Ho consultato 2 specialisti e ambedue mi hanno indirizzato verso un impianto in titanio, ma ....
Scritto da angelo / Pubblicato il
Sono un ragazzo di 33 anni ho un dente spezzato (già curato e devitalizzato all'incirca 12 anni fa). Da un paio d'anni mi si forma una bollicina sulle gengive in direzione di questo dente. A questo punto vorrei risolvere il problema. Ho consultato 2 specialisti. Ambedue mi hanno indirizzato verso un impianto in titanio e fino a qui tutto bene. Ma mi trovo in confusione perchè uno afferma che al momento dell'estrazione della radice bisogna subito inserire l'impianto in quanto essendoci la radice è sicuro che l'osso è presente per ricevere l'impianto, e che il fatto che ci sia una infezione in atto non sia in contrasto con l'impianto anzi che i vasi sanguigni di questa (presunta cistolina)faranno attecchire e consolidare meglio l'impianto all'osso quindi subito il provvisorio e dopo cinque mesi il dente in oro-ceramica. L'altro specialista invece mi ha consigliato di estrarre ciò che rimane del dente e della radice aspettare un 30/40 giorni per curare bene l'infezione verificare la quantità di osso presente e quindi verificare se è il caso di fare l'impianto o di fare un ponte. Cosa fare?
Pubblicato il 04-03-2010
Non specifica di quale elemento si tratta, senza valutazione clinica e radiografica non so se questo dente è possibile ancora salvarlo. Non credo, nel suo caso, ci siano problemi a fare un impianto, la tecnica post estrattiva o differita è una scelta dell'operatore...personalmente, preferisco, se possibile, il post estrattivo.
Pubblicato il 04-03-2010
Sig. Angelo, in letteratura l'impianto post-estrattivo a maggiori insuccessi, rispetto all'impianto inserito in osso consolidato. Non conoscendo specificamente il caso non posso esprimere consigli sulla scelta dell'operatore.
Pubblicato il 04-03-2010
Condividendo quanto dicono i due cari colleghi Dal Deo e Ruffoni...aggiungo caro signor Angelo, che il dente che è fratturato e curato ha semplicemente un ascesso , forse una fistola... e quindi una necrosi radicolare ed una osteolisi periapicale...al 99% si può curare...le lascio una foto di un dente "impossibile" curato da me e che è in bocca da 26 anni..................quindi andiamoci piano con la pinza facile da estrazione...e con impianti non necessari...l'implantologia è specialità nobile e seria che se "abusata" perde nobiltà e serietà!........Gustavo Petti, Parodontologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 04-03-2010
Gentile Sig. Angelo, l'implantologia post-estrattiva ha sicuramente una prognosi più favorevole in quanto il riassorbimento osseo è di minore entità pur anche in presenza di un processo infiammatorio di media gravità. Non esiti, pertanto, ad affidarsi alle cure del primo dentista. Tanti auguri e cordiali saluti. Dott. Aldo Santomauro (Palermo)
Pubblicato il 05-03-2010
Gentile sig Angelo, non sapendo di che dente si tratta (presumo un monoradicolato poichè parla di una radice), è difficile consigliarla senza esaminare la situazione clinica ossea (la fistola ha provocato perdita di parete corticale?), dentale (quant'è grave la frattura? E' proprio irrecuperabile?), paradontale (meglio un tempo o due tempi?) C'è chi preferisce prima curare l'infezione, chi invece fare comunque l'impianto post estrattivo:a mio avviso è fondamentale la professionalità dell'implantologo e la sua esperienza in casi analoghi:oggi si è in grado di fare impianti sia contemporaneamente alla rigenerativa che dopo. Cordialmente Dr Angelo Beghini Cassano D'Adda MI Comazzo LODI
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Pubblicato il 05-03-2010
Gentile sig. Angelo, premetto che non so di quale dente si stia parlando e quindi la mia valutazione è una valutazione di massima. In primo luogo proverei a devitalizzare nuovamente l'elemento in questione, semprechè la frattura non sia talmente profonda da impedire una corretta ricostruzione (ma a dire il vero anche in questo caso esiste sempre la possibilità di un allungamento di corona clinica, eseguito con tecniche chirurgiche od ortodontiche). In ogni caso se infine si decide per l'impianto, eviterei il post estrattivo. E' vero che la quantità di osso a disposizione sarebbe maggiore, ma è anche vero che in caso di mancanza esistono sempre gli innesti di osso naturale o sintetico a cui poter ricorrere. Per contro, la presenza di un'infezione consolidata peggiora senz'altro la possibilità di riuscita di un impianto post- estrattivo. Meglio estrarre il dente, curettare scrupolosamente l'alveolo ed aspettare che si riformi nuovo osso. Se questo non dovesse bastare ci sono sempre gli innesti a cui ricorrere. Cordialmente
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Pubblicato il 06-03-2010
Dovrei valutare la situazione radiografica anamnesi ecc. noi nel nostro studio se c' e' una zona di infezione preferiamo estrarre il dente, aspettare e poi inserire impianto
Pubblicato il 07-03-2010
Gent.le sig. Angelo, come detto anche da altri colleghi, lei non specifica di che dente si tratta. Certamente se è un dente anteriore (monoradicolato) e l'infezione non è di grossa entità, di solito preferisco effettuare l'estrazione e il contemporaneo inserimento dell'impianto, dopo aver naturalmente ben curettato e pulito l'alveolo e lavato con antibiotico. In tal maniera si ottiene il massimo della rigenerazione ossea ed il massimo dell'estetica. Naturalmente, sempre se non abbia perso totalmente la parete ossea vestibolare (ovvero quella verso la guancia o il labbro). Nei settori posteriori non vedo perchè dovrebbe fare un post-estrattivo immediato. Tutto questo, naturalmente, se non dovesse essere possibile il recupero della radice compromessa. Distinti saluti e.. buona fortuna!!!!
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