E' possibile che dopo sei anni sia potuto capitare ciò nonostante la ottima integrazione ossea dell'epoca?
Scritto da Antonio / Pubblicato il
Illustri dottori buongiorno sono un uomo di 68 anni e sono alla prese con un problema impiantologico che neanche il mio sono un chirurgo maxillo si sa spiegare. Vi illustro brevemente il problema:
Ho dovuto subire nel 2010 un totale intervento di impiantologia mascellare inferiore e superiore per paradontite con impianti (viti) endosee (Branemark)per un totale di 18 impianti. A distanza di sei anni, (ma sistematicamente verificati periodicamente) recatomi per un allentamento protesico presso il mio medico chirurgo che ha effettuato l'intervento, purtroppo ci accorgiamo che su quattro impianti inseriti sul lato superiore sinistro tre di questi al solo tocco CADONO. Il chirurgo mi dice che non gli era capitata mai una tale situazione anche perchè all'epoca vista l'ottima integrazione ossea degli impianti, mi garantiva 15 /20 anni di mantenimento, l unica ipotesi poteva essere probabilmente data da una infezione asintomatica, e non mi ha saputo dire altro. Poiche il costo iniziale e stato elevatissimo, si rende disponibile al reinserimento gratuito dei tre impianti persi. La domanda che Vi pongo, è possibile che dopo sei anni sia potuto capitare ciò nonostante la ottima integrazione ossea dell'epoca? e soprattutto cosa e potuto succedere? e conveniente reinserire gli impianti ho avrò lo stesso problema,considerando pero? che il chirurgo abbia trovato in sede di bonifica un osso rovinato da fibrosi,e che quindi mi ha, in fase di pulizia, inserite membrane rigenerative? RingraziandoVi per la disponibilitàe in attesa di ricevere risposta porgo
Cordiali Saluti
Pubblicato il 06-03-2017
Salve in risposta alla sua perplessità resto meravigliato anche io in quanto alla citazione di un impianto Nobel Biocare cioè Branemark in genere è un po difficile che si possa verificare ciò che è accaduto, premesso ciò potrebbe essere sicuramente stata colpa della protesi mal caricata, mi spiego meglio se la protesi non viene ben caricata e quindi vi sono delle tensioni attive sugli impianti l'insuccesso è assicurato a lungo termine, consideri che la cattiva protesi porta via anche i denti naturali figuriamoci gli impianti, di solito dopo il periodo di integrazione che si completa dopo i 6 mesi, l'impianto diventa parte integrante dell'osso, lei ha avuto degli impianti tra i numeri uno al mondo se non il numero uno, anche io utilizzo questa tipologia e posso dirle che difficilmente potrebbe capitare, questi impianti sono garantiti a VITA, ma non la protesi!!! il suo dentista si è comportato eccellentemente, ma forse dovrà cambiare odontotecnico
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Pubblicato il 06-03-2017
Sig. Antonio, anche se le pubblicità diffondono il contrario, gli impianti possono avere le complicanze che spesso rimangono nel cassetto dell'odontoiatra; provi a chiedere al suo odontoiatra perchè in caso singolo come il suo che non gli era mai capitato, non è stato utilizzato per una pubblicazione di case report. Oggi ci basiamo su un letteratura che andrebbe rivista con una grossa e sincera collaborazione degli odontoiatri. Cosa sia successo nel suo caso è difficile affermarlo a distanza, ma posso farmi una domanda: Perchè lei ha perso i denti per parodontite? Forse perchè non conosceva la figura dell'igienista dentale o l'importanza della visita semestrale, in questi ultimi 6 anni a rispettato le regole impartite? Se la risposta ha un minimo no, allora lei probabilmente ha perso gli impianti per la stessa ragione per cui ha perso i suoi denti.
