Rialzo del seno mascellare con inserimento di due impianti
Scritto da Vittorio / Pubblicato il
Buonasera. Premetto che i denti dell'arcata superiore 15 e 17 costituivano i pilastri di un ponte di vecchia data, rifatto con insuccesso. Si è proceduto, quindi, all'estrazione della radice del premolare (16) in quanto fratturato. Successivamente si è eseguito un grande rialzo del seno mascellare con inserimento di due impianti (Nobel Biocare) in corrispondenza dei denti 15 e 16. Il molare 17 fu, inspiegabilmente, incapsulato e recentemente estratto. Adesso l'odontotecnico ha eseguito una protesi da avvitare sui due impianti (15 e 16) ed estesa anche al molare 17 mancante. Non essendo esperto della materia, desidererei sapere se questa procedura secondo Voi è corretta e non potrà generare pressioni anomali sugli impianti tali da comprometterne la stabilità (osteointegrazione) e durata. Ed, infine, quale, secondo Voi sarebbe stata la procedura corretta. Ringrazio e saluto cordialmente. Vittorio
Pubblicato il 15-03-2019
Caro Signor Vittorio, buongiorno. Spero che parli di protesi fatta dall'Odontotecnico in laboratorio e non nel senso che sia in cura da un odontotecnico che stia realizzando in bocca la protesi! Mi sembra che cci siano troppe avulsioni (estrazioni) "dubbie"! Il dente in estensione non va bene, a mio avviso, perché eserciterebbe una "Leva Fisica sfavorevole" sul molare in questione che ha un effetto di ribaltamento con danni all'impianto e al suo tessuto osseo. Tra l'altro si trova proprio in una zona di massima pressione masticatoria! Per di più in un paziente come Lei di 79 anni e quindi, presumibilmente, con un Parodonto non "sano2 e con una qualità ossea non idonea a ricevere impianti, se ci fosse una Parodontite o una senescenza ossea e parodontale avanzata! Le consiglio di farsi visitare da un Parodontologo per un consulto, prima che venga realizzata l'implantologia che come spiegato, in ogni caso non andrebbe realizzata con un dente pensile in estensione! A questo punto, secondo quale fosse la situazione clinica e Parodontale oltre che Gnatologica, valuterei altre soluzioni e guardi che ne esistono molte e molto confortevoli e pregevoli sotto ogni punto di vista! Non si deve fare implantologia a tutti i costi ( è falsa modernità) ma bisogna fare la riabilitazione orale più adatta per quella situazione clinica e per quel paziente! Le lascio un poster di denti veramente molto compromessi per fratture, parodontiti con difetti ossei a più pareti complesse molto gravi e salvati con chirurgia Parodontale, endodonzia, conservativa, perni moncone oltre 30 anni fa ed ancora in bocca sani e salvi a dimostrazione che i denti si curano e non si estraggono per farle capire meglio i concetti e i consigli espressi! Cari saluti
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Pubblicato il 15-03-2019
Sig. Vittorio, questi dubbi li deve soddisfare con il suo odontoiatra, la miglior cura si avvicina al dente naturale, che corrisponde, un impianto ogni dente.
Pubblicato il 15-03-2019
Al di la' del fatto che non c'è una documentazione radiografica di alcun tipo, presumendo che il rialzo di seno e gli impianti siano correttamente inseriti e stabili, penserei di evitare un'estensione anche del 17 per evitare pericolosi sovraccarichi. Non sappiamo inoltre fino a quale dente arrivi la sua masticazione inferiormente, se ci siano denti suoi o una protesi mobile, in ogni caso poter avere una buona masticazione fino al primo molare è già un buon risultato, tenendo conto anche della sua età. Ciò non toglie che l'implantologia si possa eseguire con successo anche a pazienti con qualche anno più di lei, come mi capita di fare in molte occasioni, ma non bisogna mai esagerare! Cordiali saluti.
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Pubblicato il 18-03-2019
In linea di massima l'estensione distale su un dente "masticante", soprattutto a carico implantare, si evita (è piuttosto contemplata un estensione mesiale), ma sappiamo troppo poco del caso (e non abbiamo radiografie né pre né post operatorie) per poter dare un giudizio completo.
