Frattura dell'impianto dentale
Scritto da Nicoletta / Pubblicato il
Salve, l impianto dentale che mi è stato eseguito 3 anni fa ad un molare dell'arcata inferiore purtroppo ed inspiegabilmente si è fratturato all'altezza del collo provocando il distacco della corona e del moncone. La vite è rimasta invece all'interno dell'osso dove è perfettamente integrata. Il dentista mi ha riferito che la frattura è un evento molto raro ma possibile e mi ha proposto in seguito due opzioni: 1) La rimozione completa dell'impianto e l inserimento dopo i tempi di guarigione di uno nuovo. 2) L impianto non viene rimosso, ma sostituito da un ponte dentale fisso che secondo il suo parere risulterebbe una tecnica più veloce meno traumatica. Nel frattempo mi sono rivolta ad altri professionisti che mi hanno sconsigliato il ponte dato che dovrei sacrificare due denti sani e tra impianto e dente naturale non è indicato. Un altro professionista mi ha proposto una terza opzione quella di rimuovere il frammento all'interno della vite e produrre un perno artificiale cementandolo nell'impianto e collegandolo ad una corona ma con scarse probabilità di riuscita. Sono confusa non so come procedere per risolvere questo problema, chiedo un consiglio grazie.
Pubblicato il 24-01-2022
Gentile paziente,
Le opzioni sono tutte valide. Il consiglio personale è quello di evitare assolutamente ponti per evitare inutili sacrfici dentali.
Andrebbe valutata la situazione clinica attuale, la lunghezza dell'impianto, problematiche sistemiche e varie per effettuare una scelta tra le altre 2 opzioni.
Sicuramente la rimozione dell'impianto con sostituzione futura è la più invasiva, ma anche la più predicibile dal punto di vista protesico.
Faccia le sue considerazioni con i colleghi che la tengono in cura.
In caso di dubbi non esiti a chiedere.
Cordiali saluti.
Le opzioni sono tutte valide. Il consiglio personale è quello di evitare assolutamente ponti per evitare inutili sacrfici dentali.
Andrebbe valutata la situazione clinica attuale, la lunghezza dell'impianto, problematiche sistemiche e varie per effettuare una scelta tra le altre 2 opzioni.
Sicuramente la rimozione dell'impianto con sostituzione futura è la più invasiva, ma anche la più predicibile dal punto di vista protesico.
Faccia le sue considerazioni con i colleghi che la tengono in cura.
In caso di dubbi non esiti a chiedere.
Cordiali saluti.
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Pubblicato il 24-01-2022
Mi piace la tre, se fattibile. Questo non lo so, ma si può sempre tentare preliminarmente. Se non ci si riesce consiglio nettamente la 2 (ma perchè il ponte fra un dente naturale ed un impianto?? non sarebbe fra due denti naturali?? Ha un altro impianto limitrofo??). La 1 non la consiglierei perchè nel rimuovere un impianto ben integrato si deve sacrificare molto osso e, oltre ad essere una procedura complessa traumatica ed invasiva, non è affatto detto, poi, che rimanga abbastanza supporto osseo da rimettere un nuovo impianto.. Non saprei...
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Pubblicato il 25-01-2022
Bisognerebbe vedere quanto è lungo l'impianto: se non è troppo lungo, è più facile rimuoverlo. Secondo me, comunque, la scelta migliore sarebbe: tentare di rimuovere l'impianto con un estrattore apposito che consente di svitarlo rompendo l'unione che si è creata all'interfaccia tra osso e titanio senza troppo sacrificio di tessuto osseo; se si riesce, bene, se ne può rimettere uno leggermente più largo anche immediatamente e poi aspettare la sua integrazione. Se non si riesce, le opzioni sono due: rimuoverlo carotando l'osso e poi aspettare la rigenerazione prima di rimetterne un' altro, oppure rinunciare alla soluzione implantare e fare un ponte.
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Pubblicato il 25-01-2022
Buongiorno, ma nessuno Le ha proposto oppure ha provato a rimuovere la vite che si è fratturata al suo interno? Ciò è possibile.
Distinti saluti
Vaja Dr Fabio
Distinti saluti
Vaja Dr Fabio
Pubblicato il 26-01-2022
Sig. Nicoletta, tutte le soluzioni sono valide, ma non è lei che deve ricercare la miglior soluzione, purtroppo questi sono gli effetti delle visite gratuite. Le consiglio di ritornare dal suo odontoiatra, raccontando tutte le versioni che ha ricevuto, poi lasciare a lui la decisione di come risolvere il problema.
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