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Pubblicato il 06-03-2017
Gentile Sig. Antonio, Grazie per averci scritto. Purtroppo, è (a mio avviso) davvero impossibile o (peggio) fuorviante fornirLe un parere professionale specifico senza avere l'opportunità di visitarLa accuratamente e senza poter neppure esaminare degli esami radiologici di primo (OPT) e secondo (TAC o TC-ConeBeam) livello. Le uniche due cose serie che mi sento di poterLe dire, sulla scorta dei pochi elementi che ci fornisce, sono che: (1) certamente sia una perimplantite infettiva (placca-/tartaro-correlata) sia una perimplantite traumatica (da bruxismo) possono causare, in qualsiasi momento dell'emivita della riabilitazione implanto-protesica, la perdita di supporto osseo attorno a uno o più impianti (sedi colpite); e (2) (sempre) certamente quel famoso "...allentamento protesico ...", per il quale si era recato dal Suo curante, era stato provocato da qualcosa. Per quanto riguarda particolarmente il punto (2), lungi dal potermi riferire (si badi) al Suo caso (stante che non l'ho mai visitata) ma parlando semplicemente in linea generale (o in astratto), fenomeni simili sono solitamente provocati da condizioni simil-bruxismo (= parafunzioni, o funzioni anomale, neuro-muscolari a carico dei muscoli masticatori) di tipo "dinamico" o "rumoroso" (meglio noti come "digrignamento") che è sempre bene tener presente, qualora effettivamente sussistano, nelle successive riabilitazioni. Con l'auspicio della miglior riabilitazione possibile del Suo caso!
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Pubblicato il 07-03-2017
É possibile, non così usuale, ma possibile. Presumibilmente lei ha dovuto estrarre denti parodontotici e inserito impianti in un osso che così ottimale non era (in quanto ancora "contaminato" dai batteri parodontopatogeni). La zona dei problemi, nel senso di perdita ossea implantare causata da peri-implantite, è più frequentemente il mascellare superiore (osseo meno denso e corticalizzato rispetto alla mandibola). Ovviamente non sappiamo se le cause vadano ricercate o meno anche nel carico protesico o overloading. Sta di fatto che, se chi l'ha operata, si presta ad un re-intervento gratuito, sicuramente il collega confida nel poter ottenere un buon risultato, quindi molte alternative, considerando la sua situazione orale e lo status protesico, non ci sono.
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Pubblicato il 07-03-2017
Buongiorno Antonio. Quello che le è successo purtroppo è possibile e occasionalmente si verifica. Non esiste implantologia o implantologo senza complicanze, anche a distanza di anni. Il suo è, tra l'altro, un caso classico anche se, come ci dice, asintomatico. Non vado ad indagare sulla frequenza ed accuratezza dei controlli perché mi è capitato di vedere "partire" un impianto sano in sei mesi dopo anni di permanenza. Però in apparenza la condotta del chirurgo mi sembra eticamente e scientificamente corretta. Gli parli dei suoi dubbi e chiarisca le sue perplessità perché se manca l'alleanza terapeutica è difficile raggiungere il risultato.
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Pubblicato il 07-03-2017
Caro Signor Antonio, buongiorno. Beh, estrarre 18 denti salvabili per fare implantologia totale lo ritengo "pazzesco"!!! Dico salvabili perché in 36 anni di Onorata Professione in Qualità di parodontologo, non mi è mai capitato di dover procedere alla Avulsione di Tanti denti e non è possibile che tutti e 18 fossero incurabili odontoiatricamente e parodontalmente! Il problema è tutto in questa frase "Ho dovuto subire un totale intervento di impiantologia per paradontite con impianti per un totale di 18 impianti"! Rispondo:la Parodontite costituisce, di regola e salvo eccezioni, una controindicazione all'implantologia.(Un accuratissimo e Colto Studio di Charles J. Goodacre e W. Patrick Naylor della Loma Linda University, in California ha concluso che, e riporto dall'articolo del Dr.Adelmo Calatroni, si hanno maggiori certezze nel promuovere, quando possibile, la conservazione del dente attraverso la terapia endo-parodontale: in questo caso il rapporto costo-efficacia è risultato cinque volte migliore rispetto all'estrazione seguita dal posizionamento di un impianto.Bibliografia: Goodacre CJ, Naylor WP. Single implant and crown versus fixed partial denture: A cost-benefit, patient-centred analysis. Eur J Oral Implantol. 