Nell’ aprile 2008 mi sono sottoposto ad un intervento di parodontologia nell'arcata superiore, in corrispondenza degli incisivi.
Scritto da Danilo / Pubblicato il
Buongiorno, ho 47 anni e sono un forte fumatore (circa 30 sigarette al giorno). Nell’ aprile 2008 mi sono sottoposto ad un intervento di parodontologia nell'arcata superiore, in corrispondenza degli incisivi. Contemporamente mi sono stati estratti due denti (il 12 ed il 23) e sono state innestate cellule bovine per facilitare la rigenerazione ossea. L'intervento è stato eseguito da un dentista specializzato nell'utilizzo del laser consigliatomi dal mio dentista che non utilizza tale strumento. Dopo circa sei mesi dall'intervento avrei dovuto eseguire l’impianto dei denti che erano stati estratti. Io invece ho preferito, su suggerimento del mio dentista, utilizzare una protesi mobile che è risultata esteticamente perfetta ma mi provoca spesso dolore nella masticazione e problemi nel parlare. Alcuni mesi fa inoltre mi sono accorto che i denti adiacenti hanno iniziato a muoversi. Ho preso appuntamento con il dentista dell’intervento il quale dopo aver visto la panoramica mi ha detto che c’è abbastanza osso per eseguire gli impianti (tre e non più due) dopo aver tolto anche i denti 22, 11 e 13 che si muovono. Il mio dentista però non è d’accordo perché secondo lui (contro anche i suoi interessi visto che avrebbe curato lui l’installazione delle corone) gli impianti daranno fastidio ai denti naturali adiacenti (portando a riferimento la letteratura scientifica in proposito) e non dureranno molto, oltre ad aver speso molti soldi inutilmente. Mi ha invece proposto di togliere non tre denti ma quattro (anche il 21) e fare una protesi mobile di ultima generazione che mi permetterà di mangiare e parlare senza problemi. Io però non so cosa fare e non voglio togliere altri tre o quattro denti sani. Ho sentito parlare da un mio amico di un colla speciale che il suo dentista utilizza per i denti che si muovono. Potrebbe essere una soluzione la mio problema insieme al reimpianto dei soli due denti che mi mancano ? Grazie per la Vs. consulenza.
Pubblicato il 17-12-2009
Salve Sig. Danilo..è difficile darle una risposta senza avere un riscontro oggettivo (visita endorale con opt). E non mi convince il dubbio su quali e quanti denti estrarre... comunque in linea di massima, se i suoi denti non hanno alcuna patologia grave, il mantenimento (sedute periodiche di igiene parodontale) insieme all'inserimento degli impianti potrebbe essere il miglior compromesso.. seppur più costoso. La protesi parziale rimovibile, ha invece appoggio misto (dentale e mucoso) per cui le forze della masticazione vanno a gravare anche sui suoi denti. tutto si traduce in un rischio di perdita precoce di quei denti già parzialmente compromessi. Cordialmente, Gianluigi Renda
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Pubblicato il 17-12-2009
Salve signor Danilo, mi pare che lei prenda in considerazione molte opzioni, ma la migliore quella che le darebbe un grande incremento delle sue possibilità di mantenere anche i denti che si muovono grazie alla parodontologia, ed inserire i mancanti con l'implantologia, quella non la sta prendendo in considerazione. Smettere di fumare, e badi quel che il collega Renda ha detto é vangelo. Cordialmente Orazio Ischia
Pubblicato il 17-12-2009
Sig. Danilo, Lei è abbastanza giovane per desiderare una bocca sana con denti singoli da pulire come fossero i suoi denti naturali e non una protesi rimovibile, che le crea imbarazzo oltre che dolore. Certo senza un Rx. è difficile darle un consiglio, ma azzardando Le posso dire che esistono delle tecniche rigenerative che danno un buon esito positivo alle sue aspettative. Per non dilungarmi troppo, perchè non è mio costume, la invito a leggere le mie pubblicazioni su questo portale: Dissertazione scientifica sugli innesti... Implantologia avanzata Rigenerazione Fattori di crescita...
