliore. Io le consiglio di eseguire radiografie e una visita da un dentista che si occupi di implantologia che verifichi la possibilità di una riabilitazione con impianto. Come può vedere in questo caso risolto presso il nostro studio di Bari, anche in caso di grosse infezioni o di osso di scarsa qualità e quantità, si può eseguire un trattamento con impianto con tecniche moderne e con successo. Se avesse bisogno di un consulto mi può contattare senza problemi. Cordiali saluti
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Pubblicato il 06-07-2016
Si. Arianna, prima di limare i denti per effettuare il ponte, se proprio non le piace l'idea,si può valutare meglio l'area tramite esame TAC e valutare meglio l'idea di un innesto osseo . Anche se deve sapere che l' innesto osseo non le dà la certezza di successo dell' impianto.
Pubblicato il 06-07-2016
Cara Signora Arianna, buongiorno. C'è un Detto: "Un Dentista è tanto più bravo quanto meno Denti Estrae e quanto meno impianti fa!" In questa frase c'è molta verità. Lei parte dall'idea errata che la soluzione primaria sia l'impianto.Si faccia spiegare dal suo Dentista tutti i limiti di un impianto e cosa sia un impianto perché a quanto sembra lei, erroneamente come molte persone, crede che sia "il toccasana fantascientifico che risolva tutto"! Non è così! Sappia solo che un impianto può sostituire un dente in una bocca sana in particolare ortodonticamente e gnatologicamente e parodontalmente sana! Una eccellente protesi fissa può essere molto più salutare: La Protesi deve essere un'opera d'arte, come una pittura di un quadro in cui l'Arista, gioca con i colori e le sfumature per armonizzare le forme e le prospettive. Fare Protesi è quindi altamente "Artistico" ed è un'arte che purtroppo è in "declino" con lo spesso falso "abbaglio di modernità" di un impianto e glielo dico io che faccio impianti ma solo se necessari e solo come seconda scelta per non dire ultima. Non esiste Impianto che possa eguagliare la qualità di madre natura, ossia la qualità di un dente naturale e la Protesi Fissa è su un dente naturale. Cercherò di spiegarmi e spiegarglielo. I denti stanno in bocca perchè si controllano l'un l'altreo, per così dire. Hanno una loro vita biologica tra interno ed esterno e una relazione dinamica coi denti prossimali ed antagonisti. Col tempo le superfici masticanti si "consumano per abrasione" ma la fisiologia della bocca compensa questo fatto con il fare estrudere i denti e i loro antagonisti affinchè mantengano i loro contatti. Poi i denti tendono ad avanzare mesialmente e la fisiologia della cocca, per evitare che si formino spazi vuoti, compensa tutto questo, anche per mantenere il punto di contatto interprossimale, essenziale per la salute parodontale e della gengiva libera e marginale in particolare le papille, con un movimento di mesializzazione. Quindi i denti si muovono ma rimangono sempre coi loro contatti e rapporti giusti. Solo se perdesse per qualche causa anche un solo dente, questo movimento di "compensazione fisiologica sarebbe alterato".Lei non fa un ponte fisso per non rovinare denti sani? Ma guardi che con la protesi fissa i denti pilastro della stessa non si rovinano! Lei non ha le idee chiare su cosa sia una Protesi fissa! Legga sul mio profilo "Le protesi dentali fisse Excursus su i vari tipi di protesi fisse. Consigli e suggerimenti per i pazienti". Sfatiamo questa leggenda metropolitana che un Dente si "rovini" con una preparazione Protesica e relativa corona protesica definitiva ed adeguata. Mi crea veramente "fastidio" sentir dire questo! Non esiste Impianto che possa eguagliare la qualità di madre natura, ossia la qualità di un dente naturale e la Protesi Fissa è su un dente naturale e soprattutto non è osteointegrato e senza parodonto ma il dente naturale ha il parodonto e l'attacco epiteliale e connettivale al dente che lo protegge dalle parodontiti tanto vero che in implantologia, per così dire ed usare un linguaggio improprio ma comprensibile, se un Dente naturale arriva ad ammalarsi di Parodontite per la formazione della tasca parodontale per il distacco epiteliale e connettivale al dente, figuriamoci cosa succede in certe situazioni con un impianto in cui la gengiva non si attacca, perché struttura artificiale. Se il dente naturale ha la Parodontite, la Parodontite dell'impianto è la Perimplantite per così dire, anche se impropriamente ma solo per farmi capire! :)Il discorso protesico poi è molto più complesso di quanto pensi, come già sottolineato. Il materiale protesico si sceglie in base alle funzioni che deve avere. Sappia solo che ci sono Leghe Auree a basso contenuto d'oro e altre ad alto contenuto d'oro! Ce ne sono altre a bassissimo contenuto ed altre ad altissimo contenuto! Dipende da cosa si vuole avere come risultato protesico! Volendo proprio fare i pignoli, in metallurgia protesica si definisce una lega aurea se ha una percentuale di oro dal 50,01% in su e più si avvicina al 100% e più è alto il suo contenuto. Di