2016;9(2):59-68.)La qualità dell'osso in un Parodontopatico è di qualità "scadente". La prego, nel Suo interesse, di leggere tutto fino in fondo questa mia Risposta, nel Suo interesse, ovviamente! Parla di "Bonifica", parlerei piuttosto di "Grave Mutilazione"!!! Lei evidentemente fa parte di quelle persone che credono che gli impianti siano "meglio dei Denti Naturali"! Faccio solo una considerazione: Ha "perso tanti Denti nella Sua vita!" Non credo che sia per motivi Economici Drammatici, altrimenti non avrebbe fatto Implantologia! Quindi, evidentemente, deve avere "trascurato" la Salute della Sua bocca e con questi presupposti di partenza ha fatto fare implantologia? Se non ha saputo prendersi cura dei suoi denti naturali, figuriamoci come si è preso cura dei suoi impianti! Evidentemente poi le patologie della sua bocca, dei suoi Denti e del Suo Parodonto non sono stati valutati e curati come si sarebbe dovuto fare! "ma intanto c'è l'implantologia" ed è inutile curare denti molto compromessi o con Parodontiti, detto in senso ironico, naturalmente! Le lascio un Poster con Denti Con Reali Patologie Molto Serie conservative, endodontiche, parodontale, gnatologiche, da me curati e salvati e da oltre 20-35 anni ancora in bocca sani e salvi! Ci rifletta su, specie se a sua memoria i suoi denti non fossero stati in condizioni peggiori di questi che le mostro! Ho detto "pazzesco" perché, Personalmente, in tanti anni di Onorata Professione ne ho visti pochissimi se non nessuno, di denti talmente compromessi in pazienti Relativamente Giovani (68 anni) soprattutto ma anche di una certa età, da dover essere avulsi (estratti) tutti ed in così grande ed inammissibile numero. Ecco perché metto l'accento su questo! Si sarebbero dovuti semplicemente curare endodonticamente, conservativamente, Gnatologicamente e soprattutto Parodontalmente i dente coinvolti. Tutto qui. Per curiosità: Le è stata fatta una doppia Visita Parodontale con sondaggio delle tasche Parodontali? Mi spiego meglio: Lei avrebbe avuto bisogno di due visite cliniche strumentali, semeiologiche e anamnestiche, intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente! Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo ai difetti ossei e la qualità della trabecolatura ossea, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti. La Visita Parodontale diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un'ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell'apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo". Il Chirurgo Maxillo Facciale è uno Specialista che proviene dalla Medicina e non dall'Odontoiatria, salvo eccezioni ed in ogni caso non è un Parodontologo, con tutto il rispetto! Una visita Odontoiatrica è un atto medico importante e colto che richiede almeno un'oretta oltre un'altra mezzoretta per informare il paziente (consenso informato). Mi scuso coi Colleghi di Dentisti Italia se mi sono ripetuto per l'ennesima volta ma questo comportamento "che purtroppo è figlio di questi nostri tempi malsani e di questa nostra Società decadente" deve cessare! Io faccio il possibile. Una Visita Odontoiatrica è la massima espressione Culturale e di conoscenza Medico-Odontoiatrica e, se fatta come si deve , impegna il Cervello del Dentista per un'ora circa più una mezzora per le informazioni doverose di "consenso informato"! La Parodontite che certamente aveva è una malattia curabile! E' impensabile che fosse "espulsiva" ossia con Parulidi (ascessi Parodontali) e Tasche e difetti ossei della massima profondità di 14 mm in tutti i sei punti di sondaggio di tutti i denti (tenendo presente che nei canini tra l'altro, la profondità massima si spinge fino a ben 30 mm. ! In 35 anni di Professione Odontoiatrica e di Parodontologo non mi è capitato MAI, di dover Diagnosticare una Parodontite tanto Grave da dover arrivare ad Estrarre ben 18 denti! Lei non si rende conto che ha subito una vera e propria "menomazione"! Un danno incredibile ed irreversibile! Tra l'altro è stato lasciato con una Cresta ossea completamente devastata e non modellata! Evidentemente le avulsioni dentarie non sono state attuate, a prescindere da tutti i discorsi e le considerazioni di "orrore" fatte, con ricostruzione contemporanea con innesti ossei o posizionamento di membrane per