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Pubblicato il 17-12-2009
Caro Signor Danilo...mi sembra che ci sia molta confusione sia in lei che in chi l'ha curata per la Parodontite... il laser infatti non serve per CURARE la Parodontite...poi l'uso dell'Osso di Eterologo Kiel = osso bovino è altamente sconsigliato in chi volesse poi fare implantologia... prevedendo di fare implantologia si sarebbe dovuto usare il Solfato di Calcio come materiale artificiale riassorbibile, il quale poi non avrebbe interferito con l'eventuale implantologia...poi i denti in una Parodontite hanno una mobilità...è normale perchè manca l'osso che li tiene fermi = questa è la Parodontite...quindi in mezzo a tanta confusione speri dio poterle dare un pò di "luce"...e le spiego:...lasciandole link ad alcuni miei casi clinici esplicativi...ecco come in linea di massima...non conoscendola clinicamente si dovrebbe procedere: la Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!...Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la ..TERAPIA PARODONTA . Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo nel primo caso si ha una rigenerazione .quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment, nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali le lascio un paio di links a dei miei casi clinici che comunque può trovare in abbondanza in questo stesso portale di Dentisti Italia e nel mio sito personale: ..in questo primo link è descritta la tecnica della rigenerazione parodontale profonda in era pre HIV quindi con colla di fibrina e membrana amniotica..(ora si usa il PRP-PRF e la membrana artificiale riassorbibile .è interessante però leggerlo per capire i principi della terapia rigenerativa è diviso in 4 parti le lascio la prima e poi vada avanti nel leggere le altre ed avrà un quadro completissimo . LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE
RIABILITAZIORE PARODONTALE E PROTESICA COMPLETA Mio Sito Web di Parodontologia www.gustavopetti.it . Le lascio una foto di una riabilitazione Parodontale completa in un caso molto complesso e grave di Parodontite, prima, durante e dopo la terapia Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologo in Cagliari, Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi
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Pubblicato il 17-12-2009
Che confusione... Una protesi mobile parziale come quella che le è stata proposta inizialemnte va bene , ma solo come soluzione intermedia prima di decidere di fare implantologia. I suoi denti rimasti o possono essere mantenuti o vanno tolti...non ci devono essere dubbi in proposito. Oggi abbiamo la possibilità, tramite esami particolareggiati, come Rx endorali, sondaggio parodontale, analisi della occlusione con Tscan etc, etc, di capire se i denti possono rimanere in bocca oppure si debbano estrarre e pensare ad una riabilitazione protesica e/o implantare. E' ovvio che senza altri esami se non quello che lei riferisce , non possiamo dare una soluzione corretta al suo problema. Se ho ben capito secondo un dentista che l'ha visitata lei rimarrebbe senza più denti da canino a canino ( 13---23 ) ed in questo caso la soluzione sicuramente indicata sarebbe quella implantare , previo un esame con TAC dental scan e non solo con una panoramica!!! Ovviamente se non ci fosse osso sufficiente si potrebbero eseguire degli innesti d'osso autologo prelevati da altre sedi orali, se possibile e se non di grande entità, o da sedi extraorali se più impegnativi! P.S: io non sono a conoscenza di cellule bovine che si possono innestare: l'unica cosa che esiste è il BIOSS della Geistlich( o altri simili di altre case ) tanto per non fare nomi, che è osso bovino trattato, deproteinizzato, deantigenato e sterilizzato , che praticamente funge da supporto e da riempitivo in caso di rigenerazione ossea guidata. E nemmeno di protesi di ultima generazione...non sarà mica una protesi scheletrata , che esiste forse da più di 50 anni??? Caro Sig.Danilo, mi permetta di dirle che i colleghi le hanno causato un pò di confusione e se è vero che ognono di noi vede e tratta i pazienti secondo una sua esperienza lavorativa e di formazione, esistono oggi dei protocolli sia protesici che implantari, ma soprattutto parodontali , che non dovrebbere creare nel paziente tutta questa confusione... Post P.S.: se lei è un forte fumatore, inizi a diminuire il fumo, grandissimo fattore di rischio per la malattia parodontale, inizi a seguire un programma di controlli e richiami di igiene corretta, perchè da me se un paziente fuma più di 10 sigarette al giorno, non gli vengono eseguiti nè impianti, nè terapie chirurgiche fintanto che non diminuisce il fumo!!! Cordiali slauti Dr. Giuseppe Lazzari
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Pubblicato il 17-12-2009
Sig. Danilo, interessante la colla speciale che stabilizza i denti nell'osso, ma in letteratura ho trovato poco, parlano di mantenimento, igiene dentale, trattamenti parodontali ecc. Se riuscisse ad avere qualche informazione scientifica della provenienza di questa colla e me la invia, aumenterebbe la mia scarsa conoscenza della materia. Non capisco la correlazione tra cellule bovine e laser, non sapevo che l'utilizzo di sostituti ossei eterologhi erano di uso esclusivo di operatori cultori del laser. Le protesi mobili "di ultima generazione" che permettono di parlare e mangiare esistono, ma dalle mie modeste conoscenze, differiscono poco da quelle utilizzate qualche anno fa. Forse c’è qualcosa che non va, se vuole curare la malattia parodontale e conservare i suoi pochi denti, in futuro dovrebbe sentire il parere di un professionista che si occupa di parodontolagia, che insieme all’igienista cureranno la sua bocca. Se intende in futuro perdere denti e riabilitarli, segua la strada intrapresa. Quando firmerà i vari consensi si faccia spiegare bene dai 2 professionisti, chi in caso d’insuccesso è responsabile. Si ricordi che per la salute della sua bocca, gli impianti e, soprattutto, la protesi devono essere eseguiti dagli odontoiatri abilitati all’esercizio della professione.
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Pubblicato il 17-12-2009
Gentile paziente, lasci stare il "sentito dire da un amico", perchè non esistono colle portentose per stabilizzare i denti nell' osso, come non esistono cellule bovine che si innestano, nè il laser da solo può guarire il suo problema. Per quanto ho potuto capire, penso che lei sia affetto da una malattia parodontale, per cui le consiglio di rivolgersi subito ad un bravo parodontologo ( ce ne sono sicuramente nella sua zona e li può trovare sul sito sidp.it )che saprà certamente consigliarle la cura migliore senza illuderla con soluzioni miracolistiche. Saluti
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Pubblicato il 17-12-2009
Gentile Danilo, se vuole le faccio una sintesi di quello che Le hanno detto i miei Colleghi:le persone alle quali si è rivolto sono dei CIARLATANI, o perlomeno dal suo racconto non si comprende altro. Cordialità Gustavo De Felice sapri (sa)
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