Vorrei porre una domanda riguardante la bioingegneria tissutale
Scritto da silvia / Pubblicato il
Gent.mi Dottori, vorrei porre una domanda riguardante la bioingegneria tissutale, ossia uso di cellule staminali mesenchimali per produrre tessuto osseo, sia per i rialzi di seno mascellari sia per correggere la mancanza di consistenti parti di osso. Pare che a Roma si applichi con successo questa metodica che sembrerebbe più "valida" di quella convenzionale. Chiedo un vostro parere. Grazie
Pubblicato il 17-09-2009
Cara Signora Silvia...Ricercatori olandesi dell'Università di Twente hanno scoperto che la proteina chinasi A induce le staminali mesenchimali a produrre tessuto osseo...i ricercatori sono riusciti ad ottenere una crescita controllata del tessuto osseo, resistente e di forma regolare. Questa scoperta potrebbe condurre allo sviluppo di tecnologie di bioingegneria in grado di produrre, a partire da staminali adulte del paziente, tessuti in grado di ricostruire ossa lesionate dall'età, da malattie o da traumi. La scoperta è stata pubblicata su Pnas...da qui ad arrivare all'applicazione clinica passeranno molti anni di ricerca e di sperimentazione...anche per abbattere i costi e renderlo fruibile dal paziente e non solo una sperimentazione di importanza enorme dal punto di vista della ricerca ma dai costi irraggiungibili ...attualmente...quindi forse i figli dei suoi figli potranno goderne e forse neanche loro...Cordialmente Gustavo Petti Parodontologo, in Cagliari
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Pubblicato il 17-09-2009
Sig.ra Silvia, non conosco da quale fonte arriva la sua informazione, di norma le pratiche che sono utilizzate negli studi romani, sono applicate in tutta Italia, senza esclusiva di città. Al momento non sono informato di studi scientifici a distanza che confermino una validità maggiore rispetto le tecniche tradizionali.
Pubblicato il 17-09-2009
La Signora Silvia, di diritto, per me, è una cultrice della materia...
Pubblicato il 17-09-2009
Gentile sig.a Silvia, allo stato attuale la metodica "più valida" è quella di rivolgersi a delle "buone mani chirurgiche" guidate da un cervello con la leva sullo stato di "ON". Indipendentemente dalla tecnica che usa. Sempre meglio ottime mani che eseguono una tecnica collaudata e datata che uno zappaterra che si cimenta con la tecnologia all'ultimo grido. Se un pilota di Formula 1 ed io corressimo, lui con una cinquecento ed io con una Ferrari, LUI arriverebbe in fondo al circuito, IO finirei spiaccicato alla prima curva. Spero di averle reso l'idea.
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