solito il Platino c'è in leghe con percentuali di oro dal 90% in su, ma non sono regole "legali"! Poi si può dire che più oro giallo c'è e più tenere ed elastica è la lega, con l'oro bianco è già meno tenera ma con l'aggiunta di platino diventa più elastica e con invece l'aggiunta all'oro bianco senza platino, di Palladio , la lega diventa più rigida e dura! Altra durezza ha per esempio lo Zirconio porcellana. Altra l'ha la Ceramica Integrale o lo Zirconio Integrale, più adatti per i denti frontali e non parodontopatici. Insomma il Dentista Protesista sceglie il tipo di materiale più adatto alla situazione clinica cercando di accontentare anche i desiderata del paziente! Personalmente non scelgo mai e poi mai l'acciaio o altri metalli non nobili per non scadere nella Qualità che è la base della mia Professionalità! Spero di averle fatto cosa gradita e risposta a quanto è nelle sue capacità di paziente, recepire! Legga nel mio profilo "Le protesi dentali fisse. Excursus su i vari tipi di protesi fisse. Consigli e suggerimenti per i pazienti". Le sarà utile per capire meglio questo argomento. Tenga presente questo concetto fondamentale: ogni restauro, anche il più "bello", è condannato all'insuccesso se non è, appunto, un restauro, cioè se non è fatto in modo da incorporarsi perfettamente nell'originale, ossia nella bocca del paziente.Questo concetto è alla base di ogni lavoro riabilitativo odontoprotesico. Del resto, è vero che tale opera di inserimento del manufatto nell'originale è tanto più fattibile quanto più sono armonizzate, nella bocca del paziente, le tre componenti fondamentali: gengiva, osso alveolare e dente. E per questo motivo che si dovrebbe guardare al restauro protesico con quella che Io personalmente definisco "mentalità parodontale". In ogni caso è la forma occlusale del dente antagonista che guida la forma della Corona in costruzione! Bisogna valutare anche la disclusione gnatologica dei canini in lateralità, movimento in cui, i canini antagonisti, toccandosi con le cuspidi, discludono tutti gli altri denti della bocca. Questa si chiama guida Canina ed è fondamentale per la Gnatologia dell'apparato stomatognatico, così come le guide incisive in protrusiva che discludono i posteriori e la Relazione Centrica che discludono gli anteriori e realizzano la posizione di massima intercuspidazione col contatto cuspide fossa ( ossia cuspide di un dente con la fossa del dente antagonista e viceversa. In particolare la cuspide palatale con il suo rapporto con la fossa antagonista, mantiene la dimensione verticale della bocca, insieme alle altre cuspidi palatali.) e mantenimento delle Curva di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale.Cosa altro posso dirle? Sappia che il concetto fondamentale è che tutto in Natura é Forma e Forma significa Funzione. Massima espressione di Forma che svolge una funzione è proprio l'apparato stomatognatico, ossia la bocca e le sue unità dentali.Le spiego i concetti basilari di forma deidenti, gengive ed osso e quindi corone gengive ed osso, che devono essere armoniosi e giusti perchè dipendenti l'uno dall'altro, quindi se una corona fosse fatta male come forma e il cibo si "impigliasse per questo", sarebbe "sbagliata" con compromissione di forma gengivale ed ossea.La Gengiva ha una forma a festone, che ripete la forma a festone dell'osso sottostante e replica la forma del Dente che circonda a livello della linea di giunzione amelocementizia (che unisce lo Smalto alla radice). Addirittura il piano inclinato formato dai versanti cuspidali dei denti, formano con la linea ideale del piano occlusale, masticatorio, un angolo che è uguale all'angolo formato in un movimento particolare, dalla Testa del Condilo e un punto preciso della Cavità Glenoide della ATM (Articolazione Temporo Mandibolare). Questi quattro Organi Stomatognatici, Gengiva, Osso, Dente e ATM, sono quindi in un rapporto talmente stretto di forma e funzione che è sufficiente che cambi la forma uno solo di essi per farla cambiare anche agli altri... creando patologie anche gravi, oltre che inestetismi spesso molto seri. Ecco perché è semplicistico fare paragoni tra una Otturazione od una Corona Protesica o qualsiasi altra terapia Odontoiatrica, di un Dentista anziché di un Altro, con costi che possono essere anche 10-20 volte maggiori o minori tra l'uno e l'altro. Quindi dubitate altamente delle "prestazioni" Low Cost = a basso costo!!! Basta non modellare una otturazione con i giusti piani inclinati dei versanti cuspidali per causare una alterazione della forma del Condilo della Mandibola o dell'intera ATM, con deviazione della Mandibola, formazione di Precontatti, spostamento dei denti, Instaurarsi di una Patologia Occlusale Gnatologica. Stesse considerazioni per la forma delle otturazioni e/o delle corone protesiche su monconi naturali o su impianti.Deve essere fatta anche una accuratissima visita Parodontale perché in realtà esiste nel sesso femminile e solo femminile, l'unica Parodontite