avere una ricostruzione (nel primo caso) o Rigenerazione ossea (nel secondo caso), detta anche (nel suo caso specifico in modo "improprio" perché varrebbe solo per la Terapia Parodontale con ovviamente i denti naturali mantenuti in sede, anzi proprio per mantenerli nelle loro sedi parodontali), ma solo per farle capire GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell'avvento dell'HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l'avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a guisa di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. Questa stessa terapia si fa per la cura chirurgica delle Parodontiti! Nei parodontopatici l'implantologia è controindicata, salvo eccezioni e nel 47% dei casi va incontro alla perimplantite.Nei sani, ossia senza Parodontiti, è stato dimostrato che la riuscita della terapia è 5 volte superiore se si mantengono gli elementi dentari curandoli con la Conservativa-Endodonzia-Protesi e Chirurga Parodontale, rispetto alla Avulsione degli stessi denti e sostituzione con impianti (vedere Bibliografia citata).Nei denti si hanno fibre connettivali ed epiteliali che penetrano nel dente a sigillare l'osso ed il parodonto di cui l'osso è parte importante. Questa è la funzione principale ed essenziale della gengiva aderente! Negli impianti, essendo artificiali, le fibre suddette non possono penetrare ma solo "addossarsi" quindi non esiste un sigillo a protezione dell'osso sottostante (non del parodonto che non esiste più non essendoci il dente)! Succede allora che molto più facilmente si ha il distacco di questo falso attacco virtuale e non reale e, come intorno al dente si apre la Gengiva con la formazione di una tasca parodontale che apre la via alla Parodontite, così intorno all'impianto si forma molto più facilmente una tasca perimplantare che apre la via alla perimplantite. Non parliamo poi della differenza abissale tra una radice artificiale osteointegrata e quindi fissa e un dente col suo Parodonto e ligamento alveolo dentale che costituisce una vera e propria aricolazione ed ammortizzatore dei traumi occlusali e trasversali!Cosa ,importante perché nel tempo i denti si muovono, si inclinano mesialmente per compensare la perdita interprossimale di sostanza e se non avvenisse questo, si perderebbe il punto di contatto interprossimale con danni gravi ai denti e soprattutto al partodonto. I denti poi col tempo si consumano occlusalmente ed allora per mantenere la dimensione verticale della bocca, i denti estrudono in continuazione molto lentamente e con tutto questo viene mantenuta la fisiologica salutare dinamica gnatologica dell'intero sistema odontostomatologico, compresi i muscoli i nervi e le articolazioni temporo mandibolari! Con gli impianti, in parole povere no! Non dico che l'implantologia sia da non fare. Dico solo che ci devono essere le indicazioni corrette e che è meglio sempre un dente proprio ad un impianto. Questo lo sottolineo perché troppo spesso ho visto estrarre denti praticamente sani, nel senso di curabilissimi conservativamente, endodonticamente o parodontalmente, per sostituirli con impianti. Basta fare un giri su You Tube e si vedono "delitti" e "crimini" con l'estrazione spesso di tutti i denti per sostituirli con impanti, roba da "matti"! Lo dico con cognizione di causa, da Parodontologo quale sono da tutta la vita ed Implantologo ma solo se "quella" bocca può ricevere impianti!:) Cari saluti
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Pubblicato il 07-03-2017
Buongiorno; "sistematicamente verificati"vuol dire lastre periodiche e visita con sondaggi etc? Certo 18 impianti sono tanti . Altra cosa ,il chirurgo ha inserito membrane adesso? Comunque sono eventualita' che succedono; la periimplantite e' lo spauracchio degli implantologi. Le cause? Su due piedi non si puo' dire, bisognerebbe fare una visita approfondita che qui e' impossibile. Il consiglio che posso darle e' di verificare bene lo stato degli altri impianti prima di fare altri interventi e di far verificare compiutamente l'occlusione delle protesi .
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Pubblicato il 07-03-2017
Gentile Sig. Antonio, è possibile. Se gli impianti al tempo zero erano perfettamente integrati può darsi che sia stata confezionata una protesi errata. Cordiali saluti
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