Pubblicato il 19-03-2019
Buongiorno Signor Vittorio. Mi complimento con lei per la corretta formulazione delle domande, assai pertinenti e lecite. Devo però dire che rispondere in astratto senza una visita ed una documentazione clinica rende piuttosto generica la risposta che viene pertanto a mancare di quella specificità di cui lei invece ha bisogno.
Intanto l' odontotecnico realizza la protesi su precisa prescrizione dell'odontoiatra, e non certo di sua iniziativa! Ragion per cui il quesito va posto al dentista che la cura.
In linea di principio sono restio alle estensioni protesiche ( cioè a bandiera, specie se posteriori ai pilastri terminali e se in regione molare e se l' estensione ha un rapporto in termini proporzionali superiore o uguale ad un terzo della travata totale, tanto più se se settoriale e monolaterale ) da valutare attentamente caso per caso in ragione di diversi e complessi criteri di biomeccanica che riguardano sia la condizione masticatoria specifica ( occlusione )sia l'anatomia della zona che ha ricevuto gli impianti, sia la struttura protesica vera e propria.
Anche la qualità dell'osso ha la sua importanza ( e l'osso rigenerato nel seno mascellare ha caratteristiche morfologiche, biologiche e meccaniche in termini qualitativi un po' diverse dal normale, per quanto abbastanza soddisfacenti) come anche l' età.
Infine lei parla di estrazione recente del settimo (1.7) che immagino successiva al grande rialzo. Occorrerebbe valutare se residua osso sufficiente per un successivo impianto, piuttosto che una estensione protesica e se lei ha un dente antagonista ( inferiore e contrapposto in senso funzionale )
da utilizzare. Tenga presente che una dentatura limitata ai primi molari è spesso sufficiente ( se ci sono tutti gli altri denti) per una corretta funzionalità.
Se poi proprio volesse anche il secondo molare valuterei piuttosto che un'estensione protesica, un cosiddetto minirialzo (di solito si guadagnano 3 o 4 millimetri di osso del seno mascellare con pochissimo trauma e sequele post-operatorie) sempre che ci siano almeno 5 o 6 millimetri di osso residuo,per inserire contestualmente un impianto e poi, ad integrazione avvenuta, una corona.
Quindi in teoria ora lei ha qualche idea in più per poter parlare con il suo dentista e chiedere chiarimenti.
Un'ultima cosa. Se lei soffre di parodontite prima di tutto va curata questa patologia, altrimenti anche l'implantologia da risultati meno affidabili e duraturi.
Cordiali saluti.
Intanto l' odontotecnico realizza la protesi su precisa prescrizione dell'odontoiatra, e non certo di sua iniziativa! Ragion per cui il quesito va posto al dentista che la cura.
In linea di principio sono restio alle estensioni protesiche ( cioè a bandiera, specie se posteriori ai pilastri terminali e se in regione molare e se l' estensione ha un rapporto in termini proporzionali superiore o uguale ad un terzo della travata totale, tanto più se se settoriale e monolaterale ) da valutare attentamente caso per caso in ragione di diversi e complessi criteri di biomeccanica che riguardano sia la condizione masticatoria specifica ( occlusione )sia l'anatomia della zona che ha ricevuto gli impianti, sia la struttura protesica vera e propria.
Anche la qualità dell'osso ha la sua importanza ( e l'osso rigenerato nel seno mascellare ha caratteristiche morfologiche, biologiche e meccaniche in termini qualitativi un po' diverse dal normale, per quanto abbastanza soddisfacenti) come anche l' età.
Infine lei parla di estrazione recente del settimo (1.7) che immagino successiva al grande rialzo. Occorrerebbe valutare se residua osso sufficiente per un successivo impianto, piuttosto che una estensione protesica e se lei ha un dente antagonista ( inferiore e contrapposto in senso funzionale )
da utilizzare. Tenga presente che una dentatura limitata ai primi molari è spesso sufficiente ( se ci sono tutti gli altri denti) per una corretta funzionalità.
Se poi proprio volesse anche il secondo molare valuterei piuttosto che un'estensione protesica, un cosiddetto minirialzo (di solito si guadagnano 3 o 4 millimetri di osso del seno mascellare con pochissimo trauma e sequele post-operatorie) sempre che ci siano almeno 5 o 6 millimetri di osso residuo,per inserire contestualmente un impianto e poi, ad integrazione avvenuta, una corona.
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Cordiali saluti.
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