geneticamente trasmissibile ossia la Parodontite Giovanile (molto rara e con caratteristiche particolari che un Parodontologo conosce bene) che può iniziare a manifestarsi intorno ai 13/14 anni di età scheletrica (non sempre l'età scheletrica coincide con quella anagrafica, per inciso). Nel Sesso Maschile no! Detto questo la Parodontite e le sue tasche parodontali ed i difetti ossei, si curano eccome! Poichè la velocità di approfondimento delle tasche parodontali e dei difetti ossei, in essa, è di 1/2 mm l'anno, ecco che in 15-16 anni, potrebbe avere perso fino a 14 mm di osso in tutti i denti e 30 intorno ai canini ed anche più se si associasse un riassorbimento non solo verticale (crateri, emisetti, circumferenziali etc) ma anche orizzontali! Ma questa Parodontite è rarissima e dai sintomi e caratteristiche peculiari che "pochi, anche Parodontologi", conoscono, per cui la Diagnosi in genere è "Tardiva"! una Visita Parodontale che è costituita da due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Con le Rx endorali e le prove termiche e la Visita Clinica si valuta anche la presenza di carie, necrosi endodontiche, osteolisi periapicali, stomatiti etc. Escluse tutte queste patologie, si devono prendere in considerazione altre patologie ma si deve arrivare alla Diagnosi i base alla quale si decide se si devono fare gli impianti e si pianifica la relativa Protesi ed il Relativo Materiale da usare che non si sceglie così, a "naso" come sembra stia avvenendo per Lei Gentile Signora!Le lascio un Poster in cui si vedono Denti con gravi patologie conservative e Parodontali ossee,curati e salvati oltre 30 anni fa ed ancora in bocca sano e salvi a dimostrazione che i denti si curano e non si estraggono :) Cari saluti e si metta nelle mani di un buon Dentista Esperto in Riabilitazioni Orali Complete in Casi Clinici Complessi.
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Pubblicato il 06-07-2016
Gentile Sig.ra Arianna, tutto rientra nel calcolo costi/benefici. Un ponte tradizionale può essere meno invasivo nei confronti di una rigenerazione complessa. Queste valutazioni sono di pertinenza di un dentista. Cordiali saluti
Pubblicato il 06-07-2016
Egr. Signora, la progettazione per l'inserimento di un impianto prevede una serie di valutazioni cliniche e radiografiche molto accurate nonché una serie di esami clinici volti a verificare che i parametri del sangue (glicemia, calcemia, ecc. ) siano corretti. Aggiunto a ciò ovviamente si deve usare impianti con un adeguato background scientifico internazionale, un'adeguata esperienza clinica dell'operatore e una preparazione sterile della sala operatoria. Solo in questo modo si riesce a ridurre a percentuali trascurabili le perdite di impianti
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Pubblicato il 06-07-2016
Gent. signora, le consiglio di attendere almeno 3 mesi; poi di effettuare una rx 3D (cone beam) e solo allora decidere cosa fare. Se ci sono le condizioni, si può tentare la rigenerazione ossea e poi mettere l'impianto, ma questo può comportare tempi piuttosto lunghi. Per quanto riguarda il professionista, di solito un parodontologo è anche un esperto in implantologia e va sicuramente bene, a Bari ed in Puglia ce ne sono. Può trovarli sul sito "gengive.org" (dove ci sono anch'io). Cordiali saluti.
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Pubblicato il 07-07-2016
Gentile sig'ra Arianna in una bassissima percentuale di casi si parla del 2% circa in mandibola oggi si può avere un fallimento dell'osteointegrazione per svariati motivi, ciò non toglie che l'indicazione principe rimane sempre l'implantologia, non consiglierei troppo frettolosamente la preparazione di due denti sani adiacenti per fare un ponte. Naturalmente quello che a lei serve è un buon implantologo che sappia consigliarle il meglio che rimane in questo caso sempre un nuovo tentativo di osteointegrazione
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Pubblicato il 07-07-2016
Ovviamente, come consigliato pressappoco da tutti i colleghi, vale la pena valutare con attenzione l'osso residuo (tac dentale opportuna) ed eventuali possibilità di rigenerazione ossea guidata (gbr) prima di escludere completamente l'opzione implantologia (ben valutando i motivi del precedente fallimento implantare) piuttosto che passare subito alla soluzione meno conservativa di limare denti sani per fare un ponte.
Pubblicato il 07-07-2016
Anni fa, quando ancora l'odontoiatria non era un supermarket, mi sono divertito a fare ponti su corone parziali o intarsi che ancora vedo in bocca ai miei pazienti; naturalmente in questa societa' dell'apparenza non si possono piu' fare protesi dove si vede l'oro (anche per questioni economiche); tutti vogliono i denti bianchi e quindi un ponte in ceramica un costo biologico ce l'ha; comunque un ponte fatto bene vale un impianto; l'importante e' che chi esegue queste terapie sia capace e degno della sua fiducia
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