Presento un'agenesia dei laterali superiori da quando sono nata
Scritto da Sofia / Pubblicato il
Gentilissimi Dottori, mi chiamo Sofia e ho 24 anni. Mi rivolgo a voi nella speranza di ricevere dei pareri e ascoltare i vostri consigli, che potrebbero confermare o confutare quelli ricevuti fino ad ora. Presento un'agenesia dei laterali superiori da quando sono nata, e dal 2017 fino al 31 agosto 2022 ho intrapreso un percorso di allineamento dei denti per creare lo spazio necessario a ospitare le protesi dentarie e i relativi impianti, svolgendo periodicamente TAC e ortopanoramiche per monitorare la situazione. L'11 ottobre 2022 sono stata sottoposta all'operazione per l'inserimento dei due impianti e delle relative viti di guarigione, avvitate all'esterno della gengiva, e sia dalle lastre che nelle visite per la rimozione dei punti sembrava procedere tutto perfettamente. Purtroppo il 02 novembre 2022 una delle due viti di guarigione è scesa per buona parte, e nel tentativo di riavvitarla l'impiantologo si è reso conto che nessuno dei due impianti si era osteointegrato, tant'è che è riuscito a toglierli entrambi con le pinze in due secondi. Ha escluso infezioni di alcun tipo, quali perimplantite o simili, perché non c'era dolore, sanguinamento o pus e perché ho seguito diligentemente le procedure consigliate. Non assumo cortisonici da svariati anni, solo una pillola anticoncezionale a basso dosaggio, ma mi ha assicurato che ciò non influisce. In quel periodo ho consumato solo cibi freschi e morbidi/liquidi, quindi non si è trattato di eccessiva masticazione. Il bite superiore lo porto tutto il giorno, mentre quello inferiore di notte, quindi ha escluso la possibilità del bruxismo. Lui procederebbe col ripetere l'operazione a fine gennaio, per aspettare la rigenerazione ossea, perché essendo un soggetto giovane e sano ritiene che questa sia la prassi da seguire. Questa volta, gli impianti non sarebbero a diretto contatto con l'osso, bensì incapsulati, e le viti di guarigione le posizionerebbe all'interno della gengiva, avvolgendole con i lembi, e non più esterne. Nonostante non sia riuscito a darsi una spiegazione di quanto accaduto, al contempo non mi ha prescritto nemmeno ulteriori accertamenti in visione del secondo tentativo. Quello che mi domando è: nelle persone in cui non avviene il processo di osteointegrazione si sono riscontrati caratteristiche comuni da poter indagare ulteriormente? Non so, osteoporosi? Carenza di calcio? Diabete? O in buona parte dei casi si tratta semplicemente di osso "refrattario" alla procedura? Da un lato sono disposta a fare un secondo tentativo, ma allo stesso tempo temo un altro tentativo a vuoto, poiché nemmeno lui mi assicura che questi nuovi accorgimenti potrebbero fare la differenza. A concordare con questa visione, al momento, sono lui (l'impiantologo), un suo collega e il mio dentista di fiducia. Avreste qualche consiglio da darmi in proposito? O qualche accertamento ulteriore da fare sulla base delle vostre esperienze? Vi ringrazio in anticipo del vostro tempo e della vostra pazienza.
Pubblicato il 22-11-2022
Perchè chi ha fatto impianti miseramente falliti non ha fatto subito queste procedure di rigenerazione ossea e quant'altro?? Il grande vero problema è che dove c'è agenesia, specialmente dei laterali, essendo la legge della natura che la funzione determina la forma, c'è di certo poco osso... Cioè la mancanza dei due denti ha determinato, come accade quasi SEMPRE la scarsa formazione dell'osso di sostegno. Cioè quasi tutti i soggetti che hanno agenesia dei laterali hanno in quel sito poco osso, ed è sempre molto arduo inserire impianti. Quello che le è successo è un guaio assai comune e non c'entra nulla osteoporosi etc. Esistono chirurghi implantari che riescono anche in questi casi sfortunati ad inserire validamente impianti, ma il grave fallimento del primo round non fa pensare bene. Esiste una alternativa non perfetta ma estremamente semplice e si chiama Maryland Bridge..
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Pubblicato il 23-11-2022
Sig. Sofia, ci insegnano che l'implantologia ha una predicibilità che si avvicina al 100%, poi un caso come il suo, non viene pubblicato e non rientra nella statistica, quindi la percentuale dichiarata non è quella reale; tutti abbiamo gli insuccessi implantari, anche i migliori odontoiatri che si occupano solo di implantologia. Purtroppo non conosciamo il suo caso e il parere del collega, per dare consigli seri e validi per il suo caso, ma non è raro che poi questi casi vengano risolti con riabilitazioni non di tipo non implantare.
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